Il Cairo durante Mubarak
Nel 2009 non c'era Facebook in Romania né in Egitto, ma c'era Hi5 se qualcuno se lo ricorda. La gente non era così ossessionata dal proprio telefono e non girava tutto intorno alla propria immagine come oggi. Non c'era Instagram, né gli Iphones, io avevo un Samsung nero che scorreva verso l'alto, era molto popolare allora. Mi ricordo che i giovani come me erano ossessionati dalla chat Hi5 e per noi era come Facebook oggi, era la nostra fonte di comunicazione con gli amici e le nuove persone conosciute.
Ero una studentessa al primo anno dell'Università nella mia città Targu Mures. Studiavo geografia e turismo ed ero una ragazza felice, il desiderio di viaggiare e visitare nuovi posti bruciava forte dentro di me. Avevo 19 anni al tempo e non ero mai uscita dalla Romania e, ad essere sincera, non avevo nemmeno mai visitato molto il mio paese. Forse è questo il motivo per cui ho scelto Geografia, per poter viaggiare sia dentro e fuori il mio paese, rendere i sogni realtà. Era la fine di maggio quando ho preso una decisione estrema riguardante la mia vita, mi mancava un mese per finire il primo anno, quando ho deciso di lasciare l'università e l'ho fatto. Per quale motivo? Lo scoprirete presto!
Hi5 e lasciare l'Università
Nel 2009 usavo molto Hi5, era il top, è stato il primo social media per giovani a diventare popolare in Romania. Ovviamente avevo anche MySpace, ma nel mio paese non lo conosceva quasi nessuno. Quindi passavo ore e ore su questa chat caricando fotografie e conversando con i miei amici o con persone a caso da tutto il mondo. Lo ricordo come un bel periodo, mi ricordo che si poteva scegliere la propria canzone per il log in, davvero emozionante. È così che ho conosciuto Amir.
Mia, un'amica del liceo che era nella mia stessa classe all'università, era in contatto su Yahoo Messenger con un ragazzo egiziano e mi parlava sempre di lui, ma lei aveva già una relazione da molto tempo con un ragazzo (ora sono sposati con un figlio) quindi parlava con lui solo per divertimento, inoltre l'inglese della mia amica non era affatto buono, quindi chissà com'erano quelle conversazioni. Una volt ami ha invitata a passare il fine settimana a casa sua, così quella è stata la prima volta in cui ho visto le foto di quel ragazzo egiziano e ho avuto la possibilità di parlare un po' con lui, mi ricordo che ci siamo scambiati l'indirizzo Yahoo Messenger con l'intenzione di parlare di nuovo. Ovviamente Mia lo sapeva ed era assolutamente d'accordo, poi lei aveva un fidanzato quindi perche avrebbe dovuto darle fastidio la cosa?
Una volta arrivata a casa io e Amir abbiamo iniziato a parlare. Lui era un po' più grande di me, penso avesse 25 quando io ne avevo 19. Viveva in Egitto in una città chiamata Zagazig di cui non avevo mai sentito parlare. Tutto ciò che sapevo di lui era che studiava informatica o qualcosa del genere e che viveva con sua mamma e suo fratello. Abbiamo continuato a parlare giorno e notte per circa 8 mesi quando ho preso una decisione...
Ero giovane, sognavo di fare pazzie e non avevo alcuna esperienza di vita, volevo solo viaggiare senza mai guardarmi indietro. Non conoscevo altri posti in Romania, non conoscevo altre culture né altre tradizioni. Parlavo molto bene l'inglese grazie a Cartoon Network quindi avevo qualche abilità, dopotutto. Avevo 19 anni quando ho deciso di trasferirmi. Sì, trasferirmi, non viaggiare, volevo lasciare la Romania per avere una vita migliore, nuove aspirazioni e nuovi sogni. Non avevo nulla contro la Romania, l'amavo molto e avevo molto amici lì, ma ero stata sfortunata in amore, saltavo da una relazione all'altra e fino ad allora avevo avuto solo due relazioni durature, una di un anno e l'altra di un anno e mezzo, ma non sono finite bene e ne ero uscita male.
Amir era un ragazzo gentile, parlavamo dal tramonto all'alba da molti mesi, eravamo innamorati se si può chiamare così. Cioè, era amore virtuale perché non ci eravamo mai visti dal vivo, solo con la webcam, ma è diverso. Io avevo visto la sua famiglia e lui aveva visto mia mamma, non c'era giorno in cui non parlavamo. Aveva quegli occhi verdi ed i tratti arabi che mi attraevano molto, era completamente diverso da tutti i ragazzi rumeni con cui uscivo di solito. Dopo 8 mesi a chattare abbiamo deciso di provarci nella vita reale trasferendomi lì...in Egitto, potreste crederci?! Ovviamente mia madre e la mia famiglia hanno detto "assolutamente no", ma dopo un po' di tempo passato a ripetergli ogni giorno la mia decisione, alla fine hanno accettato e mia madre ha fatto di tutto per aiutarmi, economicamente e con tutto il resto.
