"Se siete abbastanza fortunati da essere irlandesi, lo siete più di quanto pensiate"
Se scrivere questo articolo sul mio soggiorno di studio si è rivelato essere un compito emozionante, la sua conclusione non è stata realizzata senza nostalgia. Questo terzo anno lontano dell'Istituto di Studi Politici si è rivelato essere un'esperienza meravigliosa che ha di gran lunga superato le mie aspettative. Spero quindi di riuscire a trasmettervi in questo articolo lo stesso entusiasmo e l'allegria che hanno animato questi ultimi 8 mesi. Inoltre, spero di poter riuscire attraverso queste poche pagine a convincere qualche studente indeciso, ma anche quelli decisi, della felicità che li attende al Trinity College, nella città di Dublino e, più in generale, anche in Irlanda. Prima di proseguire, vi confesso che l'affetto sincero che provo per l'Irlanda e gli irlandesi risale a settembre. Infatti, prima di atterrare a Dublino all'inizio dell'anno accademico, non mi era mai capitato di andarci. Anche se i miei amici che erano andati in Asia o in America del Sud criticavano il fatto che l'Irlanda non fosse eccessivamente "esotica" e quindi che la mia scelta fosse "troppo facile", andare lì per me rappresentava un vero e proprio salto nel buio. Ci avevo comunque riflettuto molto.
Per trascorrere al meglio il mio terzo anno tenendo in considerazione il mio progetto professionale e personale avevo deciso di orientare la mia scelta verso una delle università situate in Irlanda o nel Regno Unito. Sono nata a Strasburgo e sono sempre stata immersa in una cultura europea, in particolare tedesca. Ero decisa nel voler trascorrere un anno di rottura dopo il mio primo anno di magistrale in un paese germanico. Quindi, ho scelto di approfittare del terzo anno per migliorare la mia competenza della lingua inglese. Allora, quale ambiente è migliore delle isole britanniche le cui università sono conosciute a livello mondiale non soltanto per l'eccellenza accademica ma anche per essere delle impareggiabili vetrine della cultura anglosassone? Inoltre, ero convinta, e non mi sbagliavo, che il contesto politico attuale molto teso, di cui la Brexit e il referendum sull'aborto in Irlanda solo gli esempi più noti, avrebbe suscitato la mia curiosità. A questo proposito, l'emulazione intellettuale presente al Trinity College ha superato le mie aspettative. Scegliere il Trinity College significava innanzitutto scegliere una città, Dublino e una popolazione, quella irlandese. Senza esagerare, vi posso assicurare di essermi davvero innamorata della città e delle persone. Prima di vivere a Parigi, ho vissuto in Alsazia, in un villaggio di 1500 abitanti. Trovarmi in una città a misura d'uomo e avere la possibilità di interagire quotidianamente con gli abitanti la cui benevolenza e umorismo non hanno eguali, mi ha resa davvero felice. Quindi, è impossibile per me fare il bilancio di questo anno trascorso fuori senza elogiare questo bellissimo paese che è l'Irlanda. Non è possibile, però, ridurlo ai soli paesaggi magnifici che lo caratterizzano. Dalla storia ancora infuocata che anima le vie di Belfast, alle diverse feste sportive e artistiche che uniscono le persone da nord a sud e da ovest a est, l'Irlanda racchiude mille e un paradosso.
Prima di addentrarmi in modo dettagliato nella dimensione comparativa della mia esperienza, mi sembra importante descrivere la mia esperienza universitaria ed extra-universitaria. Inizierò quindi con una descrizione, alla quale succederà l'analisi. Alla fine, non senza difficoltà, tenterò di prendere le distanze da questa esperienza al fine di poter fornire i contributi principali.
1. Descrizione della mia esperienza
1. 1 Descrizione del corso universitario
1. 1. 1 Organizzazione e descrizione del sistema educativo
Come per l'Istituto di Studi Politici, anche in Irlanda l'anno accademico è costituito da 2 semestri composti da 12 settimane di lezioni interrotte da una settimana di "vacanze": la "reading week" (settimana di revisione). Tuttavia, la particolarità del Trinity College è legata al fatto che gli esami finali si svolgono alla fine dell'anno e non alla fine di ogni semestre. Gli esami, così come il periodo di revisione che li precede, costituiscono un semestre a sé stante: il "Trinity term" (terzo trimestre dell'anno accademico).
