La mia esperienza in un'università londinese

Ho passato un anno in Erasmus a Londra e la mia Università era il King's College. Ho amato questa Università! Non solo per la sua posizione centrale (il mio campus si trova sullo Strand, non troppo lontano dalla National Gallery e a pochi passi da Waterloo Bridge), ma soprattutto per tutto ciò che offre. Ha diversi campus sparsi per la città, tutti enormi e tutti con delle "facilities" perfettamente funzionanti.

Lo Strand Campus ha addirittura un ospedale al terzo piano dove gli studenti possono fare visite gratuitamente, semplicemente prendendo appuntamento: c'è il medico di base, la ginecologa, il dentista e così via. Il mio ragazzo è stato parecchio male e loro lo hanno trattato e curato egregiamente, facendoli fare esami del sangue e tutto ciò che era necessario fare. Ho amato il fatto che, a differenza dell'Italia, i professori si fanno chiamare con il nome proprio in classe dai propri alunni, eliminando così quell'eccesiva formalità tipica delle università italiane. Inoltre, in classe, il dialogo e lo scambio di opinioni sono quasi obbligatori. La pena per starsene zitti zitti in un angolino è proprio un voto più basso! Niente a che vedere con le classi italiane da 200 persone dove il professore non ha modo nemmeno di imparare a riconoscere il tuo viso, figuriamoci il tuo nome. La segreteria e gli uffici sono estremamente organizzati, con personale estremamente gentile e preparato a fare il proprio lavoro.

Ho adorato tutti i corsi che ho seguito, sia di lingua che di letteratura. Il mio preferito è stato senza dubbio quello su Joyce! Si è trattato di un corso tutto incentrato sull'"Ulisse", dunque ogni settimana si dovevano leggerere un paio di capitoli che sarebbero poi stati discussi in classe insieme ai compagni e al professore (il quale nella prima ora di lezione dà qualche base teorica, se ce n'è bisogno). In generale tutte le materie funzionano così: un'ora più teorica, in cui il professore spiega e gli alunni prendono appunti, e un'altra ora di discussione.

Gli esami sono praticamente tutti scritti, a parte in casi particolari come il mio che studio lingue e quindi per una parte della valutazione sono rischieste anche determinate capacità nel parlato. Per il resto, tutti gli altri esami sono scritti: qui i professori si dividono fra coloro che scelgono di farti scrivere un "paper" quindiun saggio oppure quelli che ti faranno fare l'esame scritto in classe, con domande aperte. Queste domande aperte avranno comunque la struttura di un saggio, non troverete mai domande a crocette, dovrete sempre sviluppare moltissimo le vostre risposte. In molti casi, però (e questo a me era sembrato veramente stranissimo), il professore ti da una serie di domande prima dell'eseme e lo studente ne sceglie un paio (o il numero che il professore gli indica) che potrà prepararsi a casa e poi rispondere a quelle stesse domande il giorno dell'esame, in classe. La prima volta che ho sentito parlare di questa possibilità l'ho trovata assurda. Che razza di esame è se gli studenti sanno lo domande prima e possono prepararsele a casa? Poi ho capito che il loro metodo è tutto basato sulla ricerca che ogni studente fa. Per loro è estremamente importante che uno studente ricerchi. In classe gli vengono date un po' di base, si comincia a discuterne tutti insieme e poi gli alunni, sigolarmente, continueranno la ricerca a casa, avendo così la possibilità di incentrarsi su ciò che più gli interessa. Una volta capito questo ho realizzato che è un metodo che ti permette di valorizzare i tuoi interessi, invece che imparare tante cose, magari a memoria, e dimenticarle il giorno dopo l'esame. 

Un altro mondo! Forse è anche per questo che le tasse universitarie sono altissime, ma io non ho riscontrato nessun altro difetto in questa università che mi porterò sempre nel cuore!

(Cortile esterno con tavolini e café)

(Cortile esterno del King's College)

(Entrata principale)