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Esperienza a Mauerpark


Diverti-menica!

Durante il periodo in cui ho vissuto a Berlino, c'era una cosa che non sopportavo. Non era la metro super affollata di pomeriggio, il fatto che conoscessi a malapena il tedesco o il mio vicino che ascoltava musica techno a volume altissimo non appena iniziava il fine settimana. Queste erano tutte cose che facevano parte del fascino della città. La cosa che più mi infastidiva era che non c'era niente da fare la domenica. Tutti i negozi erano chiusi, a parte qualche spätkauf (mini market) di qua e di là. Ero stanca di passeggiare pigramente tra le bancarelle a guardare i soliti stravaganti maglioni di seconda mano. Non ero neanche attratta da quella che vendeva stivali anni '90 nascosta in fondo a tutti gli altri mercatini. Non avevo la minima intenzione di mettermi a scavare in quel mucchio di vecchi vestiti a prezzi stracciati che ai miei occhi non valevano una lira. Ancora non sapevo cosa si nascondeva dietro l'angolo.

Un giorno mi lamentavo delle mie noiose domeniche con alcuni amici, quando uno di loro pronunciò la frase che avrebbe cambiato per sempre i miei fine settimana:

"Non sei mai stata a Mauerpark? "

Mauerpark? A fare cosa?

Non avevo niente da perdere visto che non avevo trovato nient'altro di interessante da fare quella domenica, così sono salita sulla metro, direzione Bernauerstrasse. Appena ho messo piede fuori dal vagone, mi sono ritrovata in mezzo a un mare di gente che come me era appena uscita dalla metro. Il marciapiede era super affollato e non avevo altra scelta che seguire la folla. All'inizio non sapevo come raggiungere il parco, ma poi ho capito che bastava seguire il flusso di gente che andava tutta nella stessa direzione. Mentre camminavo nel caldo di quei 30 gradi, cercando di non essere investita dalle biciclette, ho visto che dall'altro lato della strada c'erano un sacco di persone che andavano nella direzione opposta portando lampade antiche, zaini stracolmi di tessuti e mangiando e bevendo qualsiasi cosa. In quel momento ho iniziato a pensare che forse quel posto non era poi così male. Dopo tutto, Berlino non mi aveva mai delusa.

Esperienza a Mauerpark

A primo impatto

Sono arrivata all'entrata, dove una grande insegna di metallo indicava l'ovvio: avevo trovato Mauerpark. Mentre muovevo i miei primi passi nel parco sorridevo per la vitalità di quel posto. In ogni angolo c'erano stand che vendevano cibo, bevande, gioielli, vestiti usati e qualsiasi cosa vi salti in mente. Trasmettevano tutti quella tipica sensazione berlinese di poter fare qualsiasi cosa per il semplice fatto di essere liberi. Non riuscivo a vedere la fine di quella fila di bancarelle, così ho iniziato a cercare qualche gioiellino da portare a casa.

Esperienza a Mauerpark

L'atmosfera

Mentre avanzavo tra gli stand, ho provato una familiare sensazione nello stomaco. Era la stessa che provavo ai festival. Gli oggetti in vendita erano stravaganti tanto quanto la gente che c'era in quel posto, e stranamente la cosa mi rilassava. Tutti si muovevano con calma e si divertivano. La mia mente iniziava a vagare e così facevano i miei piedi. Ero arrivata alla fine delle bancarelle e di fronte a me c'era un'enorme prato verde. Quella familiare sensazione nello stomaco è diventata più intensa. Le persone erano sedute a gruppi sul prato, si rilassavano, mangiavano, bevevano e ascoltavano la musica dei vari artisti di strada che animavano il parco. Si sentivano un sacco di suoni, risate e la tipica atmosfera di una domenica pigra. Ho individuato un piccolo posto all'ombra in cui ripararmi e osservare quello che avevo intorno. Mi ero quasi dimenticata dove mi trovavo, pensavo di essere finita per sbaglio in un festival che avevano dimenticato di pubblicizzare. Alla mia sinistra, un gruppo di ragazzi applaudivano un bravissimo beatboxer (chi usa la bocca e la voce per riprodurre i suoni delle percussioni) e alla mia destra, qualcuno stava facendo delle enormi bolle di sapone. Di fronte a me, un uomo con un sassofono in mano andava incontro a un gruppo di sconosciuti chiedendogli se poteva unirsi a loro. Abituata al modo di socializzare svedese, ho pensato che avesse messo in imbarazzo sé stesso e quel gruppo di sconosciuti. Ma ero a Berlino, il ragazzo si è seduto con i suoi nuovi amici e ha iniziato a suonare il sassofono. Mi sono seduta e sono rimasta lì ad osservare quella situazione come una bambina felice. Ho smesso di pensare alla formalità della gente del mio posto e sono rimasta affascinata dall'affabilità di quelle persone. Una volta realizzato in che posto mi trovavo, mi sono lasciata trasportare da quell'atmosfera.

Esperienza a Mauerpark

Tesori unici

Dopo un po', ho deciso di continuare la mia ricerca di oggetti preziosi e sono tornata nelle polverose stradine che passavano tra un bancarella e l'altra. Circondata di colori, fantasie e profumo di cibo, mi sentivo come un bambino a Natale. Creatività e ispirazione scorrevano nella mia mente come una cascata. C'erano tessuti bellissimi, affascinanti vestiti vintage, gioielli fatti a mano e tante altre cose. Ogni oggetto aveva una storia, e io me la immaginavo mentre camminavo tra gli stand. Magari quella Polaroid apparteneva a qualcuno che aveva scattato foto in un paese lontano. Magari quel paio di scarpe erano state indossate da un amante della vita notturna per andare in discoteca. In un angolo c'erano una vecchia macchina da scrivere e una valigetta abbinata, probabilmente oggetti preziosi di un'aspirante scrittrice. Erano tutte cose appartenute a gloriosi abitanti di Berlino, e per un momento, mi sono sentita una di loro.

Esperienza a Mauerpark

Andare a Mauerpark è un'esperienza per ciascuno diversa. Può essere un punto di ritrovo per un gruppo di amici che vogliono cantare al karaoke, un posto perfetto per chi vuole mangiare cibo da ogni parte del mondo, il paradiso per chi ama i mercatini delle pulci, o come nel mio caso, può essere tutte queste cose messe insieme. Mauerpark non è un posto da visitare, è un'esperienza da fare. Il vero tesoro non è quello che porterete a casa dalle bancarelle, ma il parco stesso, con le sue stranezze e la sua gloria.


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