Prima dell'inizio del "Michaelmas Term" (il primo trimestre dell'anno accademico) c'è la settimana considerata come la più emozionante dell'anno: la "Freshers' Week" (settimana delle matricole). Durante questa settimana, i 50 club sportivi e le 120 associazioni fanno di tutto per convincervi a unirvi a loro. Io, personalmente, mi sono unita a queste associazioni:
Inoltre, questa settimana è importante per la scelta dei corsi da seguire. Sebbene questo procedimento sia meno stressante delle iscrizioni agli insegnamenti all'Istituto di Studi Politici, è decisamente più complesso e lungo. Nonostante tutte le informazioni necessarie vi dovrebbero essere date durante le riunioni informative, lo schema che segue vi potrebbe comunque aiutare a capirci un po' di più.
1. 1. 2 Materie scelte
Essendo legata al Dipartimento di Affari Europei, la mia scelta delle lezioni era abbastanza libera. Di conseguenza, ho deciso di seguire corsi appartenenti a 5 Dipartimenti diversi. Avendo seguito pochissimi corsi sull'Europa, e addirittura nessuno sull'Unione Europea, ho deciso di scegliere tre corsi relativi a questo tema nei Dipartimenti di Storia, Economia e Scienze Politiche. Allo stesso tempo, ho seguito due corsi del Dipartimento di Politiche Sociali e del Dipartimento di Studi Classici.
Ogni materia comprende una o due lezioni accademiche o "lectures" e delle conferenze o "tutorials" il cui numero e regolarità variano da un corso all'altro. Che si tratti di una lezione accademica o di una conferenza la durata è sempre di 50 minuti. Alla luce della breve durata delle lezioni, la maggior parte degli insegnanti assegna agli studenti delle letture da fare a casa alle quali faranno riferimento durante la lezione.
Mitologia e Religione: Latinista dalla quinta alla fine. Purtroppo non ho avuto la possibilità di seguire le lezioni di latino all'Istituto di Studi Politici. Speravo, quindi, di recuperare grazie a questo corso una materia che mi mancava, e non sono rimasta delusa. La prima parte del modulo si concentrava su dei temi come i miti sulla creazione, le caratteristiche degli dei olimpici, gli eroi e i loro mostruosi antagonisti, le relazioni tra umani e divinità e i miti relativi alla celebre Guerra di Troia. La seconda metà, invece, esplorava la natura della religione greca e romana ancorata ad un contesto sociale, politico e culturale preciso. Se è vero che possiamo rimproverare alle lezioni accademiche il fatto di essere troppo generali, è anche vero che ogni conferenza approfondiva un argomento preciso del corso. È stato grazie a queste lezioni che ho potuto avere degli scambi davvero interessanti con la mia professoressa.
Politica dell'Unione Europea: la prima parte del modulo era legata alle decisioni prese dall'UE, focalizzando l'interesse sulle istituzioni europee e sui rapporti tra queste. La seconda parte del corso, invece, era molto meno teorica e consisteva nello studio delle diverse politiche pubbliche e degli attori coinvolti. Anche in quel caso si poteva rimproverare alla lezione accademica di essere troppo generale. Tuttavia, ho apprezzato il fatto che fosse ancorata al periodo attuale soprattutto per ciò che riguardava le differenze politiche pubbliche trattate. Inoltre, ho anche seguito con interesse la parte del corso che si occupava delle lobby, soprattutto perché questa questione è poco trattata in Francia.
Tedesco: temendo di perdere il tedesco non praticandolo per un anno, ho deciso di seguire un corso in lingua tedesca. Questo corso mi è piaciuto molto perché non solo mi ha permesso di migliorare la mia conoscenza della grammatica tedesca e del lessico, ma anche di provare l'esercizio della traduzioneche fino ad allora avevo sperimentato pochissimo. Inoltre, dato il numero decisamente ridotto di studenti (solo 10 persone), ho potuto legare con gli irlandesi, cosa molto più difficile da fare, con mio grande rammarico, nelle lezioni accademiche.
Economia Europea: non avendo seguito nessun corso di Economia al secondo anno presso l'Istituto di Studi Politici, desideravo seguire uno al Trinity. Ho scelto questo corso in particolare perché presentava una dimensione europea. La prima parte del modulo non mi ha creato grossi problemi dato che trattava maggiormente la storia dell'economia europea piuttosto che economia vera e propria, mentre la seconda parte era molto più complessa. Dato che il corso trattava temi come la politica commerciale e monetaria dell'UE, l'Euro e gli effetti della liberalizzazione commerciale preferenziale, mi sento di sconsigliarlo a chiunque non abbia una propensione verso l'Economia. Nonostante la difficoltà, non mi sono pentita di aver scelto questo corso, perché mi ha permesso di sviluppare in modo significativo la comprensione dell'attualità economica europea.
