Cominciamo dal principio: motivazione e emozioni. Parte introduttiva.
Sono molto emozionata nel cominciare a scrivere le prime righe di quella che spero e che sono quasi certa, diventerà uan lungha collana di articoli che molti oforse pochi lettori avranno il piacere o il dovere di leggere, per cercare di avvicinarsi, come me, sempre un po’ di più, al fantastico mondo racchiuso nella sfera di incontro tra psicologia e scienze esatte che vuole cercare, a tutti i costi, il modo migliore per potersi approcciare alla vita, ed, in particolare, il modo migliore per poterla affrontare, si che essa abbia uno scopo, sportivoo, agnistico, che non.
E’ per me quasi una sfida, così come lo sarebbe er chiunque altro, quella di iniziare un vero e proprio percorso, che si sa da dove parte, ma non si sa dove porta.
Nonostante l’ancora non definita e dettagliata scelta degli argmenti dei testi a seguire, mi sento pronta, anzi, sento il bisogno, di iniziare a scrivere questa collana di articoli, sia come esigenza personale, che come raggiungimento lavorativo e di studio.
Questo primo compendio tratta, infatti, in maniera molto dettagliata, dello studio che ho svolto in merito allo sviluppo della mia seconda tesi di laurea, presso l’Università del Foro Italico di Roma, dove ho frequentato il Master Europeo in Attività Fisica e Salute.
La ragione per la quale ho deciso di inizare a scrivere una collana sull’argomento della mia tesi, non è casuale. E’ infatti da circa un anno che i miei interessi di studio si sono focalizzati, in maniera a molto approfondita, alla sfera degli studi psicologici, o meglio, nel particolare, al modo in cui la mente sia capace di influenzare il corpo, ed, ancor prima, la sfera del movimento.
E’ stato dunque, da circa un anno, che la mia mente ha iniziato a rendere onore a questi temi, cercando di raggiungere, sempre più approfonditamente, le teorie e le nozioni che possono risultare utili e necessarie, alla comprensione di queste correlazioni.
Tra i miei attuali progetti di studio, in tutta onestà, il lavoro che mi accingo a riportare e a descrivere, in questo articolo, non rientra, obiettivamente, tra i più interessanti che avrei da proporre in questo mondo, eppure, è incredibilmente necessario, per me, e per la comune comprensione collettiva, fare un po’ d’ordine nella presentazione dei pensieri e delle teorie che da qui a qualche anno, o magari anche meno, riuscirò a portare alla luce.
Accettando questa dichiarazione come veritiera, e non per questo sminuendo il valore del lavoro che andrò a presentare, il lettore dovrebbe così sentirsi immerso, pienamente, nell’importanza del tema che stiamo per affrontare.
Questo testo, inoltre, non vuole soltanto essere una sezione di tipo bibliografica, atta, semplicemente a descrivere le indicazioni mentali utilizzate per lo sviluppo della ricerca scientifica da me condotta, ma anzì, vuole anche essere una “guida pratica”, e quindi un aiuto concreto e sempre presente, per tutti coloro che, come me, hanno bisogno di un coach.
Non soltanto, però! Direi che questo artcolo ha la presunzione di poter cambiare in base al lettore che ha di fronte. Senza inventare delle banali ed ingannevoli illusioni tra le righe, vorrei semplicemente indicare anche alla casalinga che ama leggere, o allo studente che vorrebe migliorare le proprie prestazioni scolastiche, e nella vita, che questo blog, potrebbe risultargli, nonstante la forte pertinenza scientifica, di rilevante importanza e soprattutto, interesse!
Consiglio quindi a tutti la lettura di questo blog, per tutti gli studi svolti, prima di poter pubblicare questo primo post e per l’innato bisongo dell’uomo di migliorarsi, in bene. E questo vale anche per me!
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