Ho lasciato l'università e ho detto a tutti che mi sarei trasferita in Egitto, ovviamente i miei amici non l'hanno presa bene e non erano molto contenti, era come un episodio di Catfish (se guardate la show in TV), stavo pianificando di trasferirmi in un altro paese per un ragazzo che non avevo mai visto di persona. È una pazzia, no?!
Faccio i bagagli, prima tappa Budapest
Mi ricordo ancora le parole della mia famiglia, continuavano a dire che mi sarebbe successo qualcosa di brutto, che sarei stata rapita all'aeroporto e un sacco di altre storie ogni giorno. Erano spaventati per me, quello in cui stavo andando era un paese arabo, abitudini e religione diversi. Ma mi ero fissata con l'idea di andare lì da amir e non potevo pensare a nient'altro. Ho fatto tutto quello che dovevo fare e, credetemi, è stato un lungo processo, non è facile trasferirsi in un altro paese, soprattutto in Egitto.
Non avevo bisogno di un visto e ciò era positivo, ho fatto il passaporto con validità 5 anni, ho tradotto tutti i documenti in arabo e questa parte è stata molto difficile perché al tempo non c'erano delle traduzioni disponibili in arabo nella mia città, quindi hanno dovuto mandare tutti i documenti in un altro paese per ottenere le traduzioni e rimandarle in Romania, penso ci siano volute due settimane solo per i documenti. Al Comune, ho preso anche un documento pe ril matrimonio, in modo da essere pronta per ogni evenienza. Di fatto ho raccolto tutti i miei documenti in Romania, tutto ciò che dimostrava il fatto di aver vissuto lì. Ero pronta a partire!
Infine ho prenotato il volo da Budapest a Roma e da Roma al Cairo, sarebbe stato un lungo viaggio fino alla mia destinazione finale. Dovevo prendere un autobus dalla mia città a Budapest. Era anche la prima volta che prendevo un aereo quindi ero molto emozionata. Ora che ci penso non ero affatto spaventata, non c'era un briciolo di paura in me. Era come se sapessi che sarebbe andata bene...
Ho fatto i bagagli ed il giorno era arrivato. Mi ricordo che erano circa le 9 di mattina quando ho preso l'autobus per Budapest. Mia mamma e mio cugino sono venuti con me fino all'autobus e salutarsi è stata dura, ma in fondo ero ottimista. Ho preso l'autobus e dopo un viaggio di 10 ore sono arrivata a Budapest. Il viaggio è andato bene, guardando fuori dal finestrino mi sono resa conto che l'Ungheria può essere abbastanza noiosa, ci sono solo campi, né colline, né montagne, niente da vedere. Avevo una prenotazione di due notti in una pensione, l'autobus mi ha lasciata nei pressi della strada principale e ho trovato facilmente il posto. Ho fatto il check in e sono andata nella mia stanza a riposare. Per tutto il tempo sono stata al telefono messaggiando con mia mamma e con Amir che avrebbe dovuto aspettarmi all'aeroporto del Cairo al mio arrivo. Stranamente, il giorno prima del volo ho avuto un momento di panico, per la prima volta ho avuto paura pensando... e se succede qualcosa e lui non viene all'aeroporto? Ma non avevo intenzione di fare marcia indietro, non è da me!
Arrivato il momento di andare all'aeroporto, ho fatto il check in e ho trovato il gate, è stato abbastanza facile per essere la mia prima volta all'estero. L'aereo è decollato e me ne sono innamorata, speravo di poter volare per sempre, amavo la sensazione di essere lassù nell'aria. La mia prima fermata era l'aeroporto di Roma Fiumicino, dovevo cambiare terminale e lo scalo non era lungo, circa tre ore. Ma prima di imbarcarci siamo stati informati di due ore di ritardo. Quando finalmente siamo riusciti a partire era sera tardi, circa le 22 credo e saremmo dovuti arrivare al Cairo alle 4 di mattina. Volavo con Air France quindi era lussuoso, ci hanno dato coperte e cuscini e anche buon cibo e bevande. Ero contenta. Un'ora prima dell'atterraggio mi hanno passato un foglio su cui dovevo scrivere le mie informazioni, nome, ecc, ecc, ma era tutto in arabo. Ne sono venuta a conoscenza dopo, in quel periodo l'influenza aviaria era diffusa in Africa e l'aeroporto era in quarantena. Quando sono atterrata c'erano molte persone vestite come fossero astronauti con delle tute speciali. Mi hanno scattato una foto e hanno registrato le mie informazioni, poi sono andata in un luogo apposito per comprare il visto che costava 20$. Era un visto turistico di 90 giorni. Ho preso i bagagli e mi sono diretta all'uscita...