Europa Continentale dal 1918: questo modulo concerne un corso di storia che fornisce una visione globale della storia dell'Europa moderna dall'inizio del XX secolo e dei fondamenti dell'Europa contemporanea. In particolare, esplora la ricostruzione e la ripresa dell'Europa dopo il 1945. Si focalizza sia sul carattere diviso del continente sia sui movimenti e le sfide dell'unità europea. Secondo me l'aspetto interessante del corso sta nel bilanciamento tra alcune lezioni accademiche più generali che offrono una dimensione comparativa e transnazionale e altre il cui oggetto è molto più preciso, che permettono di entrare più nel dettaglio seppur in 50 minuti.
Genere, Salute Riproduttiva e Politica: questo modulo propone una panoramica comparativa dell'elaborazione e della messa in atto delle politiche di salute genetica e procreativa. Invita a riflettere sui modi in cui la prospettiva del relativismo culturale influenza le discussioni e le decisioni sulla salute riproduttiva. È stato sicuramente il corso più interessante che io abbia seguito al Trinity. La professoressa ci invitava a sviluppare la nostra riflessione critica nel corso dei dibattiti settimanali in piccoli gruppi. A differenza degli altri corsi, l'insegnante ci lasciava delle letture decisamente sostanziali di minimo 100 pagine alla settimana. I testi erano uno più stimolante dell'altro e, dopo averli letti con attenzione, permettevano di condurre dei dibattiti interessanti in classe. Inoltre, questo corso mi ha permesso di sviluppare un'opinione più chiara sulla questione dell'aborto, un argomento caldo di attualità, soprattutto alla luce del referendum del 25 maggio.
Giovinezza e Società: focalizzandosi su delle ricerche legate alla Sociologia, alla Criminologia e alla Psicologia, questo modulo si concentra su approcci teorici chiave per comprendere il posto della gioventù così come la sua rappresentazione all'interno della società irlandese e, più in generale, occidentale. Questo corso esplora come le forze sociali ed economiche influenzino la vita e l'esperienza dei giovani in generale e dei giovani marginalizzati in particolare. Ho apprezzato l'ancoraggio di questo corso al contesto della società irlandese perché ho scoperto molti elementi sull'aspetto socio-economico irlandese che non immaginavo. Inoltre, la professoressa ha dato molta importanza ai dati statistici e ha fornito continuamente esempi e dati numerici per dimostrare ogni argomento presentato.
1. 2 Esperienze extra-scolastiche
1. 2. 1 Volontariato all'"Alliance Française"
Mentre seguivo i corsi al Trinity ho ottenuto un posto come stagista volontaria all'"Alliance Française" di Dublino. L'obiettivo dell'Alliance Française è di promuovere la cultura francese così come di fornire uno spazio per gli scambi interculturali tra l'Irlanda e le culture del mondo francofono. Ho partecipato allo svolgimento di diversi eventi culturali come il Festival del Cinema Francese o il Festival della Letteratura Franco-Irlandese, per citarne alcuni.
1. 2. 2 Membro della squadra nazionale di quidditch
Avendo sempre adorato gli sport con la palla e fare nuove scoperte, una domenica mattina di ottobre ho deciso di provare il quidditch. Non avevo nessuna familiarità col mondo di Harry Potter e ho scoperto questo sport e le sue regole durante il primo allenamento. Il gioco comprende 2 squadre, composte da 7 giocatori l'una, ciascuno di essi dotato di una scopa, e si svolge su un terreno ovale. L'obiettivo è quello di ottenere un numero di punti maggiore rispetto a quello della squadra avversaria segnando i punti in alcuni anelli, prima che il boccino d'oro venga afferrato.
Nonostante sia ancora poco conosciuto e preso sul serio, questo sport sta continuando a svilupparsi e ad essere ufficializzato. Delle squadre stanno emergendo nei 4 angoli del mondo. Dopo un po' di allenamento sono riuscita a far ufficialmente parte della squadra di Dublino ("Dublin Dragons", i draghi di Dublino) e a vincere con loro la coppa d'Irlanda lo scorso gennaio. Questa stessa squadra è partita a inizio maggio per i campionati europei e a giugno per i campionati mondiali.
