Storie d’amore “a prova di Erasmus”!

Introduzione.

Iniziare a pensare di seguire un progetto, tanto importante quanto dispendioso, in termini di tempo, almeno da un relativo, ma normale, punto di vista, presuppone, per forza di cose, un distacco naturale dal contesto in cui si vive, qualsiasi esso sia.

Cambia tutto!

Sia che viviamo, infatti, in Francia o in Italia, o in qualunque altra nazione del mondo, le nostre vite saranno destinate a “cambiare” o, perlomeno, a mettere, per un po’ di tempo, da parte alcuni rapporti, o ancora, a viverli in maniera diversa. “Da lontano”.

“Non parto perché sono fidanzata. ”.

So per certo, per via indiretta, ovvero tramite dei casi manifestati tra le persone a me vicine, che, nel momento in cui ci si approccia all’organizzazione di un progetto simile, che la maggior parte delle persone fidanzate, o comunque impegnate sentimentalmente, trovano subito un enorme blocco, qualora, come nella maggior parte dei casi si verifica, la propria anima gemella appartenga anche lei al paese di origine del tanto volenteroso studente Erasmus.

E’ una “scelta forse troppo oculata” che riguarda maggiormente alcune ragazze ( e di questo mi duole molto, conoscendo le capacità che anche il genere femminile è capace di evidenziare).

Eppure, sono molte le donne che hanno rinunciato al progetto Erasmus “soltanto” perché il loro ragazzo sarebbe stato geloso, o perché avevano paura che il loro rapporto non avrebbe retto, o ancora, perché erano loro le prime a non riuscire a sopportare la lontananza.

Nel momento in cui si desidera prendere una decisione di tale importanza, come lo è quella che mette in gioco un rapporto, duraturo o meno che sia, ma comunque importante, è sicuramente non auspicabile il fatto di cercare di avere dei consigli da qualcuno, in quanto, anche inconsciamente, potrebbe influenzarci nella scelta o mettere in evidenza soltanto ciò che è avvenuto nella loro esperienza.

Ogni storia d’amore è a sé!

Credo infatti, come molti spero, che ogni storia d’amore sia una storia a sé stante, con le sue ragioni ed i suoi perché, ecco come mai trovo inutile e decisamente fuorviante accettare consigli al riguardo, anche da persone che hanno affrontato delle situazioni simili.

Vi racconto la mia esperienza.

E’ per questo motivo che anche io mi limiterò a fornire delle informazioni, ed un modesto parere al riguardo, per quanto riguarda il mio viaggio in Erasmus.

Vorrei premettere, a tutto ciò che segue, che credo che qualsiasi forma di cultura o miglioramento sociale che appartenga alla schiera dell’evoluzione della persona, sia degna, prima di ogni altra cosa o persona, del tempo di cui ciascuno di noi è custode nella propria vita.

Cionondimeno, mi reputo anche io una persona attenta e molto sensibile ai problemi di coppia e delle relazioni, in generale.

Allontanarsi dalla famiglia è già, infatti ed in primis, un distacco affettivo molto forte, che rappresenta, forse, il primo vero senso ed obiettivo del progetto Erasmus: la crescita personale, prima ancora di quella culturale.

Questo non mi impedisce, però, di credere anche che, come ho già preannunciato, penso che non sia giusto rinunciare ad un’occasione del genere soltanto perché questo sarebbe di impedimento al bene dell’altra persona, esclusivamente perché provocherebbe in noi delle nuove sensazioni, di dolore e di mancanza, sicuramente, ma anche di nuova consapevolezza.

storie-damore-prova-erasmus-8724c471f12f

Non è così facile!

Non è così facile, però, essere lucidi, così come sembra essere questa mia dichiarazione, nel momento in cui esiste realmente una presenza amorevole al proprio fianco, magari anche molto importante e presente, senza la quale sarebbe difficile vivere il proprio periodo di studio all’estero.

Domanda!