Amir e Il Cairo per la prima volta
Lui era lì ad aspettarmi... La prima cosa che ho notato è che era basso, troppo basso per i miei gusti, ma la sua faccia era esattamente come nelle foto e via web cam e questo era positivo. Ma sì, sono rimasta un po' delusa non so perché. Una volta lasciato l'aeroporto ho sentito quest'ondata di calore sul viso, faceva più caldo di quanto avessi mai provato e anche se era buio pesto, potevo vedere che c'era solo sabbia intorno all'aeroporto. E fu lì che me ne resi conto, ero al Cairo. Abbiamo preso un autobus fino in centro e abbiamo parlato un po', eravamo entrambi timidi. Siamo arrivati in centro e mi ha portata alla grande moschea, era immensa e c'erano molte persone. Tante luci, questa è la prima cosa che ho visto. Aveva detto di volermi mostrare un po' la città, era carino da parte sua ma ero stanca e preferivo andare a casa.
Abbiamo preso una macchina e siamo andati a Zagazig, la città si trova a circa 2 ore dal Cairo. Era la città in cui lui viveva con la sua famiglia.
Ero molto assonnata durante tutto il viaggio, ma ho comunque dato un'occhiata alle strade del Cairo ed era tutto completamente diverso dalla mia città, dal mio paese. Non era nemmeno lontanamente somigliante. Siamo arrivati di fronte al suo palazzo e quando sono scesa dalla macchina il mio piede ha toccato la sabbia. E c'erano un sacco di gatti ovunque e le strade erano molto sporche. Siamo andati su e c'erano sua mamma e suo fratello Noor. Sua mamma era coperta con il velo e non parlava inglese, ma era molto accogliente, suo fratello, invece, parlava un po' di inglese e anche lui sembrava a posto. Mi hanno mostrato la mia stanza (la stanza di Amir) e ho portato lì tutte le mie cose, poi sua mamma mi ha mostrato la casa. Ho notato che la casa era decorata con molti dettagli dorati in stile persiano, anche i divani avevano degli elementi dorati, così come i tavoli e tutti i mobili. Era una cosa nuova per me, in Romania abbiamo un design più moderno, diverso da quello. La mia stanza era piccole, con un letto, un armadio e una finestra da cui si vedeva tulla la sabbia di sotto. Non era una gran vista!
Mi dispiace molto non potervi mostrare le foto, ne ho, ma al tempo non avevo un laptop, né uno smartphone, quindi le foto che ho fatto con la macchina fotografica le ho scaricate nel computer di casa in Romania. Ho trovato solo una foto su Facebook che devo aver pubblicato anni dopo. Quindi, sfortunatamente non ho foto per questo post, dovrete fidarmi dell amia parola.
I giorni successivi avevo un po' paura di uscire, non so perché, mi ci sono voluti almeno tre giorni prima di uscire. Faceva davvero caldo (circa 50 gradi) e, da quanto mi aveva detto Amir, nessuno usciva durante il giorno, la vita iniziava a partire dalle 7 di sera quando i negozi aprivano e la gente andava in strada. Quindi siamo usciti dopo le 19, non sapevo come vestirmi, tutto ciò che avevo quello che avevo portato da casa, pantaloncini e vestiti. Ma per strada vedevo le donne completamente coperte, vestite di nero con tanto di guanti. Ma non ci ho fatto caso e ho indossato i miei vestiti, senza rendermi conto che avrei dovuto rispettare la loro cultura in qualche modo. Ero molto giovane e non avevo molte conoscenze di religioni e culture.
Zagazig era una città carina con un fiume che separava la città, la parte nuova dalla vecchia. C'erano molte grandi moschee ed un traffico terribile. Macchine, persone, cammelli e mucche per strada nello stesso momento, affascinante in modo negativo. Non avevo mai visto nulla del genere in tutta la mia vita. Amir era molto carino con me, cercava di mostrarmi tutto, cosa fare, cosa vedere. Ovunque c'erano foto del presidente Mubarak, che fosse in qualche piccolo negozio o in un cartellone gigante per strada, era ovunque. Immagino che questa sia la dittatura!
Un'altra cosa che ho notato erano le enormi statue di Ramses che c'erano dappertutto, erano enormi e di colore rossiccio. Erano particolarmente affascinanti per me, e mi piaceva vederle in città.