2. Dimensione comparativa della mia esperienza
2. 1 Esperienza personale di confronto con "la diversità"
Ho già accennato nell'introduzione il fatto che alcuni miei amici e una parte della mia famiglia non condividessero la mia decisione di partire per l'Irlanda. In particolare, i miei familiari mi rimproveravano per aver scelto un paese molto vicino alla Francia dove, secondo loro, non avrei avuto alcuna possibilità di cambiare aria. Ancor prima di mettere piede sul suolo irlandese, sentivo già che si sbagliavano. Dopo 8 mesi qui, ne sono ormai convinta. L'Irlanda è diversa dalla Francia per una serie di ragioni, così come gli irlandesi e il loro stile di vita sono diversi dai francesi. Nonostante abbia notato la presenza di numerosi aspetti della cultura irlandese che ricordano sia quelli presenti nella cultura anglosassone sia quelli degli altri paesi europei a predominanza cattolica, non sono mancati tratti tipici e unici della cultura irlandese. Prima di addentrarmi su qualcuno di questi tratti, è importante ricordare che la vita quotidiana di Dublino è decisamente diversa da quella degli abitanti delle campagne. Se Dublino è una delle città più cosmopolite d'Europa, allontanandosi dalla capitale ci si ritroverà molto rapidamente nelle contrade disabitate che non hanno nulla a che vedere con la vita cittadina. Tuttavia, senza generalizzare, penso che ci siano degli elementi che sono comuni a un gran numero di irlandesi.
L'Irlanda è un paese a maggioranza cattolico e nonostante le tensioni tra protestanti (che vivono principalmente nell'Irlanda settentrionale e nell'Irlanda del Nord) e cattolici (tradizionalmente nel sud) si siano calmate, è meglio essere sempre prudenti quando si affronta questo tema. Fino agli inizi degli anni '90 la Chiesa ha avuto un'influenza molto forte nella società e nella politica. Il divorzio, ad esempio, è stato legalizzato solo nel 1995. Tuttavia, questo ruolo è diminuito, e oggi si constata un divario generazionale e, in misura minore, geografico. Se è vero che l'inglese è evidentemente la lingua principale in Irlanda, non bisogna ignorare che il gaelico è presente nella vita quotidiana (come nei nomi delle stazioni in comune, o nei segnali stradali). L'importanza data dallo Stato al gaelico non ha nulla a che vedere con quella apportata dalla Francia alle lingue regionali.
Gli irlandesi sono molto fieri del loro patrimonio e non manca occasione, che sia sportiva, artistica o storica, per celebrarlo, come testimonia, ad esempio, il loro entusiasmo per la festa di San Patrizio. L'immagine di un irlandese seduto al bancone di un pub, cullato dalla melodia della musica live, sfoggiando nella mano destra un boccale di birra Guinness rivela più di un semplice stereotipo. L'amore degli irlandesi per i pub e la birra oltrepassa ampiamente, infatti, le strade piene di turisti del Temple Bar (quartiere irlandese tra i più famosi con un'elevante presenza di pub). Sebbene siano in diminuzione, non sembra esistere un quartiere in Irlanda dove non si trovino pub. In un pub è molto comune farsi accogliere con una battuta o con un'affermazione benevola. Gli irlandesi manifestano inoltre un certo piacere nell'ascoltare ma anche nel raccontare aneddoti e storie. Sono anche molto interessati ai loro sport tradizionali come "l'hurling" (sport di squadra all'aperto di origini celtiche), il calcio gaelico e la pallamano. Che siano in strada o in un pub, con molto fervore e rispetto per gli avversari, gli irlandesi amano sostenere la loro squadra nazionale o locale.
Rispetto ai parigini, gli abitanti di Dublino sono, o quantomeno sembrano, meno stressati. Sembrano riuscire a stabilire un buon equilibrio tra la vita professionale e la vita privata. Generalmente, cominciano a lavorare alle 9 del mattino e finiscono alle 17. Inoltre, la città di Dublino non vive gli stessi ritmi di Parigi. Se non è facile stabilire se gli abitanti di Dublino si svegliano prima dei parigini, sicuramente si può dire che questi ultimi vanno a letto molto più tardi. Con mio grande piacere ho scoperto che la gente apprezza cenare presto, dalle 17. 30 in poi la maggior parte dei ristoranti propone dei menu "early bird", cioè per chi cena presto, e i locali e i bar aprono alle 18. A Parigi invece è tipico arrivare alla serata con l'ultima metro di 00. 30, ed è quasi impossibile riuscire a tornare dalla discoteca così presto.
