Natural History Museum

Il Natural History Museum si trova nel cuore di Dublino, a pochi passi dal Trinity College a dall'Archeological Museum. Se avete intenzione di scoprire di più sulla fauna dell'Irlanda (presente o passata che sia) e se siete amanti del mondo animale, allora non può mancare una visita a questo piccolo ma sorprendente museo.

Ingresso.

L'ingresso è libero, per cui l'unica cosa di cui avrete bisogno è la vostra macchina fotografica! Per informazioni invece sugli orari e i giorni di apertura, potete cliccare qui.

Cosa vedere.

Il Museo non è enorme, ma contiene al suo interno numerose specie animali interessanti. Si passa dai volatili ai mammiferi, dagli insetti agli scheletri conservati (non a caso è conosciuto come The Dead Zoo).

Il primo piano è dedicato agli animali nativi dell'Irlanda, fra cui spiccano sicuramente gli scheletri dei cervi giusto all'entrata (sono altri più di tre metri e vi assicuro che starvi accanto vi farà comprendere la loro maestosità, anche se non si tratta di animali imbalsamati ma di scheletri!).

Al piano superiore invece, potrete ammirare animali provenienti dal resto del mondo: vi sono infatti leoni, scimmie, elefanti. Grande attrativa è costituita da Spoticus la giraffa ed uno scheletro di balena sospeso letteralmente sulla vostra testa.

Qualche consiglio.

Dopo aver visitato il Museo, se avete intenzione di tornare verso il centro della città camminando, potreste approfittarne per passare un po' di tempo nel parco che avrete di fronte l'uscita. Vi basterà attraversare la strada per trovarvi immersi nel verde di Merrion Square.

Una delle maggiori attrattive di questo parco è la statua di Oscar Wilde, molto colorata, che lo ritrae in una posa scomposta e che gli conferisce un'immagine da dandy. E' inoltre presente una seconda statua, conosciuta come Éire, rappresentante una donna poggiata su un'arpa (simbolo dell'Irlanda).

Inoltre, poco più avanti, potrete fermarvi di fronte alla casa di Oscar Wilde stesso. Non è visitabile, ma l'emozione è forte nel sapere che state calpestando gli stessi scalini che un piccolo Oscar Wilde calpestava da bambino e state guardando le finestre da cui lui si affacciava.