Servizio di Volontariato Europeo (SVE)

Dopo un semestre o un anno in Erasmus, quasi sicuramente sarai più motivato a cercare programmi o progetti che ti porteranno nuovamente all'estero. È stato così per me e per molti miei compagni Erasmus. Così, ho deciso di scrivere sui progetti che ho trovato e a cui ho partecipato. Oggi scriverò a proposito del Servizio di Volontariato Europeo.

  • Cos'è lo SVE?

Il Sevizio di Volontariato Europeo è un Programma che dà ai giovani l'opportunità di fare volontariato in diverse organizzazioni. La differenza tra lo SVE e il "normale" volontariato è che il primo ti permette di fare la stessa esperienza di volontariato che faresti nella tua città (per esempio in una ONG locale o in un centro sociale), ma in un altro paese. Questa sarà un'esperienza del tutto nuova e il volontario scoprirà le abitudini e la cultura di una città di un paese straniero. Ci sono sia progetti a breve termine, che durano da due settimane fino ad un mese o due, oppure progetti a lungo termine che possono durare fino a un anno.

I progetti più brevi di solito riguardano bisogni o eventi concreti, come festival annuali o ricorrenze speciali, anniversari. I progetti a lungo termine sono più generici, siccome includono progetti più ampi che non riguardano solo le prime necessità. Una volta completata l'esperienza di volontariato con successo, il volontario riceverà uno youthpass, in pratica un certificato che conferma la partecipazione al progetto, questo attestato sarà utile per il CV più avanti.

  • Chi può partecipare allo SVE?

Chiunque provenga da uno dei seguenti paesi: Albania, Armenia, Austria, Azerbaijan, Bielorussia, Belgio, Bosnia Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Macedonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Italia, Kosovo, Lettonia, Liechtestein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Montenegro, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Federazione Russa, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia, Ucraina e Regno Unito. Questi paesi sono anche quelli che possono ospitarti come volontario.

  • È possibile partecipare individualmente o deve esserci un accordo con l'Università come nel caso del progetto Erasmus?

Non c'è nessun learning/training agreement, ma c'è un Activity Agreement, che il volontario non può firmare da solo. Comunque, l'Università del volontario non è coinvolta. Infatti, essere studenti universitari non è un requisito alla partecipazione. Chiunque, tra 18 e i 30 anni, può partecipare ai programmi SVE. L'Activity Agreement è firmato tra tre parti: il volontario, l'istituzione di partenza e l'istituzione ospitante.

Cos'è l'organizzazione di partenza? È un'organizzazione del paese del volontario, preferibilmente della sua città, dato che dovrà rimanere in contatto con loro, fissare alcune disposizioni e ricevere un breve training- che farà parte del programma SVE. Può anche essere un'organizzazione che ospita volontari nel paese di provenienza del volontario, ma non è necessario, dato che le organizzazioni sono divise: ci sono organizzazioni di partenza, organizzazioni ospitanti, e organizzazioni di coordinamento. Queste ultime aiutano altre entità ad organizzare i loro progetti e di solito procurano loro volontari e altri aiuti. La maggior parte delle organizzazioni appartiene a più di una categoria o a tutte e tre.

  • Da dove cominciare

Innanzitutto, bisogna trovare un'organizzazione mittente. Se prima si trova un progetto senza un'istituzione corrispondente nel proprio paese le cose potrebbero complicarsi e si potrebbe dover ricominciare tutto da capo. Quindi, è meglio iniziare da quello per evitare di complicare le cose. Questo è il sito da dove iniziare la ricerca.

Dopo aver trovato organizzazioni disponibili, è necessario contattarle, per chiedere informazioni e un possibile appuntamento. Attenzione: non bisogna scrivere a una sola organizzazione, non si è mai sicuri della risposta bisogna scrivere a quante più organizzazioni possibili, e, dopo aver ricevuto alcune risposte, scegliere quella che si preferisce informando le altre di non avere più bisogno del loro supporto.

Una volta trovata l'organizzazione di èpartenza, si può iniziare a cercare potenziali progetti. L'organizzazione ti aiuterà, queste organizzazioni sono le prime a ricevere mail e informazioni su possibili progetti, questo sarà sicuramente d'aiuto.

Comunque, per avere più scelta, bisognerà fare un sacco di ricerca individuale. Sarà alquanto caotico. I database contengono tutte le organizzazioni aderenti ai progetti SVE e si può cercare utilizzando determinati filtri, per esempio il paese, la città e il tipo di progetto a cui si è interessati. Il mio consiglio è di non concentrare la ricerca su un paese specifico- fare volontariato è molto più di un modo per vivere all'estero, certo, è importante scegliere un paese che si voglia conoscere, ma è anche importante fare qualcosa che si ami e per cui si è portati. Il paese dove vorremmo vivere può combinarsi perfettamente con la partecipazione al giusto progetto- ci sono molte organizzazioni e progetti in ogni paese e dubito che non si possa trovare quello che veramente si vuole.