Dublino è stata eletta quarta città d'Europa dopo Londra, Parigi e Roma ed è una delle capitali più accoglienti al mondo. Tuttavia, è anche una città di contraddizioni, materializzate dal fiume Liffey che separa la città in due. La parte nord di Dublino è maggiormente popolare, invece quella sud si caratterizza per l'elegante architettura georgiana. Dublino è una città a misura d'uomo, sufficientemente piccola per spostarsi quasi esclusivamente a piedi, sebbene il tranvia e il sistema ferroviario offrano collegamenti eccellenti con i dintorni. Generalmente, la città è molto sicura e si può tranquillamente passeggiare di giorno e di notte. È abbastanza raro essere importunati per le strade di Dublino. Sfortunatamente, a Parigi i commenti fuori luogo sono all'ordine del giorno, invece qui mi è capitato solo una volta di ricevere un commento fuori luogo in 8 mesi, e a farlo è stato un turista francese.
2. 2 Analisi del sistema universitario
Avendo già parzialmente affrontato le differenze tra il sistema universitario francese e quello irlandese per ciò che riguarda l'organizzazione dell'anno accademico, dalla scelta dei corsi alla durata delle lezioni e alle letture obbligatorie, mi concentrerei adesso su due punti che non ho ancora affrontato: il sistema di valutazione ("marking scale") e il carattere orizzontale della trasmissione del sapere.
Contrariamente al sistema francese dove i voti vanno da 0 a 20, in Irlanda si estendono da 0 a 100. Tuttavia, bisogna precisare che rispetto agli Stati Uniti dove è possibile trovare anche il sistema percentuale, in Irlanda in realtà i voti vanno da 40 a 70. Per passare un modulo bisogna ottenere almeno il 40%. Ottenere il 40% è relativamente facile, però, come per l'Istituto di Studi Politici, la convalida finale dipende dalla convalida di ciascun modulo e non dalla media totale. Tuttavia, contrariamente all'Istituto di Studi Politici, dove è possibile ottenere un 16 per i compiti più importanti, è estremamente difficile al Trinity (almeno a Scienze Sociali) ottenere un First.
A differenza dell'Istituto di Studi Politici e del sistema francese in generale, gli studenti intrattengono un rapporto molto meno verticale e una relazione molto più informale con gli insegnanti. Non è raro, infatti, sentire durante una lezione accademica uno studente chiamare un insegnante per nome per fare una domanda. Lo stesso vale per le conferenze: gli studenti non esitano a fare qualsiasi domanda anche se questa concerne un elemento metodologico spiegato molte volte dall'insegnante e la cui risposta figura chiaramente nel Power Point.
Questa differenza è stata oggetto di numerose discussioni tra i francesi, ma se a volte ci confrontiamo scioccati per l'atteggiamento di alcuni studenti, riconosciamo anche la facilità e la spontaneità con cui si esprimono gli irlandesi, due qualità che spesso mancano agli studenti francesi.
3. Contributo della mia esperienza
3. 1 Conoscenze e competenze
Nell'introduzione sottolineavo il desiderio di approfondire maggiormente la conoscenza della cultura irlandese e questo desiderio si è realizzato. Dato che c'erano solo 12 ore di lezione alla settimana e il Trinity College si trovava nel cuore di Dublino, approfittavo di questa libertà "spaziale e temporale" per visitare i musei della città. Dal "National Gallery" al "Dublin Writers Museum", passando per la prigione di Dublino e senza dimenticare la celebre "Guinness Storehouse" (la fabbrica della birra Guinness), ho tentato di approfittare al massimo della ricca vita culturale di Dublino. Inoltre, ho avuto l'occasione di incontrare durante un'escursione organizzata dall'"Hiking Society" del Trinity uno studente irlandese di Musica e Teatro, con cui ho l'abitudine di pranzare ogni settimana. Questo pranzo settimanale rappresentava per me un'occasione impareggiabile per fargli tante domande sulla società irlandese, alle quali sono un irlandese poteva dare risposta.
Per quanto riguarda le competenze, durante quest'anno ho sicuramente migliorato la mia conoscenza della lingua inglese. È vero che il mio accento continua a tradirmi prima ancora che io finisca di pronunciare la frase, però le diverse letture e i tentativi che ho fatto mi hanno permesso di migliorare considerevolmente il mio inglese scritto. Ho anche imparato a organizzarmi meglio nel lavoro. La scarsa quantità di ore di lezione comporta un lavoro maggiore a casa. Sostenitrice dei lavori dell'ultimo minuto all'Istituto di Studi Politici, qui per la prima volta nella vita ho organizzato il lavoro in modo da non essere mai troppo carica e poter dedicare ogni giorno del tempo a viaggiare, passare un po' di tempo con gli amici, fare uscite culturali, leggere e fare sport.
