10 Cose, che mi hanno "sorpreso" in Spagna (strane abitudini)

10 cose che mi hanno “sorpresa” in Spagna (strane abitudini)

Vi presento ora, senza lunghe introduzioni:

10 Cose che mi hanno „sorpreso” in Spagna:

10 cose che mi hanno “sorpreso” in Spagna (strane usanze)

1) Non usano il bollitore per scaldare l’acqua.

Né quelli tradizionale, né quelli elettrico – non ce l’hanno proprio! Io sono una grande fan del tè (in particolare del tè verde), per cui all’inizio la cosa mi dava fastidio. Nel bollitore elettrico ci versi l’acqua, premi il pulsante e con un click hai l’acqua bollente dopo qualche istante. Sei pronto a prepararti litri e litri di tè. In Spagna questa comodità non esiste e bisogna scaldarsi l’acqua in un pentolino.

2) Finestre e porte – tutto alla rovescia.

Non hanno davanzali interni. In generale, i davanzali non ci sono proprio nella maggior parte degli appartamenti, per cui puoi lasciar perdere l’idea di esporre vasi di fiori o erbe aromatiche. In più le finestre sono senza maniglie e non si aprono né verso l’esterno, né verso l’interno. Si preme un pulsante e le si tira da destra a sinistra, orizzontalmente.

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Anche le porte sono sprovviste di maniglie (porte e finestre senza maniglie – vi immaginate in che razza di posti hanno queste stranezze?) dal lato esterno e si chiudono a scatto, per cui se esci a prendere qualcosa in corridoio e non ti ricordi di portarti le chiavi appresso (oppure ti fermi per esempio a parlare col vicino sulle scale e la porta si chiude dietro di te), ti aspetta una bella nottata sullo zerbino, perché a casa non ci entrerai più.

3) La cultura della guida.

La mia classifica (che include Turchia, Spagna e Polonia. Non conto l’Inghilterra perché là hanno proprio cambiato diametralmente il senso di marcia) funziona così: la Turchia occupa la posizione peggiore, in quanto lì le persone guidano come dei matti e le strisce pedonali sono state fatte probabilmente per semplice decorazione. Se qualcuno se ne serve per attraversare la strada, non significa per forza che i conducenti si importuneranno a fermarsi per lasciar passare.

(Sì, la cosa non è per niente normale. Una volta, attraversando le strisce pedonali sotto casa, ho avuto un incontro ravvicinato con una macchina, pur trovandomi fisicamente nel bel mezzo delle strisce. La macchina ha fatto una sgommata acuta ed ha continuato il suo percorso. Il conducente aveva intenzione di scusarsi? Sicuramente. Di certo avrebbe anche accompagnato le scuse a dei begli insulti in turco).

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La Spagna la piazzo al secondo posto. In realtà qui i conducenti si fermano quando ce n’è bisogno. Dopo i ricordi “traumatici” della Turchia, mi approccio con cautela all’idea di attraversare la strada: "Si fermerà o non si fermerà?". In realtà non bisogna preoccuparsene in quanto si fermano persino gli autobus! Tuttavia, già a Barcellona i conducenti non hanno più la stessa pazienza ed educazione nella guida… li vedi inserirsi qui, riuscire a passare per di là, li senti suonare il clacson da un lato e insultare gente dall’altro. "Questo è il loro mondo". Bisogna avere una pazienza di ferro.

In questa classifica, la Polonia si piazza al miglior posto. Chiaramente gli Speedy Gonzales fuori testa che ti insultano pure si trovano anche qui, insieme ad un’ampia gamma di altri tipi di conducenti. Eppure, la Polonia mantiene la prima posizione in classifica.

4) I bambini corrono e giocano fuori casa fino a tardi.

Questa affermazione non è vera solo durante le fieste, quando la maggior parte della città esce in strada. In effetti, anche durante i normali giorni feriali, i bambini scorrazzano per i parchi giochi, per i parchetti o semplicemente intorno ai bar nei quali i genitori sono seduti a godersi un drink in compagnia.

Mi ricordo i tempi della mia d'infanzia, quando la regola era: „cartone animato della sera, dopodiché a letto!”. Se fossi stata in Spagna, avrei potuto rimanere ancora sveglia per 4 ore dopo il famoso cartone della sera anche se il giorno successivo avessi avuto scuola!

Un’altra cosa che mi è rimasta particolarmente in mente è quando una coppia è venuta per un concerto alla Fiesta Mayor nella nostra città, alle 23 circa, con un bambino di un anno e mezzo… In questo caso il problema non stava neanche tanto nel fatto che fosse tardi (anche se già questo lascia desiderare), quanto nei decibel ai quali questo bambino è stato sottoposto, senza alcuna protezione per le orecchie. Eppure al concerto il volume era davvero, davvero elevato… Beh, i genitori, dal canto loro, si sono divertiti eccome! "Livin' la vida loca", il classico comportamento senza stress (eppure in questo caso piuttosto “stressante”) e cose così…


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