La sua famiglia era molto gentile con me, sua mamma mi insegnava a cucinare i piatti arabi e Amir a scrivere in arabo. Fin qui tutto bene! Dopo circa un mese la città iniziava ad annoiarmi e volevo viaggiare al Cairo per vedere le piramidi e, inoltre, si avvicinava il mio compleanno. Amir era d'accordo e per il mio compleanno siamo andati al Cairo.
Le piramidi, il Nilo ed Obama
Il 2 giungo siamo partiti molto presto per Il Cairo. Abbiamo preso la macchina ed ero molto emozionata per tutto ciò che la città aveva da offrire. Il sole era così caldo che stare fuori era quasi impossibile, ma non mi importava, volevo solo vedere le piramidi. Una volta arrivati al Cairo ho visto un cartello per la Piana di Giza, il luogo in cui si trovavano le antiche piramidi, e siamo andati direttamente lì. Una volta sul posto abbiamo notato molte macchine e la strada chiusa e Amir è sceso a chiedere cosa stesse succedendo e se si poteva entrare. Poi è ritornato alla macchina portando brutte notizie: a quanto pare il presidente Obama, eletto un paio di mesi prima, si trovava al Cairo e quel giorno voleva visitare le piramidi. Quindi quel giorno era impossibile accedere. In alternativa, siamo andati a visitare uno dei famosi ponti sul Nilo.
Non ci sono parole per spiegare quanto fosse fantastica la vista da lì, si poteva vedere tutta la città del Cairo, il fiume la divideva in due. Il Nilo era impressionante e estremamente grande, ha compensato il non poter vedere le piramidi.
Poi Amir mi ha portata in un posto da cui si poteva vedere la Piramide di Cheope (la più grande) da lontano. Era un panorama incredibile, ricordo ancora quel giorno. Mi sono divertita un sacco quel giorno al Cairo, ho visitato delle moschee, dei musei, abbiamo passato tutta la giornata esplorando la città. La sera tardi siamo tornati a Zagazig e per la prima volta da quando ero in Egitto, mi sono sentita felice. I giorni e le settimane successivi sono stati normali, Amir andava a lavoro e all'università e io stavo a casa con sua madre cucinando e chiacchierando o guardando la TV. Quando lui tornava andavamo a fare una passeggiata o a cena, queste erano le attività giorno dopo giorno.
Dopo un po' ho iniziato a sentire la mancanza di casa e volevo tornare, non riuscivo ad abituarmi alla vita lì, così mi sono fatta coraggio e ne ho parlato con Amir, in realtà non gli ho detto proprio la verità, gli ho detto che mia mamma stava male e che volevo tornare per un paio di settimane in Romania per poi tornare lì. La verità era che non sarei mai mai più tornata indietro. Non fraintendetemi, amo Il Cairo e l'Egitto, ma non è il posto che fa per me. Cioè nel 2009 non era il posto per me, ero troppo giovane per diventare moglie, sposarmi così giovane e grazie a Dio ho fatto la cosa più sensata e sono tornata a casa.
Prima di tornare ho avuto la possibilità di visitare le piramidi e molti altri luoghi al Cairo che porterò per sempre nel mio cuore. Era la mia prima esperienza all'estero e ho imparato una serie di cose, belle e brutte che hanno sicuramente contribuito a rendermi la persona che sono oggi. Non volevo scendere nei dettagli della storia e spero di aver reso l'idea del mio primo viaggio, ma vi do un consiglio: non cambiate paese per un ragazzo che non avete mai visto. Davvero, guardate Catfish il programma TV, e scoprirete molte cose.
Dove sono ora
Nell'agosto 2016 sono i Turchia, vivo qui da più di un anno e ho una relazione con un ragazzo turco che ho incontrato in Portogallo. Dopo Il Cairo ho viaggiato per il mondo, ho scoperto molte culture e religioni, sono diventata buddista e amo viaggiare nei paesi musulmani.
Amir è sposato e penso abbia nun figlio, è quello che vedo da Facebook, non siamo più in contatto. Dopo aver lasciato l'Egitto abbiamo mantenuto i contatti per un po', ma poi il nostro legame si è spezzato e non ci siamo più sentiti.
Anche suo fratello Noor è sposato e qualche volta parlo con lui, ma molto raramente. Mi ha detto che Amir si è sposato, ma tutto qui, non ho altre informazioni.
Tutto sommato è stata una bella esperienza e spero di tornare in Egitto presto, ci sono molte cose ancora da scoprire, sto pensando di andarci con Muhammet per esplorare insieme la città. Dopo aver lasciato Il Cairo è iniziata la rivoluzione che ha portato alle dimissioni del presidente Mubarak mandato in carcere a vita, era stato in carica per 25 anni rendendo il paese una dittatura.
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