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Viaggio in Egitto


Da dove iniziare per visitare la città del Cairo?

Bene, per cominciare devo dire che ho realizzato questo viaggio con un tour che, a parer mio, è risultato un po' stretto.

Siamo arrivati di notte, dopo quasi 10 ore di attesa nell'aeroporto Schiphol di Amsterdam, da lì un volo di quasi 5 ore per Il Cairo. Siamo arrivati stanchissimi dopo quasi 30 ore totali di viaggio dall'Ecuador.

Finalmente siamo arrivati all'aeroporto internazionale della città. Il nome è in arabo quindi non so tradurlo. L'ingresso con il controllo passaporti è stato veloce e senza inconvenienti. Probabilmente per l'orario in cui siamo arrivati, di notte.

Il gruppo del mio tour era di almeno 20 persone. Tutti ecuadoriani. Dopo aver ricevuto il timbro sul passaporto, siamo usciti per recarci nel luogo in cui ci aspettava l'autobus per il trasporto all'hotel.

Un hotel di lusso, che peccato non avere i dettagli. Bene, abbiamo potuto finalmente dormire. Il giorno dopo era il 17 agosto, il mio compleanno... il miglior compleanno della mia vita. Ci siamo diretti nella zona delle piramidi, molto vicino al nostro hotel e al centro del Cairo, meno di mezz'ora.

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Un'esperienza assolutamente incredibile. Quando siamo scesi dall'autobus ognuno sceglieva il proprio percorso. Insieme a mio nonno, mia madre e le mie zie, abbiamo visitato inizialmente da fuori le tre piramidi.

Poi, abbiamo notato che c'era la possibilità di pagare un biglietto per entrare nella Piramide di Cheope. Non ricordo il prezzo, ma erano meno di 20$. Così, dopo aver salito delle scale, siamo entrati, da un ingresso molto particolare.

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Fin dall'inizio era vietato l'utilizzo di macchine fotografiche, con una certa audacia, ho lasciato la macchina fotografica, ma sono entrato con un'altra vecchia nascosta in tasca, con cui ho potuto fare delle foto dell'interno.

L'interno è una cosa magnifica. Si inizia con una salita di quasi 5 piani di scale di legno, quasi senza luce. Fino ad arrivare ad un a stanza in cui si vede una tomba di pietra in cui doveva esserci il faraone Khufu. Per la mancanza di luce oltre a quella del flash della mia vecchia macchina fotografica, non mi è ancora stato possibile digitalizzare queste foto.

È stata una cosa unica, penso che di tutti i turisti del gruppo, noi siamo stati gli unici che si sono azzardati ad entrare. Di fatto bisogna avere il fisico se non altro per salire i cinque piani sulle scale di legno. Quindi non lo consiglio a chi ha problemi di salute.

Dopo abbiamo visitato il resto delle piramidi, comprese le tre piccole piramidi satellite, come vengono chiamate. Sono delle piramidi più piccole molto vicino alle tre principali.

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Devo anche dire che i lavoratori di questo luogo sono dei professionisti nell'abbindolare i turisti con foto gratis, per cui poi vengono richieste somme esagerate per il servizio.

Con la mia umile esperienza ho potuto verificare che si possono contrattare tutte le tariffe. In realtà costa tutto circa 8 volte meno. Il dollaro è molto potente qui.

Quindi per un paio di foto o di pergamene (false ovviamente, ma molto carine) ti chiedono 10$ l'una, ma alla fine si possono ottenere anche 20 pergamene per lo stesso prezzo.

Seconda tappa, la Sfinge

Dopo aver percorso sul cammello tutta la zona delle piramidi, la Sfinge si trova a pochi metri di distanza.

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Ci si può avvicinare moltissimo per fare delle foto senza alcun problema, costantemente perseguitati dai venditori ambulanti che offrono gioielli, vestiti e molte altre cose, ma insisto, considerate di mercanteggiare.

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Non mi aspettavo di poter fare foto così esclusive di questo posto con così tanta facilità. Ma non c'è nessun problema, si può quasi arrivare a toccare la Sfinge senza nessuna complicazione.

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La giornata è stata perfetta, di nuovo, era il mio compleanno ed è stato davvero unico e meraviglioso, accompagnato da quasi tutta la famiglia.

