Documenti Erasmus: si salvi chi può!

Non fatevi intimorire da questa mia frase che da il titolo a questo post! A mio modo di vedere le cose, riuscire a compilare dei semplicissimi documenti, a consegnarli e ad ottenere una semplice registrazione sui vari siti universitari addetti alla segreteria dovrebbe essere l'aspetto più semplice, seppure importante, che caratterizza la vita di uno studente universitario.

La mia lunghissima esperienza universitaria mi insegna, però, che è proprio nell'ambito della segreteria che ho riscontrato i peggiori problemi relativi ai miei studi e alla mia carriera universitaria.

Qualcuno lo aveva già detto!

Nella riunione in cui tutti i futuri studenti Erasmus si sono riuniti a Roma, eravamo stati prontamente avvisati del fatto che, a prescindere dalla nostra destinazione, avremmo sicuramente avuto dei problemi relativi ai documenti perché qualcuno li avrebbe persi oppure per chissà quali altri motivi.

Andava tutto bene, fino ad oggi!

Nonostante i numerosi avvertimenti, ero molto fiduciosa nella mia nuova università è non mi sembrava poi tanto strano essere riuscita a consegnare i documenti richiesti e ad ottenere una risposta positiva che sosteneva, prontamente, che questi sarebbero stati compilati e riconsegnato entro una settimana.

Mai fidarsi troppo!

Se posso darvi un consiglio, che voi siate studenti, oppure no, posso dirvi, molto sinceramente, che è bene che non poniamo troppa fiducia negli altri o, almeno, non nell'ambiente universitario di oggigiorno. Mi dispiace molto che non sia impostato con el giuste direttive, ma questa è una realtà che è bene affrontare a egli e non nascondere.

Cosa è successo a me?

A me è successo che, dopo poco più di un mese di Erasmus, mi è stato detto che non sono a tutti gli effetti una studentessa Erasmus, ma soltanto una "ricercatrice ospite" dell'università.

La cosa piu grave è però il fatto che, non soltanto i documenti che mi ero preoccupata di stampare a colori e di consegnarli con attenzione, ma mi sono anche sentita dire che di quei documenti, addirittura, mi permetto di dire, non si ricordava l'esistenza, o meglio, mi si domandava se fossi sicura di averli consegnati alla persona indicata.

Non amo parlare male di nessuno e nè tanto meno lamentarmi di una qualsiasi cosa che faccia positivamente parte della mia vita, ma questo post è molto importante per tutti coloro che lo stanno leggendo adesso è per coloro che lo faranno in futuro perché contiene un importantissimo messaggio: interessatevi di essere certi che tutto vada secondo i piani anche quando vi dicono che è così.

Tutte le università sono uguali!

Voglio concludere dicendo che, dopo aver studiato nelle più diverse delle situazioni universitarie, mi sento all'altezza ed in grado di dire che in ogni posto, anche nel migliore posto al mondo, c'è sempre qualcosa che non va!

Nonostante questo, allo stesso modo, mi piace pensare che esista un posto in cui sia possibile vivere serenamente l'esperienza universitaria, perché, a quanto sembra, non l'ho ancora trovato!

La mia “esperienza Erasmus”

Purtroppo per me, miei carissimi lettori, riuscire a scrivere queste righe, non è davvero affatto semplice! Mi sono appena scese, infatti, le lacrime agli occhi, se ripenso, per un solo momento, a tutto quello che ho cercato di mettere da parte negli ultimi giorni, molto semplicemente, per evitare di impazzire dal dispiacere! Sono infatti molto delusa dal comportamento che hanno avuto sia la mia Università del Foro Italico di Roma e sia quella che avrebbe dovuto essere la mia università ospite, durante il mio periodo di Erasmus all’estero!

Sono stati, tutti, talmente poco professionali e disattenti, nel senso più veritiero del termine che, dopo tutto il tempo trascorso a Barcellona, sebbene io abbia comunque vissuto questa esperienza come positiva per me, non posso dichiarare più di essere stata una studentessa Erasmus come, invece, ne avevo pienamente diritto!

Tutto per una domanda mai inviata!