  • Che progetti ci sono?

I progetti variano, come ho detto. Ci sono quelli che riguardano l'ambiente, i media e la comunicazione, la discriminazione, l'inclusione sociale, la protezione civile, la salute, la consapevolezza Europea, lo sviluppo rurale, le politiche giovanili, l'uguaglianza di genere, il razzismo e la xenofobia, i bambini, l'educazione attraverso lo sport e le attività all'aperto, il dialogo inter-etnico e inter-religioso, ecc. Come ho già detto bisogna basarsi sulle proprie preferenze, ma anche sulle proprie capacità, conoscenze e possibilmente studi. Ad esempio, io non sarei adatta a un progetto inerente allo sviluppo rurale o alla salute, dato che studio Legge e questi settori sono del tutto fuori dalla mia aree di competenza. Questo non vuol dire che non ci siano opzioni- nessuno è obbligato a limitarsi ad una sola categoria di progetti.

Fonte

Personalmente, cercavo progetti nell'ambito del diritto, come quelli riguardanti i Diritti Umani: contro il razzismo, a favore dell'uguaglianza di genere ecc. In ogni caso, ci sono molti progetti sulla Consapevolezza Europea, così come sui Giovani o i Bambini che sono molto interessanti. Se il volontario parla lingue straniere, come me, sarà molto più apprezzato da organizzazioni come Comuni, Centri Sociali o Scuole interessati a formare gruppi di studio, di solito in inglese.

    Come contattare l'organizzazione ospitante?

Una volta decisa l'organizzazione preferita, si scrive una lettera al responsabile per lo SVE alla mail che si è trovata sul sito menzionato prima. Bisogna spiegare che si vuol far parte del gruppo di volontari ed è indispensabile allegare il proprio CV e una lettera motivazionale, così che possano sapere di più riguardo alle vostre passioni, studi, esperienze, conoscenze linguistiche e capacità.

La lingua ufficiale dello SVE è l'inglese, comunque, se si parla anche la lingua del paese ospitante, è una buona idea scrivere il CV nella lingua di quel paese. Ad esempio, ho inviato il mio CV in Danimarca, Germania, Italia e Regno Unito- in questo caso il mio CV era in inglese. Ma ho anche scritto mail ad alcune organizzazioni spagnole- in questo caso, la mia lettera motivazionale era in spagnolo.

Vi avverto di nuovo: è necessario contattare più di un'organizzazione e inviare più di una richiesta di partecipazione. Molte organizzazioni non avranno progetti al momento, mentre altre avranno già volontari. Recentemente ho contattato dozzine di organizzazioni e ho ricevuto risposte da meno della metà di loro. Ho parlato con altri candidati, che hanno avuto la stessa esperienza. Quindi, non bisogna scoraggiarsi se non si ricevere subito risposta. La maggior parte delle organizzazioni risponderanno in una settimana, altre non risponderanno. Quindi, bisogna continuare a mandare CV e informazioni alle organizzazioni di cui si è interessati, in modo da avere più possibilità.

Una volta ricevuta la risposta positiva, si riceverà un questionario con dei dettagli e delle domande sulla motivazione per fare volontariato. Molte organizzazioni organizzano anche colloqui via Skype per essere sicuri di poter lavorare con te. Una volta terminate queste procedure, i coordinatori comunicheranno la loro decisione finale comunicando se il candidato è stato scelto o meno.

  • In base a cosa l'organizzazione ospitante sceglie i volontari? Secondo quali criteri?

Dipende da molti fattori, come i bisogni specifici e i requisiti di ogni progetto. Alcune organizzazioni potrebbero essere interessate a volontari che parlano molte lingue, altre a volontari con esperienze e capacità informatiche avanzate e altre ancora cercano esperti in agricoltura o qualcuno che abbia esperienze teatrali come regista o attore. Nel complesso è molto importante la comunicazione con l'organizzazione ospitante. La cosa che verrà valutata di più sarà la personalità, perché il volontario lavorerà con loro ogni giorno, dunque è importante la comprensione reciproca e la voglia di lavorare insieme per la stessa causa.

  • Cosa succede se si viene scelti?

