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La "prima" università non si scorda mai!" - UNIPG


La mia prima università!

L’Università degli studi di Perugia è la prima, tra le università in cui ho studiato, ad avermi fornito la possibilità di raggiungere il tanto ambito titolo di laurea.

E’ quindi conoscendone i dettagli, ed avendo affrontato interi anni di studio accademico in questa città, che mi sento in dovere ed anche in piena facoltà di poter dire anche la mia.

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Con questa introduzione alla descrizione della mia esperienza, voglio far capire che sarò sempre grata a questa università che, nonostante tutte le difficoltà, mi ha fatto il dono (da intendersi comunque faticosamente guadagnato), di poter entrare a far parte sia del mondo accademico propriamente inteso e sia al mondo del lavoro. Mi ha infatti permesso di raggiungere il tanto ambito traguardo e quindi anche di poter continuare su questa scia il mio futuro.

La mia storia, in realtà, non è nata qui sin dal principio. Al contrario, mi sono immatricolata all’Università di Perugia a seguito di un trasferimento dall’Università Magna Graecia di Catanzaro. La scelta dell’università non è stata per me dovuta a qualche fattore specifico, se non che, dopo aver analizzato tutti i piani di studio delle università d’Italia, semplicemente questa risultava essere quella che mi avrebbe potuto garantire il maggior numero di convalide di esami già sostenuti, in vista di tante similitudini con i diversi codici gli esami.

 

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Un applauso alla segreteria!!

Devo dire che tutta la segreteria mi ha accolto molto bene e, nonostante la lontananza siamo riusciti a portare a termine tutte le pratiche burocratiche che, in questi casi, credetemi, sono veramente tante!!!!

 

Una università molto accogliente.

E’ anche grazie a questo che ho trovato la forza di spingermi oltre i confini della mia Calabria: semplicemente perché ho visto che esistevano delle buone possibilità anche per me e che anche io, dopotutto, ero e sono una ragazza capace di studiare lontano da casa e, credetemi, io penso che non tutti siano capaci di portare a termine un simile impegno.

Essendo questa stata la mia prima esperienza di studio che ho affrontato “completamente da  sola”, e cioè lontana da casa, la ricordo come una fase della mia vita fondamentale per la mia crescita personale, perché, per quanto si possa essere indipendenti dalla famiglia anche nella propria città, dover affrontare anche soltanto le cose più semplici della vita di tutti i giorni, può risultare difficile o forse, semplicemente, lo si riscopre in maniera diversa.

 

La grande professionalità del corpo docente.

E’ stato anche grazie alla professionalità dei professori, indistintamente tutti, ma in maniera differente, che sono riuscita a superare tutti gli ostacoli. Nella loro distinta posizione accademica professionalmente ricoperta, mi hanno infatti dato forza per superare questa prova, che è stata per me, forse, l’esame più duro da sostenere. Sottolineo quella parola “forse”, perché, in realtà, gli esami che ho sostenuto non sono stati una vera e propria “passeggiata”, come invece qualcuno contrariamente mi aveva preannunciato nel momento della mia immatricolazione, ma, al contrario, sono risultati essere delle vere e proprie prove di vita e di resistenza.

Questo non vuol dire che le pretese dei professori siano state esagerate, ma semplicemente che, esattamente come avviene in tutte le altre università, è possibile trovare diversi metodi di insegnamento e diversi livelli di difficoltà per materia.

Inoltre, non voglio neanche dire che quanto ho affermato significa che il corso di laurea sia difficile da sostenere o “troppo impegnativo” per le menti considerate “normali”. Vorrei solo riportare la mia esperienza che mia ha visto, come tanti, bloccata per interi mesi al fine di superare una materia propedeutica alle altre, ma anche ricevere delle alte votazioni, quando meritate.

La mia “difficoltà”, se così si vuole definire, è stata nell’approcciarmi ad un sistema accademico per me nuovo con delle precise scadenze da rispettare, creando ed esponendo quella che ben presto sarebbe diventata, nei tempi prestabiliti, il mio futuro livello di professionalità personale.

 

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S.O.S.!!

Soltanto poco prima di ricevere le ultime predisposizioni che mi avrebbero preparato all’imminente giorno di laurea, ho riscontrato dei problemi con l’organizzazione della segreteria . Devo precisare che durante l’ultimo mese non è stato facile e né tranquillo il tempo che ho trascorso. Eppure, come si suole dire “Tutto è bene, quel che finisce bene!” e l’Università di Perugia mi ha insegnato anche e soprattutto questo: “Errare è umano!” e probabilmente, ma io dico quasi certamente, non esiste un tipo di università perfetta nella realtà, che sia al di fuori dagli schemi. Neanche i computer riescono ad esserlo, eppure sono macchine da noi costruite che riescono ad assolvere alle proprie mansioni per cui sono predisposte, quindi, come potremmo esserlo noi?

 

Un ringraziamento speciale.

Per cui, in ogni caso, ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno aiutato in questo e che mi sono state vicine per realizzare il mio sogno, perché, nonostante tutti i problemi venuti fuori “all’ultimo minuto”, sono comunque riusciti, anzi, siamo comunque riusciti a risolvere il tutto. E’ forse davvero questa la vera abilità che un ente professionale e statale importante come l’Università degli Studi di Perugia dovrebbe forse avere, ed ha avuto, almeno nel mio caso.

Tra i vari detti popolari che ho citato voglio aggiungerne uno in conclusione e commentarlo: “Tutto il mondo è paese!”, si dice, ed in realtà anche io credo che sia davvero così, eppure, alcune realtà ed esperienze ci aiutano a vivere meglio e a crescere davvero, e non mi riferisco soltanto alla crescita professionale o di studio.

Infine, molto disponibile, come nessuno mai lo era stato prima con me, ricordo anche il mio relatore di tesi, Arnaldo Antonelli, il quale si è dimostrato anche molto incentivante, nell'ambito della programmazione e dello sviluppo del lavoro da svolgere, e altrettanto comprensivo.

Se potessi...tornerei volentieri!

Potrete dunque dedurre che la mia esperienza in questa università è stata più che positiva (e non soltanto per il successo del risultato raggiunto) e che ne conservo un bel ricordo.

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Chissà che un giorno non mi possa capitare di collaborare con le persone qualificate e professionali che ne fanno parte: sarebbe soltanto un immenso piacere ed una grande gioia per me.


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