Come promesso, prima o poi dovevo ritornare su questo tanto decantato punto, ovvero uno dei luoghi che ha decisamente conquistato il mio cuore, sin dal primo giorno e nonostante io sia ancora in vacanza, non ho ancora avuto occasione di tornarci, giusto prima di rientrare nel mio uggioso e triste paesino della provincia milanese, che di certo non rappresenta una meta turistica.
Come già preannunciato, vicino alla piazza centrale di Marina di Ragusa, troviamo Arà, diminutivo di arancine o arancini, che rendono questo punto di ristoro di street food un’ “arancineria”, mai sentita o vista prima di adesso. Il locale è di modeste dimensioni, ma comunque da l’opportunità di potersi sedere. La gente vi si reca prettamente per fare una merenda al volo o portare a casa il pranzo o la cena, essendo un luogo fornito del servizio d’asporto.
La scelta del menù verte attorno ad una quantità sconfinata d’arancini (o arancine, non svelerò mai questo arcano), di una grandezza doppia rispetto ai surrogati che si incontrano nel nord Italia, cada uno viene 2 euro e un ripieno differenziato in 18 tipologie.
Quelli assaggiati da me sono:
- Carbonara- una impanatura tendente al giallo canarino con un ripieno caratterizzato dagli ingredienti tipici della tanto celeberrima pasta, quindi uova e pancetta, con l'aggiunta di cipolla, che a malapena si percepisce, ma da comunque un tocco in più, e la mozzarella, perché fa il suo effetto mangiare qualcosa di filante.
- Peppa Pig- la forma ricorda effettivamente il naso di un maialino e il nome lo deve al suo ingrediente principale, la porchetta che si sposa perfettamente col caciocavallo ragusano, molto saporito rispetto a quello precedente.
- Ragù- il classico dei classici, la farcitura consiste nel ragù preparato alla maniera siciliana, ovvero con i piselli, al contrario di altre parti d'Italia, e l'aggiunta dell'uovo sodo, messo a posteriori nelle preparazioni di ricette a base di pasta o riso in questa regione.
- L'unico che costa un po' di più è quello alla Nutella, verso il quale storco un po' il naso, insomma è come una pizza dolce, sembra buona, ma stona come abbinamento culinario. Essendo in argomento di bombe caloriche, questa è una sua maestà caloria. Sentendomi già satura con un solo arancino, non oso immaginare come possa essere possibile ingerire un alimento del genere. Il riso riempie subito e di certo la Nutella non è come un sorbetto che sciacqua lo stomaco.
Se l'arancina rappresenta per voi l'antipasto, potete cimentarvi nei menù proposti, panini vari e hamburger, tra i quali troviamo anche "pane e panelle", in un gergo molto radical chic, vegan friendly o cruelty free. L'orientamento gastronomico è una scelta personale, ma rientro in quella categoria di persone che mangerebbe anche le gambe del tavolo. Ad ogni modo ho optato per questa scelta, dettata dal mio amore per le panelle. Per chi non lo sapesse ricorda vagamente la farinata genovese, a base di farina di ceci. Benché siano fritte, posso dirvi che scendono giù piacevolmente, non si percepisce pesantezza, piuttosto una leggerezza che definirei cherubina.
A primo impatto leggere il menù di questa sezione può costituire un problema per la gente che non mastica il dialetto siciliano, ma le persone del negozio, da brave anime pie comprensibili, espongono anche una lavagnetta con la traduzione in italiano, oltre a quella in inglese.
Oltre a ciò ci sono anche piatti freddi come insalate, cous cous e anche dessert tipici.
Per quanto riguarda le bibite, troverete le ordinarie bibite gassate o birre commerciali, ma di queste offrono anche una varietà artigianale locale, però di un prezzo decisamente superiore al cibo venduto.
Per quanto concerne il personale, è molto alla mano, oltre ad essere molto giovane e conversano molto volentieri nelle pause tra un cliente e l'altro. L'arredamento è molto semplice, ma alquanto accogliente.
Se volete cenare abbondantemente e a buon mercato, ma soprattutto senza cadere nel cliché di pietanze ordinarie, senza ombra di dubbio alcuno, questo luogo fa decisamente per voi.