3. 2 Un punto di vista per il mio orientamento accademico e professionale
La mia scelta di corsi eterogenei mi ha permesso non soltanto di approfondire le mie conoscenze relative agli Studi di Genere e alla Mitologia, ma anche di apprendere delle materie che già conoscevo come l'Economia, la Storia e le Scienze Politiche su una scala nuova: quella europea. Se è vero che provo da molto tempo un vero sentimento di appartenenza all'Unione Europea che oltrepassa ampiamente la mia origine strasburghese e il mio fascino tanto per la lingua inglese quanto per quella tedesca, è stato quest'anno di scambio fuori dalle mura dell'Istituto di Studi Politici che mi ha portato a optare per la magistrale in Affari Europei. L'interesse per i diversi corsi che ho seguito al Trinity mi ha permesso di prendere coscienza della mia preferenza per una prospettiva più globale che nazionale.
Nonostante mi risulti ancora difficile stabilire fin d'ora un progetto professionale preciso, penso di avere quasi raggiunto una certezza: desidero esercitare una professione nel settore pubblico. Ecco perché ho l'ambizione di candidarmi alla preparazione dei concorsi dell'alta funzione pubblica europea, cioè il concorso di Amministratore organizzato dall'EPSO (Ufficio Europeo di Selezione del Personale). La mia scelta di specializzazione va verso l'amministrazione pubblica, alla luce della formazione d'eccellenza che offre per la preparazione dei concorsi dell'alta funzione pubblica europea.
Conclusione
Prima di concludere, ci tenevo a precisare che se questo articolo sulla mia permanenza vi può sembrare esageratamente positivo, forse anche celebrativo, non è stato per una mia deliberata volontà di rendere quest'anno ancora più bello di ciò che è stato per colpire il lettore, ma per il fatto che il Trinity College di Dublino è obiettivamente un'ottima scelta per trascorrere un anno fuori dalle mura dell'Istituto di Studi Politici e che questa scelta mi ha perfettamente convinta, sia da un punto di vista individuale che soggettivo. Tra tutti gli studenti dell'Istituto di Studi Politici che hanno trascorso un anno qui, troverete esperienze molto diverse. Il grado di soddisfazione quanto alla qualità dei corsi, dell'alloggio, del cibo, ma anche il grado di adattamento al ritmo di vita, al meteo e al modo di interagire degli irlandesi sono stati molto diversi. Ho trascorso un anno favoloso e tutti i miei desideri si sono realizzati perfino oltre le mie aspettative, ma questo, ovviamente, riguarda la mia personale esperienza.
Ho scelto il Trinity College per la sua eccellenza accademica e la sua ricca vita associativa. Generalmente sono stata felice dei corsi che ho seguito così come di tutti gli eventi che avevano luogo nel campus, e interessata ad alcune discussioni che ho avuto con i miei colleghi. Ho scelto Dublino perché volevo vivere in una città a misura d'uomo, cosmopolita ma allo stesso tempo con una vera identità culturale. Il ritorno a Parigi si avvicina e penso già con nostalgia ai miei 6 km di camminata quotidiana, alle escursioni in bici e al fatto che dovevo prendere i mezzi pubblici solo una volta al mese. È con grande rammarico che lascerò il piacere del lunedì mattina di cominciare la settimana con la colazione irlandese e quello delle serate invernali di andare a riscaldarsi in un pub. Ho scelto l'Irlanda perché volevo verificare in prima persona se i tifosi irlandesi meritassero il titolo di migliori tifosi durante la coppa del mondo di calcio del 2016. Posso quindi affermare senza ombra di dubbio di essermi divertita in questi mesi grazie agli incontri e alle interazioni che ho avuto con questi ultimi.
Galleria foto
Contenuto disponibile in altre lingue
Condividi la tua esperienza Erasmus su University of Dublin, Trinity College!
Se conosci University of Dublin, Trinity College come abitante nativo, viaggiatore o studente in scambio... condividi la tua opinione su University of Dublin, Trinity College! Vota le varie caratteristiche e condividi la tua esperienza.
Aggiungi esperienza →
Commenti (0 commenti)