Non sarà, forse, anche questo, uno dei tanti obiettivi che il progetto Erasmus cerca di raggiungere, e cioè l’indipendenza, anche affettiva? Lascio la risposta in sospeso, per evitare di fornire un giudizio troppo personale a questa sezione di suggerimento, accingendomi a descrivere quali potrebbero essere le più importanti “soluzioni” utili ad affrontare, e ovviamente risolvere, il problema qui citato.

Possibili soluzioni.

Soluzione numero 1: SPOSTARSI!

Come si suole dire in quel tanto rinomato proverbio, “Se Maometto non và alla montagna, la montagna va da Maometto. ”.

Questa frase, se ben compresa, delucida già, molto chiaramente, quanto vorrei affermare come prima soluzione alla difficile situazione che costringe a vivere, sebbene per un periodo relativamente breve, un rapporto a distanza.

In questo caso, però, la figura di Maometto, non è da intendersi esclusivamente come chi dei due “rimane a casa”, bensì, date le innumerevoli occasioni di viaggio, e soprattutto di voli, spesso anche molto economiche, di cui siamo, molto fortunatamente, dotati oggigiorno, è da ritrovare in entrambi i componenti della nostra ipotetica coppia costretta a vivere a distanza per causa Erasmus di uno dei due.

Le esigenze di permanenza nel periodo di Erasmus sono, più che altro, dipendenti dal programma di studio che si intende svolgere.

Sarà però, più che possibile, spostarsi per brevi periodi, fosse anche soltanto un weekend, per ritrovare il contatto con la propria vita di origine.

storie-damore-prova-erasmus-3bf17b0b0ce0

Cercare, comunque, di stimolare il proprio partner con il pretesto e lo stimolo di una nuova occasione di viaggio e di una nuova scoperta, anche per lui, potrebbe, senza dubbio, significare un buon punto di partenza per iniziare ad accettare semplicemente questa nuova situazione e cercare di poterla vivere al meglio, senza troppi ed inutili pensieri.

Soluzione numero 2: amare in maniera diversa!

Mi riferisco all’uso della tecnologia! Sebbene, infatti, quasi tutti, oggigiorno, siamo dotati di un telefono cellulare che permetta di effettuare una videochiamata, ad esempio, sono certa che non tutti i fidanzati che hanno la propria fidanzata a pochi chilometri di distanza, penseranno a “video chiamarla” soltanto per vedere il suo viso.

Ecco, in questo senso, la mia “seconda soluzione”, vuole semplicemente ricordare che esistono mille modi diversi di amarsi che riescono, perlomeno, a farvi vedere “con occhi diversi” la vostra vita di coppia!

Soluzione numero 3: concentrarsi solo sugli incontri!

Ho già avuto, molto tempo fa, una prima esperienza di “amore a distanza” e benché alla fine, ahimè, “non abbia funzionato”, posso sicuramente testimoniare che, nel momento in cui le modalità di espressione della relazione cambiano, in termini di lontananza, allora è davvero facile, anzi quasi automatico per tutti, credo (! ), il fatto di percepire una sorta di “allontanamento mentale”, nei confronti della necessità di vedere quella persona, durante i periodi di lontananza.

Tuttavia, questa forte “indifferenza”, veniva sempre compensata da una voglia molto più grande e concentrata, quando, in via occasionale, ma non molto rara (! ), facevo i miei grandi sacrifici, soltanto “per poterlo vedere anche solo per 5 minuti”.

Ecco, per farla breve, posso dirvi che, si, sicuramente vi mancherà, e si, sicuramente non sarà facile, ma anche che entrambi, imparerete ad apprezzare, al meglio, quei fortunati momenti in cui potrete rivedervi, rendendoli, a prescindere da come “andrà a finire la vostra relazione”, unici, ogni volta, e, quasi sempre, indimenticabili!

Soluzione numero 4: I regali!

Sono un tipo molto romantico e chi mi conosce veramente, già lo sa!

Tuttavia, mi piace sempre ricordarlo a i miei lettori, quando si parla d’amore!

Sebbene, infatti, io abbia smesso per tanto tempo di “pensare romantico”, per via di una brutta delusione, è da un po’ di tempo a questa parte che sento in me rinascere la voglia di essere romantica, così come lo ero un tempo, o, almeno, la metà!