Come mai, vi chiederete anche voi, non sono potuta risultare come studentessa Erasmus, visto che, legalmente, e come tutti, avevo vinto un concorso? Sarò molto breve e concisa nella risposta, anche perché, tutto, è scaturito proprio da questo solo errore, non mio, ma dell’Ufficio delle Relazioni Internazionali dell’Università del Foro Italico di Roma, il quale non ha seguito la procedura di avviso richiesta dall’università ospite!

Per farla breve, non è stata inviata nessuna domanda, per parte mia, da parte dell’Università del Foro Italico di Roma, se non per il primo semestre, in cui, a dire il vero, io non avrei mai potuto richiedere a nessuno di partire per un periodo Erasmus, visto che mi trovavo a frequentare un tirocinio obbligatorio in Norvegia! Non so cosa e dire e, sinceramente, non so più neanche come andrà a finire questa storia so soltanto che gli svantaggi che ne ho tratto, sono stati tantissimi.

Eccone qui, alcuni, brevemente riassunti:

  • Prima di tutto, vorrei dire che, durante il periodo di soggiorno all’estero, ho perso la figura di mio nonno, al quale ero più che legatissima, e che, purtroppo, non ho potuto neanche vedere nel giorno del suo ultimo addio, al funerale, perché nono potevo rientrare in Italia in tempi così celeri, come quelli che erano stati richiesti dal sacerdote che si è occupato della sua sepoltura. Dedico a lui, in particolare, quindi, ogni mia forma di rabbia scaturita da questa “umana mancanza” che, però, non è stata poi risolta in alcun modo;

  • Secondariamente, dal punto di vista economico, ho cubito un danno più che forte, visto che sono stata “avvisata” dell’errore, soltanto quando, oramai, mi trovavo già in Spagna (da circa un mese) ed avevo già abbondantemente firmato il contratto di affitto della stanza che avevo preso, il quale mi vincolava, improrogabilmente, fino alla fine del mese di Giugno, così come era stato previsto dalle tempistiche del mio Erasmus. A questa spesa, aggiungiamo tutte le altre che ho dovuto affrontare, inaspettatamente, quando avrei, sicuramente, scelto di restare “a casa mia”, in Calabria, qualora non avessi avuto la possibilità di vivere una vera esperienza da studentessa Erasmus!;

  • Non vorrei iniziare a parlare di cose troppo personali o che in molti non sarebbero capaci di comprendere, tuttavia, devo confessare che, già durante il mio primo mese di Erasmus, ero talmente felice che avevo iniziato a scrivere un romanzo, proprio legato al tema dell’Erasmus che, ahimè, non ho più avuto il coraggio di continuare ascrivere, dopo quella orrenda notizia;

  • Non ho, oltretutto, avuto più i diritti a frequentare i luoghi dell’università, in qualità di studente Erasmus, bensì “soltanto” in qualità di “ricercatrice ospite” che, sinceramente, avendo già vissuto un’esperienza lavorativa di ricercatrice nell’Università del Foro Italico di Roma, non mi esaltava più di tanto(! ), ma, soprattutto, non rispecchiava quello per cui io avevo fatto domanda, ed ero stata accettata, e, ancora di più, per la quale avevo diritto!

Sono tantissime altre le cose che mi hanno lasciata traumatizzata da questa esperienza, ma, per il momento, preferisco continuare a scrivere di altro perché, al solo pensiero, mi sento già male, per il tropo dispiacere! Forse, in un altro giorno, tornerò ad aggiornare questo post, in modo tale che possiate sapere anche qualche “particolare” in più sulla mia storia!

Non è ancora finita!

Avendo ricevuto, non molto recentemente, una e-mail, da parte dell’Ufficio delle Relazioni Internazionali dell’Università del Foro Italico di Roma, in cui mi si chiedeva “quali fossero le novità riguardo alla mia situazione di Erasmus”, mi sono, semplicemente, messa a ridere!

