Cosa dovete sapere riguardo l'Erasmus

Se siete qui è perché sicuramente avrete sentito parlare dell’Erasmus, oppure come me vi sarete fatti incuriosire da questa specie di concorso per aiutare chi sta per imbattersi in questa avventura. Dal mio primo Erasmus sono già passati quattro anni, eppure è una data ben scolpita nella mia mente che cambiò radicalmente la mia vita. Sicuramente molti di voi non avranno notato il fatto di aver usato nella frase precedente “primo Erasmus” perché tutti ormai conoscono il bando come qualcosa di ripetibile.

Bene, la prima cosa che dovete sapere sull’Erasmus è che fino all’anno accademico 2012-2013 l’Erasmus era un’esperienza che si poteva fare una volta sola nella vita mentre adesso è una cosa ripetibile a ogni ciclo di studio (1°, 2°, 3° ciclo – triennale, specialistica, dottorato) per un massimo di 12 mesi per ciclo. Ecco perché adesso si chiama Erasmus+.

La seconda cosa che dovete sapere è che esistono 3 tipi di Erasmus. L’Erasmus+ che tutti conosciamo è quello presso un’università nella comunità europea già associata alla nostra università in cui possiamo frequentare i corsi per 1 o 2 semestri. L’Erasmus+ Traineeship che ci permette di fare un tirocinio presso un’azienda europea e quindi di inserirci nel mondo del lavoro. Infine l’Erasmus Mundus, non tutte le università ce l’hanno o almeno non con questo nome, che riguarda la possibilità di frequentare 1 o 2 semestri in una università già convenzionata con la vostra fuori dalla comunità europea (le più sono in Sud America, ma ci sono stati come l’India, la Cina, il Sud Africa, gli Stati Uniti, il Canada). Ovviamente per quest’ultimo tipo di bando dedicherò un capitolo a parte perché il livello di documentazione da presentare è molto più ampio a causa del Visto.

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Cosa dovete sapere riguardo l’Erasmus

  1. I Bandi aprono subito dopo le vacanze di natale, a volte quasi in contemporanea con la prima sessione di esami. Normalmente è consigliato l’Erasmus al terzo anno per la triennale e al primo per la specialistica o al primo semestre del secondo per poter tornare in tempo per la tesi (se volete fare la tesi in Italia). La domanda si fa sempre l’anno accademico prima per partire nel primo o secondo semestre dell’anno accademico successivo. Quindi se volete partire a settembre 2018 state pronti appena tornate dalle vacanze perché i bandi apriranno a gennaio/febbraio. Questi mesi ovviamente sono indicativi, ogni università è organizzata diversamente quindi vi consiglio di recarvi all’ufficio internazionale per avere maggiori informazioni. Altra cosa da tenere in considerazione è il regolamento del bando, leggetelo attentamente e se avete dubbi contattate/recatevi e insistete con l’ufficio internazionale. Non chiedete informazioni al professore che vi dovrà firmare il programma per i documenti ma solo e esclusivamente per le materie. La documentazione e tutta la parte amministrativa è l’ufficio ad occuparsene, i professori vi possono solo suggerire alcuni professori con cui seguire i corsi all’estero ma ne sanno quasi quanto voi riguardo alla equipollenza delle materie.
  2. Partite solo se veramente volete farlo, se avete i mezzi con cui sostentarvi e se pensate che questo potrà aiutarvi con il percorso universitario e non ostacolarlo. Ogni università gestisce la distribuzione dei soldi in maniera diversa (anche in questo caso vi conviene informarvi anticipatamente). C’è chi riceve i soldi una parte prima della partenza, durante e dopo la permanenza nel paese straniero. Chi invece riceve tutto in un’unica rata prima, durante o dopo la permanenza. Quindi consiglio di partire con qualche soldo da parte per le prime spese iniziali.
  3. Come scegliere? Ricordatevi che non sempre l’università con il buon nome è quella migliore. Ci sono altri fattori da considerare per esempio: il costo di vita, i vostri interessi personali, la dislocazione, il programma dei corsi, il paese in cui andrete a vivere, la situazione politica, etc.

    Voi solo conoscete il vostro budget e quanto potete spendere al mese e penso che questa sia la prima regola fondamentale perché se non avete i soldi per vivere in quel posto non avrete nessuno ad aiutarvi se non voi stessi e la famiglia e questo non vi farà vivere bene l’esperienza. Anche lo stile di vita di quella nazione è una cosa da tenere in conto. Se siete persone più nordiche è inutile recarsi in Spagna, se odiate il francese è inutile andare in Francia, se odiate le grandi città non scegliete le capitali come mete, starete solo male e cercherete di adattarvi a qualcosa che per 6 mesi non riuscirete nemmeno a godervi. La situazione politica è un altro fattore importante soprattutto per chi decide di uscire dalla comunità europea dove dovrà convertire l’euro nella moneta locale del luogo.

  4. Imparare la lingua prima di arrivare? Questo dipenderà dalla richiesta dell’università ospitante e dalla vostra. Ai miei tempi era obbligatorio solo per chi sceglieva la Francia e per alcune università della Gran Bretagna ma sicuramente le cose sono cambiate per cui anche su questo informatevi anticipatamente. In certi casi la stessa università offre dei corsi di lingua senza che dobbiate andare a spendere soldi in corsi privati.