E' per questo che vi suggerisco, qualora vi sia possibile, e siate d’accordo con questo mio suggerimento, di inventare nuove idee per restare vicini al vostro amore.

Primo fra tutti potrebbe essere un regalo fatto prima della vostra partenza, ad esempio un orologio, oppure, perché no, anche un piccolo, o grande, regalo a sorpresa che avrete avuto la cura di spedirgli o, comunque, di fargli recapitare personalmente.

storie-damore-prova-erasmus-9287ffae7ff9

Attenzione!

Attenti sempre a non esagerare! C’è chi, a volte, essendo troppo coccolato, crede poi di poter fare “tutto quello che vuole”, proprio perchè si sente “eccessivamente amato”.

Ecco perché, trovandoci in una situazione di lontananza, lasciare troppa sicurezza all’altro, non fa neanche tanto bene alla coppia.

Sapete cosa potrebbe accadere qualora l’altro si sentisse troppo sicuro di voi nonostante la lontananza?

Beh, se non lo sapete, riflettendoci meglio un po’ su, potrete immaginarlo!

In amore, non ci sono regole!

Non c’è, quindi, a mio modesto modo di vedere le cose, alcun tipo di esperienza o di racconto già passato, che possa assicurare, proprio a nessuno, il modo giusto per affrontare una situazione del genere, ovvero dei consigli su “cosa fare” e “cosa non fare”.

Eppure, nonostante questo, mi avvalgo della presunzione di dire anche che quello che è capitato a me, potrebbe tracciare una piccola, ma luminosa, scia di significato, con l’unico scopo di far riflettere sul tema generale dell’importanza sia dell’amore che della propria identità. Non ho, infatti, nessun problema a confessare che, in passato io abbia avuto una storia, molto importante per me, che sia finita in maniera tanto triste e che mi abbia lasciato dei segni addosso.

Non buttate via la vostra vita!

Nel desiderio di “dimenticare”, come si suole dire, ma con l’intenzione di voler far chiarezza su cosa è giusto fare e non lasciar fare ai pensieri che la nostra mente affronta normalmente durante una qualsiasi perdita affettiva, come tristezza, nostalgia e delusione, ho deciso, o meglio, desiderato, di affrontare, negli ultimi mesi, un atteggiamento più aperto alla vita e meno rinchiuso nella trappola del rimpianto.

Approcciandomi, quindi, al pensiero di una esperienza del genere, sebbene sia stata single, in quel momento, ho comunque riflettuto sulla possibile ipotesi di poter incontrare qualcuno lungo la mia nuova strada.

Non nego che l’idea di condividere almeno una parte della mia vita con una persona con una cultura differente dalla mia, ed in particolare spagnola, ha affascinato molto la mia immaginazione, tanto che, alla domanda che ho fatto a me stessa sull‘intenzione di voler “ricominciare” a vivere anche dal punto di vista sentimentale, lasciandomi il passato alle spalle, la mia risposta è stata positiva, a favore della mia nuova terra.

Una nuova vita!

Con il passare dei giorni, addirittura, il mio pensiero di voler aprire nuove porte e nuove possibilità nella mia tanto amata Spagna, anche per quanto riguarda il mio cuore, e non soltanto per la mia mente, si è trasformato nella volontà di lasciarmi alle spalle tutte le persone che avevano scaturito in me questo tipo di sentimenti fino ad ora e, soprattutto, di partire ed arrivare nella mia nuova meta con un cuore libero da legami sentimentalmente affettivi, in ambito amoroso, e da rimpianti verso tutte le storie che mi hanno accompagnato in passato.

Lascio un po’ di cuore a Roma!

E’ stato, questo, un pensiero che ha sprigionato in me una sensazione di benessere, fino a qualche giorno fa.

Sono, infatti, ancora convinta di ciò che ho riportato sopra, ma l’inaspettato incontro con un ragazzo (tra l’altro di origini cubane! ) a Roma, mi ha, da circa due settimane, fatto un po’ cambiare idea.