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Terza tappa, il Museo egizio

Abbiamo concluso la giornata visitando il Museo egizio, perfetto per completare l'esperienza delle piramidi. Non ho foto dato che in questa occasione non sono riuscito ad entrare con nessuna macchina fotografica dato che i controlli di sicurezza all'entrata erano abbastanza severi.

All'interno si può vedere tutto ciò che ci si aspetta in Egitto: tombe, pietre con incisioni antiche, sculture, e perfino lo scrigno del re Tutankhamon, teoricamente quello vero, pieno di gioielli e oro. Un museo di due piani pieno di contenuti spettacolari.

All'uscita di nuovo ci sono i venditori che offrono molte cose e questa è stata la mia opportunità per comprare un paio di articoli a buon prezzo.

Dopodiché siamo ritornati in hotel, dopo una giornata stancante, in attesa del secondo round.

Secondo giorno al Cairo, chiesa della Sacra Famiglia e quartiere copto

Il giorno successivo ci siamo diretti al quartiere Copto, in cui si trova la chiesa da cui passò la Sacra Famiglia.

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Personalmente questo posto non mi è piaciuto così tanto come mi sarei aspettato. Il tour che abbiamo fatto era molto religioso e dedicato fondamentalmente a questioni cattoliche. Ma non posso lamentarmi.

È stato più interessante arrivare in questo luogo dato che siamo passati per una via piena di bancarelle in cui vedere e comprare qualsiasi cosa si possa immaginare.

Mi sono relazionato anche con dei bambini che erano degli ottimi negozianti. Con uno di loro ho scambiato una moneta ecuatoriana per un braccialetto, esperienza molto interessante.

Ultima passeggiata per Il Cairo

Infine, l'autobus ci ha portati ad un ristorante per mangiare, in cui abbiamo dovuto aspettare che preparassero il pranzo. Tuttavia, l'autobus si è fermato in una zona non molto bella. Il conducente è sceso dicendoci che nessuno scendesse fino al suo ritorno.

L'attesa è stata molto lunga, quasi due ore. Infine risulta che il conducente era andato a cercare un'unità di scorta che ci accompagnasse nella traversata della frontiera con Israele. Ma racconterò questi dettagli più avanti.

Durante la lunga attesa, soffocando per il caldo, per la pazienza e per la fame, mi sono azzardato a scendere dall'autobus, nonostante gli avvertimenti, per procurarmi un po' di acqua e qualcosa da mangiare.

Dopo aver percorso nemmeno due isolati, in cui c'erano molti egiziani che indossavano tuniche tradizionali e mi gridavano cose che non capivo, ho trovato un mercato in cui, tra le risate dei proprietari, ho potuto trovare qualcuno che parlasse inglese e che mi aiutasse a comprare delle bottiglie d'acqua e un paio di snack con cui sono tornato all'autobus.

I miei compagni di viaggio hanno gradito così tanto che siamo tornati al negozio, questa volta ero accompagnato da quattro persone, per comprare vari prodotti alimentari per tutto il gruppo.

Poco dopo, al ritorno del conducente che veniva accompagnato da una agente di sicurezza armato, ci siamo diretti al ristorante. Dopo pranzo ci sono state spiegate le condizioni necessarie per poter attraversare il confine. Si trattava di un riassunto di cose tra cui non guardare dal finestrino e restare in silenzio durante il passaggio della frontiera.

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Dopo pranzo ho avuto l'opportunità di conversare con l'agente di sicurezza. Ci siamo identificati nel fatto di essere entrambi divorziati e abbiamo chiacchierato molto su quel tema. Una persona molto piacevole, ma anche molto qualificato e addestrato sulle questioni di sicurezza.

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Questo militare ci ha accompagnati nel tunnel che attraversa la frontiera con Israele, insistendo affinché fossimo molto discreti, che non facessimo fotografie e che la nostra sicurezza dipendeva dal nostro comportamento che doveva essere il più prudente possibile.

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Alla fine dell'attraversata, lui è rimasto in Egitto, mentre noi siamo scesi dall'autobus per passare attraverso i controlli e entrare in Israele.

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La storia del passaggio della frontiera, la racconterò in un altro blog con il tema "ingresso ad Israele", non è stato per niente piacevole, proprio come l'uscita da quel paese.


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