    Se invece non è richiesto un certificato di lingua prima dell’arrivo e volete arrivare un po’ preparati ci sono varie cose che potete fare: trovate colleghi nella vostra università che siano di origine del paese che avete scelto e chiedete di fare conversazione di tanto in tanto (magari aiutate anche loro a migliorare il vostro italiano). Esiste anche un’applicazione che si basa su questo e si chiama Tandem. Usate Duolingo, anche se per la maggior parte delle lingue dovete avere l’account inglese, attualmente dall’italiano potete imparare l’inglese, il francese e il tedesco. Busuu è un’alternativa a Babbel e Duolingo e c’è per varie lingue: francese, portoghese-brasiliano, inglese, tedesco, spagnolo. Cercate quei libri che vi aiutino a fare le frasi necessarie per le occasioni, tipo chiedere indicazione, dialoghi di presentazione e di descrizione, etc.

    La verità è che imparerete a cavarvela e sarete fluenti in quella lingua solo quando vi troverete nel posto

  5. Prima della partenza cercate di contattare chi è già stato in quell’università. Quella è l’unica persona che veramente saprà aiutarvi a organizzare il programma di studi e a orientarvi su dove trovare casa, cosa fare appena arrivate, darvi due dritte sulla città etc. Chiedete a colleghi e all’ufficio internazionale di passarvi il contatto di qualcuno che sta andando nella stessa università. Cercate sui social, guardate gruppi di persone in Erasmus in quella città. Contattate l’università che vi ospiterà per sapere se esistono associazioni studenti che aiutano gli Erasmus a trovare casa o che organizzano eventi per farvi conoscere l’università e la città. Insomma non siate timidi e buttatevi!
  6. Riguardo a ciò che lasciate in Italia suggerisco di interrompere il medico di base poco prima di andare all’estero e riattivarlo appena tornare in Italia se la vostra permanenza all’estero sarà per almeno 1 anno. Vi suonerà nuovo, che non tutti sanno e non è obbligatorio farlo, ma è un consiglio che sento di darvi per un’unica ragione: non spendere soldi dei fondi sulla salute pubblica (sempre più in diminuzione) che lo stato passa per pagarvi un medico che non userete per un anno intero. Dovrete solo recarvi al USL della vostra città e chiedere di interrompere il medico di base perché state per recarvi all’estero. Quando rientrerete basterà recarsi di nuovo al USL e farsi assegnare di nuovo il medico.
  7. Il piano di studi si può cambiare quando arriverete nell’università che vi ospiterà. Se avete lasciato degli esami in sospeso nella vostra facoltà o non siete soddisfatti con il programma stipulato prima della partenza potete cambiarlo durante il primo mese dal giorno di arrivo.
  8. Non circondatevi di italiani. Trovate i vostri connazionali, scambiateci due chiacchere quando ne avete bisogno per non avere sempre nostalgia di casa, create il vostro gruppo per rimanere sempre aggiornati sulle novità e poi Ciao-Ciao! Se siete all’estero è per immergervi in una nuova cultura, una nuova esperienza e soprattutto lontano da tutto c’ho che già conoscete. Mettervi nella posizione più comoda non vi aiuterà a farvi le ossa e non gioverà a imparare un’altra lingua. Se state per partire con un collega di università e vi sentite temerari non cercate una stanza assieme, ovviamente non abbandonatelo ma cercate di non vivere sotto lo stesso tetto. Se non siete temerari e avete bisogno di più tempo per adattarvi a nuove condizioni allora condividete i vostri spazi con qualcuno che già conoscete per i primi mesi e poi mollate la cinghia. Insomma l’Erasmus è fatto anche per testarvi e mettervi alla prova e non c’è niente di male nel fallire.

Cosas que tenéis que saber sobre el Erasmus

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Cosa dovete sapere riguardo l’Erasmus+ Traineeship

Se avete deciso di voler partire per un tirocinio all’estero dovete essere sicuri di:

  1. Avere ancora a disposizione le mensilità (minimo 3) nel vostro ciclo di studio per partecipare al bando
  2. Avere già un’idea di dove voler andare a fare (paese e impresa) il tirocinio
  3. Potete fare domanda mentre siete in Mobilità Erasmus+ e cominciare o subito dopo la fine delle lezioni o in contemporanea sempre se avete a disposizione il minimo delle mensilità.
  4. Il tirocinio può essere svolto dopo la laurea (entro 1 anno dalla data di laurea) ma la domanda deve essere presentata mentre siete ancora immatricolati.

Come e Quando. Normalmente i Bandi del programma Erasmus+ Traineeship aprono verso la fine dell’anno accademico (come sempre chiedete conferma nella vostra università). A differenza dell’Erasmus+ sarete voi a dover trovare l’impresa che vi accetti come tirocinanti. Potete chiedere in ufficio relazioni internazionale di mostrarvi le imprese che hanno già accettato ragazzi della vostra facoltà negli anni precedenti. Ovviamente sarete voi a contattare l’impresa e chiedere se stanno cercando nuovi tirocinanti e per quale periodo. Questo è un processo che dovrete fare prima della candidatura perché quando aprirà il bando dovrete avere già la conferma da parte dell’impresa che vi accetterà come tirocinanti, per cui mettetevi per tempo.