Ho, infatti, provato a spiegare le mie ragioni, nello stesso istante in cui ho capito delle serie e valide intenzioni di questa persona, ma, così come accade quando anche il più piccolo ed innocente dei sentimenti sta nascendo, non sono più riuscita, come invece avevo fatto in precedenza, a convincere me stessa della veridicità di quanto stavo affermando.

Non so ancora cosa sarà di questa storia, eppure sento perfettamente dentro di me che qualcosa, anche se di poco, è cambiato.

Grazie a questa sensazione riesco a capire, più che mai, che l’amore è un sentimento più che altro “inaspettato” e che non si può decidere dove, come e quando trovare!

Il consiglio più importante di tutti!

Ecco perché non ho voglia di dare consigli di nessun tipo in questo post, se non quello, importantissimo, di seguire, semplicemente, il proprio cuore ed i propri sentimenti, ricordando, però, l’importantissima verità che si può essere fedelmente e stabilmente legati l’un l’altro anche alle più inaccettabili delle distanze, ma soprattutto che, al primo posto, va sempre ricordato l’amore più grande e più sicuro che esista al mondo, e cioè quello per se stessi.

Non è con egoismo che affermo questo, ma con verità e tanto vissuta oggettività. Rinunciare a qualcosa che vogliamo perché qualcuno che sta al nostro fianco non riesce ad accettare una esperienza positiva, seppure dolorosa, per la nostra persona, dovrebbe, senza ombra di dubbio, farci sorgere in mente l’ipotesi che non tenga abbastanza a noi, oppure che ci tenga così tanto da non riuscire a sopportare la nostra lontananza.

In questo caso, la scelta di rinunciare a qualcosa che realmente desideriamo soltanto per far piacere alla persona che amiamo o meno, resta una libertà pura e sola della persona che avrà l’obbligo di scegliere se partire “infelice” o restare a casa “felice”, fermo restando che, nella vita, nulla esiste realmente di certo, almeno per quanto riguarda la maggior parte dei rapporti sociali che oggigiorno si creano.

Sarà, anche questa, un’altra responsabilità di azioni e di vita che l’Erasmus ha in mente di affidarci?! Io credo proprio di si!

Posso soltanto concludere, riguardo alla mia personale esperienza, dicendo che mai mi sarei aspettata di trovare qualcuno seriamente interessato a me e capace, al tempo stesso, di trasmettermi delle emozioni, proprio qualche giorno prima della mia partenza per l’Erasmus! Una strana coincidenza che, ho deciso, non limiterà mai la mia partenza!

Un mese dopo….

Mi ritrovo ad aggiornare questo post dopo poco più di un mese di Erasmus e posso dire che, non mi aspettavo affatto di ritrovarmi a scrivere queste parole.

Tutti i rapporti d’amore, a mio parere, necessitano di una particolare attenzione, in particolar modo durante il periodo iniziale, eppure, come ben so anche io, per mia esperienza personale, è molto difficile, a volte, riuscire ad affrontarli in maniera obiettiva e con la giusta e dovuta razionalità, non perché non ne saremmo capaci, ma proprio perché i sentimenti, spesso, ci travolgono talmente tanto che non riusciamo a controllare noi stessi e, soprattutto, ci è impossibile capire che cosa ci stia succedendo.

L’effetto della lontananza!

Credo che ciascuna storia d’amore sia una storia a sé stante ed è proprio per questo che credo che in questo campo nessuno dovrebbe permettersi di dare dei consigli agli altri su cosa fare o dire, in certe circostanze, ed è in base a questo mio pensiero che credo che ogni coppia affronti l’esperienza dell’allontanamento dall’altro in maniera diversa.

storie-damore-prova-erasmus-b4f5eb52b2fb

“Quando non va, non va! ”.

Per quanto riguarda me e la “situazione sentimentale” che ho lasciato a Roma, ma comunque portato con me a Barcellona, credo che questo periodo di allontanamento, sebbene molto prematuro, sia servito a farmi imparare tante e nuove cose.

