Berlusconi inibito: tempo di festeggiare per gli italiani?
Giusto alla fine di una settimana che ha segnato probabilmente una scolta storica nella storia del mio paese, ho deciso di prendere carta e penna per cominciare a scrivere riguardo alla mia esperienza all'estero. Ad essere onesti, sarebbe più appropriato dire che ho semplicemente acceso il mio portatile per cominciare a scrivere, dato che come la maggior parte delle persone del mio tempo ho perso parzialmente (ma non del tutto!) l'abitudine di scrivere su un invitante pezzo di carta bianca a favore di una più prosaica tastiera. Ad ogni modo, da buon italiano residente in Spagna, negli ultimi giorni ho ricevuto le congratulazioni di molti miei colleghi per l'espulsione dal Parlamento dell'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi in seguito ad un voto del Senato della Repubblica Italiana.
Certo una notizia assai d'impatto, se si considera che il tre volte presidente del consiglio, pur essendo stato processato varie volte con svariate accuse, era riuscito in un modo o nell'altro a mantenere il proprio seggio in Parlamento, finendo per essere quasi rieletto lo scorso febbraio in un'incertissima tornata elettorale. Ciò nonostante, questa decisione storica che molti italiani (me compreso) aspettavano con ansia, mi ha lasciato alla fine quasi con l'amaro in bocca e con una serie di cattivi pensieri.
Fin dai miei primi giorni a scuola, durante i quali ho effettuato una breve presentazione di me e del mio Paese, ho notato come l'idea dell'Italia venisse a coincidere con gli stereotipi più tipici: pasta, pizza, Ferrari ed alcuni altri elementi simbolici. Con mia grande sorpresa, tuttavia, il più conosciuto personaggio italiano era Silvio Berlusconi, la cui popolarità superava perfino quella di personaggi sportivi celebri quali Valentino Rossi e Mario Balotelli. Devo aggiungere che il suo nome era normalmente pronunciato con un ironico sogghigno, e probabilmente non senza un certo disprezzo. Lungi dal condannare come totalmente negativa l'intera carriera politica di Berlusconi, in realtà va detto che l'ex presidente del Consiglio italiano si è reso noto al resto d'Europa per una serie di atti e dichiarazioni che gli sono valsi una reputazione per nulla onorevole.
Ho l'impressione che un simile atteggiamento stia diventando abbastanza diffuso nei Paesi europei nei confronti dell'Italia e degli italiani in generale. Ovviamente, questi stereotipi ed ogni generalizzazione devono essere prese con la dovuta cautela nella maggior parte dei casi, ma in questo caso temo che il modo in cui è ritratto il mio Paese non sia del tutto privo di verità. Fino a che punto Berlusconi (ed insieme a lui altre personalità politiche che si sono rese protagoniste di questa fase cruciale) hanno contribuito a diffondere l'immagine negativa che molti europei hanno dell'Italia al giorno d'oggi, non saprei dire (o forse fingo di non saperlo).
Ad ogni modo, non mi sento dell'umore per celebrare la notizia dell'inibizione di Berlusconi dal Parlamento, anche se ovviamente sono soddisfatto del fatto che, almeno in parte, sia stata fatta giustizia. Ma la gran parte del lavoro, ed è un compito davvero arduo, è ancora da fare: restituire all'Italia il suo ruolo preminente nella politica e nello scenario europeo ed assicurare ai cittadini italiani un futuro perlomeno meno fosco di quello che sembra loro prospettarsi ora (parola di chi, pur avendo studiato duramente e, seppur per brevi periodi, lavorato sodo, ha dovuto andare all'estero per trovare un'occupazione). Un posto che l'Italia merita per il suo patrimonio davvero unico dal punto di vista culturale, storico e geografico, e per tutte quelle buone cose (per cui al momento non riesco a trovare nessuna definizione migliore) che caratterizzano la sua gente ed i suoi costumi. E' l'unico modo per evitare ghigni e commenti ironici sulla situazione dell'Italia e per rendere la gente italiana nel mondo orgogliosa della propria patria.
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