Dopo essere stati scelti da un'organizzazione ospitante, ci sarà una prima bozza di Activity Agreement. Questa includerà tutte e tre le parti partecipanti: il volontario, l'organizzazione di partenza e quella ospitante. Una volta pronte le firme, il documento verrà utilizzato per partecipare al Bando SVE- ce ne dovrebbero essere 3 ogni anno ma forse ora, dopo l'introduzione del programma Erasmus+ che include tutti i progetti che prima erano organizzati separatamente, qualcosa potrebbe essere cambiato. Un mese dopo aver analizzato del progetto iniziale, il Comitato annuncia se ha approvato il progetto o no.

Nel caso di approvazione, si inizierà con l'organizzare degli incontri con l'organizzazione di partenza. Ci sarà un incontro di due ore, come un seminario, dove il coordinatore dello SVE spiegherà tutto ciò che c'è da sapere prima della partenza. Oltretutto, il coordinatore rimarrà a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento. Si possono chiedere sia incontri sia comunicare via mail. In ogni caso il coordinatore sarà un punto di riferimento, che aiuterà il volontario in caso di necessità. Di solito prima della partenza, l'organizzazione di partenza garantirà al volontario una serie di documenti utili, guide per il viaggio, dizionari, eccetera. Durante la permanenza in città non mancheranno contatti con il coordinatore dell'organizzazione di partenza, il volontario descriverà l'esperienza che sta vivendo e i potenziali problemi riscontrati.

  • Che orario avrà il volontario?

Ogni progetto ha delle differenze che riguardano l'orario giornaliero, queste differenze si trovano leggendo la descrizione del progetto sul sito SVE. Di solito comunque l'orario standard è di 35 ore, 5 giorni a settimana. Se il lavoro è diviso tra mattina, sera o in diversi orari del giorno questo varia da organizzazione a organizzazione e può variare da progetto a progetto. Ci saranno due giorni liberi a settimana, che di solito, ma non per forza, sono i week end.

Inoltre, ci saranno due giorni liberi al mese. Se si vuole tornare a casa per un po', o se si vuol viaggiare nel paese dove si è volontari (mi riferisco a progetti a lungo termine, perché in quelli a breve termine non avrebbero senso altrimenti), si può anche lavorare il mese intero e prendere i giorni liberi tutti insieme: ad esempio, in un progetto di 6 mesi, si può lavorare 5 mesi e prendere 12 giorni di pausa insieme e usarli come si preferisce.

Ci saranno inoltre incontri frequenti con il coordinatore SVE dell'organizzazione ospitante, che non sarà il datore di lavoro, ma un'altra persona. Si parlerà dell'esperienza del volontario, discutendo le responsabilità e i doveri. Verranno date al volontario le informazioni e l'aiuto necessario.

  • Cosa mi verrà garantito durante il soggiorno come volontario?

Essendo volontari, non ci sarà un salario per il lavoro svolto. Comunque il Comitato Europeo tenendo in considerazione la permanenza in uno stato estero del volontario, provvederà a certi benefit che renderanno la permanenza più facile. Prima di tutto, vitto e alloggio.

Di solito c'è un appartamento dove vivono i volontari, se sono misti, maschi e femmine vivranno in appartamenti o stanze separati. Lì, ci sarà tutto quello di cui si ha bisogno: mobili, cucina con tutto il necessario, elettrodomestici, ecc. Nella maggior parte dei casi l'appartamento è vicino al luogo di lavoro.

Anche il costo dei trasporti sarà coperto, infatti, nel caso in cui il luogo di lavoro sia lontano dall'abitazione l'organizzazione garantirà la copertura dei trasporti locali con un biglietto mensile o settimanale.

Per quanto riguarda il vitto, se l'organizzazione ospitante è un centro sociale, molto probabilmente il volontario mangerà lì, almeno durante la settimana. Per il resto del tempo, una piccola somma di denaro è garantita, così che il volontario possa acquistare del cibo. La somma varia da organizzazione a organizzazione: se non ci sono centri sociali, potrebbe esserci un accordo con un ristorante locale o con la mensa universitaria. Negli altri casi, viene garantito del denaro per il cibo.

Un'altra cosa che il volontario riceve è il pocket money. Non sono sicura al 100% che la cifra di denaro sia standard, ma da quello che so si aggira intorno ai 100 euro mensili. Al volontario verrà inoltre offerta un'assicurazione sanitaria e lavorativa. Infine, anche il 90% dei viaggi di andata e ritorno verrà rimborsato dall'organizzazione ospitante. Il volontario pagherà solo il 10% -che a volte verrà pagato dall'organizzazione di partenza.

Spero che questi consigli possano essere d'aiuto. Sono alla ricerca di uno SVE anche io e so che può essere molto confusionario. In ogni caso, c'è solo bisogno di pazienza e una grande forza di volontà e sono sicura che il progetto adatto verrà trovato. Io sto cercando di fare lo stesso e sono molto speranzosa! Quindi, buona fortuna!

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