Nonostante le giornaliere cure e dimostrazioni che ho dato e ricevuto, infatti, ho capito, non da sola, che, nonostante ci fossero le migliori intenzioni da ambo le parti ed un forte ed intenso sentimento, le diversità di carattere riescono ad essere un ostacolo ancora più forte della lontananza.

Non sono una ragazza che “lascia e prende” molto facilmente e chi mi conosce sa perfettamente che per molto tempo della mia vita sono stata legata anche e soltanto a chi non era più con me, ma è anche grazie alle esperienze di dolore che fanno parte del mio passato che ho capito, più che mai, che il rispetto e la complicità di carattere devono essere alla base di qualsiasi unione che abbia “le migliori intenzioni come finale”.

Spero di essermi spiegata al meglio e di aver confermato, ancora una volta, il mio iniziale e più che utile consiglio che chiunque si appresti a riflettere sulla decisione di partire in Erasmus o meno, in base alla propria situazione sentimentale, e ciò che è bene ricordare che, purtroppo, oggigiorno le relazioni non danno nulla di certo, specialmente se iniziate da poco e che, quindi, di sicuro, non valgono la rinuncia di una scelta e di un viaggio che potrebbe e che quasi sicuramente riuscirà a portare la vostra persona “ancora più lontano”.

Al ritorno dal mio Erasmus!

Scrivo queste ultime righe quasi due settimane dopo il mio rientro dall’Erasmus e, anche se non mi va di pronunciarmi riguardo “altre” possibili situazioni eventualmente presenti nella mia vita, vorrei poter spendere alcune poche e brevi parole riguardo a questa situazione che mi aveva “accompagnata” durante il mio viaggio di “sola andata”!

Sicuramente, posso dire che non mi aspettavo che questa storia finisse nel modo in cui è finita.

Tuttavia, ho apprezzato tanto i modi ed i tentativi proposti, per cercare di rimediare agli errori commessi.

Nonostante questo, è proprio vero che “Quando un vaso si è rotto, poi non torna più com’era prima! ”, o, perlomeno, è vero in questo caso!

Non sono una ragazza che dice addio ad una storia d’amore tanto facilmente ed è per questo che, nonostante tutto, ho sentito, fortemente, a volte, la mancanza di questa persona, ma quando mi si presenta una ragione molto importante, che quasi mi spinge a doverlo fare, allora si che mi sento “coraggiosa a tal punto” da non mettere l’altro prima di me stessa.

Conclusioni.

In ultimo, concludendo, vorrei dire che una cosa, molto importante, che manca oggi a tante relazioni di coppia è il rispetto.

Non voglio, tuttavia, arrivare a riferirmi all’infedeltà di coppia, bensì, il rispetto che manca è quello verso la propria compagna.

E’ una convivenza difficile quella tra uomo e donna, eppure questo non significa che ci si possa permettere di alzare la voce, o di tentare di essere violenti, neppure quando si parla, neppure se è a causa del proprio carattere che lo si fa.

In quest’ultimo caso, è proprio per la difficilissima probabilità di essere in grado di poter cambiare il proprio carattere (soprattutto durante un’età non più giovanissima! ), che bisogna pensare davvero bene al proprio futuro ed al proprio compagno.

Vale davvero la pena di soffrire?

La mia risposta è che chi vi ama non vi fa soffrire, o, quantomeno, cerca di portare del rispetto, nel momento in cui si accinge ad aprire bocca, parlando e di voi e con voi!

Da Stranamore è tutto!

Spero che questo articolo vi sia piaciuto perché è uno dei più lunghi che ho pubblicato in questo blog!

Commentate se volete accrescere il dibattito, tutto questo mi farà soltanto un immenso piacere!

Alla prossima!


Galleria foto



Commenti (0 commenti)


Vorresti avere il tuo proprio blog Erasmus?

Se stai vivendo un'esperienza all'estero, sei un viaggiatore incallito o semplicemente ti piacerebbe promuovere la città in cui vivi... crea un tuo proprio blog e condividi la tua esperienza!

Voglio creare un mio blog Erasmus! →

Non hai un account? Registrati.

Aspetta un attimo, per favore

Girando la manovella!