Non esitate a contattare aziende a cui ambite, soprattutto se è un tirocinio post-laurea è importante che cominciate bene il vostro percorso lavorativo.

Preparate il CV o Portfolio. Potete creare il vostro Curriculum Vitae sul sito europass. cedefop.europa.eu, che permette di creare un CV su modello europeo. Per il Portfolio potete consultare i siti di Issuu, Pinterest, etc. Ricordatevi che è importante sapersi presentare quindi preparate una buona lettera motivazionale che non sia troppo impersonale, sappiate rendervi indispensabili.

Altra differenza dall’Erasmus+, l’esperienza del tirocinio all’estero in paesi o città nuove renderà limiterà la possibilità di conoscere persone nuove. Questo perché non frequenterete un’università in cui vi incontrerete costantemente con colleghi, ma sarete circondati da persone adulte con uno stile di vita diverso dal vostro ma soprattutto sarete lì per lavorare quindi passerete la maggior parte del tempo divisi tra lavoro e casa. Quindi come risolvere questo problema? Il gioco è sempre lo stesso, trovate gruppi di Erasmus sui social per universi a loro nel weekend, chiedete a chi ha già vissuto lì se conosce qualcuno e di passarvi il contatto, iscrivetevi in palestra o fate uno sport, andate da soli a qualche evento che vi interessa tanto finirete per fare amicizia con qualcuno ma soprattutto scegliete dei buoni coinquilini. Casa è casa e dovrà essere un luogo dove potersi riposare ma anche dove condividere due chiacchere con qualcuno quindi se non vi trovate bene cambiate subito.

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Cosa dovete sapere riguardo l’Erasmus Mundus

  1. I Bandi di questo programma aprono a metà del secondo semestre (chiedete sempre conferma alla vostra università)
  2. Se scegliete stati nell’emisfero tropicale (Sud America, Sud Africa, India, Cina) considerate non solo le stagioni invertite ma, come derivante di questo fattore, l’inizio e la fine dei semestri. Il primo semestre comincia tra Febbraio e Marzo e finisce a Giugno, mentre il secondo semestre comincia a metà Luglio e finisce i primi di Dicembre. Le vacanze estive coincidono con quelle di natale e carnevale, tre mesi come da noi tra Dicembre e Marzo.
  3. Il visto. Il Visto è una di quelle cose che dovete tenere in considerazione perché richiede un po’ di tempo tra la documentazione richiesta e l’emissione. Deve essere un Visto di Studio o l’università non potrà accettarvi. Per avere maggiori informazioni su come ottenere il visto potete consultare questo sito ufficiovisti.com
  4. Il biglietto aereo. Non è vero che prima si prenota e più si risparmia. Normalmente le compagnia aeree lanciano un biglietto 7-11 mesi prima e mettono un prezzo non scontato. Tra i 7 e i 2 mesi prima del volo cominciano a oscillare i prezzi. Prenotate tra il martedì e il mercoledì che sono i giorni più economici della settimana e nel pomeriggio invece che la mattina perché si tende a fare più prenotazioni quando si è in ufficio e quindi aumentano i prezzi. Cercate i voli sempre con una ricerca in incognito per non avere traccia sulla cronologia o eliminate la cronologia ogni volta, le compagnie aeree tendono a monitorare le tue ricerche per poi aumentare il prezzo e farti pressione per comprare il biglietto. Consultate i siti di Google flight, Skyscanner, Edreams e Travelgenio. Se potete scegliete di pagare sempre con PayPal e attivate la Protezione Annullamento Viaggi che è gratuita e vi permette di poter annullare il vostro viaggi e di ricevere un rimborso in caso di imprevisto. Scegliete se possibile un percorso con più città. Per esempio, se la vostra meta è San Paolo fate una ricerca andata Roma-San Paolo e ritorno San Paolo-Milano. In questa maniera risparmierete qualcosina.
  5. Assicurazione sanitaria. L’assicurazione sanitaria è una cosa obbligatoria da dover fare per ottenere il visto e il costo non è propriamente economico. Dovete scegliere un’assicurazione annuale multiviaggio (se state via un anno) oppure una per sei mesi. Leggete sempre il fascicolo informativo dell’assicurazione per assicurarvi il fatto che siate coperti per tutta la durata del viaggio e non solo per i primi 30-60 giorni di viaggio. Posso consigliarvi:

Queste sono le cose principali che dovete sapere. Per come trovare casa etc i consigli sono sempre gli stessi uguali per l’Erasmus.

Ricordatevi che qualunque esperienza voi scegliate di fare sarà sempre qualcosa che vi arricchirà in positivo e in negativo. Scegliete sempre con testa e partite con un buon spirito positivo… gli imprevisti saranno sempre i ben venuti che vi aiuteranno solo a crescere.

In bocca al lupo!


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