Credete che sia giusto che un ufficio che si rispetti arrivi al punto di richiedere, allo studente stesso, quali siano le novità riguardo alla situazione di disturbo, senza neppure preoccuparsi di contattare le altre fonti di riferimento dell’università con cui, per primo, dovrebbe dialogare, in questi casi, ancora prima dello studente stesso?! Non c’è nulla da ridere, in effetti! Ci sono, però, tantissimi motivi per cui piangere e “distruggersi l’anima” per una situazione del genere, almeno dal mio punto di vista!

Tuttavia, essendomi recata moltissime volte, sia dalla Polizia italiana, che da quella spagnola, sembrerebbe, ad onor del vero, che io non possa denunciare legalmente l’Università, e ne le rispettive persone coinvolte, in quanto non c’è stato un danno penale, particolarmente evidente.

Posso, però, contattare un avvocato, e farmi difendere da lui, visto che ho riportato, oltre alle altre cose che, sebbene più importanti per me, vengono prese meno in considerazione, forse, dal punto di vista legale, un enorme danno economico a seguito del “malinteso” che, oltretutto, mi è stato “comunicato”, soltanto dopo poco più di un mese dal mio arrivo a Barcellona, nonchè dal mio effettivo inizio di studio e di ricerca, riguardo alla mia tesi di laurea che, oltretutto, è stata ritardata, proprio per questo motivo!

Come hanno reagito i responsabili dell’università ospite?

In maniera molto disumana e per nulla professionale, direi!

Cosa hanno detto in risposta alle mie richieste?

Le prime cose che mi sono venute in mente di richiedere, non appena mi era stato comunicato il riassunto della situazione presentatasi, malauguratamente, almeno per me, sono state quelle di richiedere:

  • Se ci fosse la possibilità di fare un’eccezione o, perlomeno, di accettare, sebbene oltre i limiti superati di presentazione della domanda, la richiesta di Erasmus, visto che la colpa di tutto questo non era stata mia;

  • Di poter presentare una nuova domanda, pur inserendo un numero minore di mesi, in questo caso, eventualmente 4, per la mia partecipazione a questo importantissimo progetto che per me era sempre stato un sogno poter seguire ed affrontare, in tutta serenità o, perlomeno, di poter affrontare, in un modo o nell’altro!

Le risposte, tuttavia, sono state, sin dal primo momento molto fredde e distaccate, proprio come se io fossi stata una completa estranea proveniente da chissà quale posto, che era andata, proprio in quell’ufficio, per disturbare la loro meditazione!

Nulla facente, ogni volta che la cercavo!

La persona, in cui mi riferisco, in particolare, in queste ultime parole, è la stessa che mi aveva accolta la prima vota e che, ogni volta che l’avevo cercata, anche in seguito, si era sempre fatta attendere per più di due ore (durata minima della sua paura pranzo! ), in cui, gentilmente e molto pazientemente, facevo su e giù dalle scale della biblioteca, nella speranza che fosse rientrata nel suo ufficio.

Mi riferisco a quella che mi è stata presentata come la responsabile ufficiale dell’Ufficio delle Relazioni Internazionali dell’INEFC, ovvero quella che, in realtà, avrebbe dovuto essere la mia università ospite, e che, letteralmente, indica, in acronimo, l’Istituito Nazionale di Educazione Fisica di Catalunya.

Nel ricordarvi, infatti, che la città di Barcellona, si trova, esattamente al centro di quella “piccola” regione spagnola che tanto sogna l’indipendenza, chiamata, d’altronde, Catalunya, voglio anche aggiungere che questa università si trova a pochi passi (ovvero a circa mezz’ora di cammino) dalla famosa e tanto attraente Piazza di Spagna, nonché, ancora più vicina, al Museo d’Arte di Montjouic!

Una negazione molto falsa e bugiarda

Se sono tanto arrabbiata con questa “signora”, tuttavia, non è soltanto perché ha dimostrato di essere talmente tanto poco professionale da farmi pensare che, veramente, non meriti affatto la scrivania su cui è seduta (ogni tanto! ), e per avermi quindi negato una soluzione al problema che ripeto, non era affatto dipeso da me, è stato anche, e mi permetto di dire anche, soprattutto, il fatto che lei abbia negato qualcosa che, in maniera indiretta, ma al tempo stesso molto diretta, mi ha dato della bugiarda e che, ancora più evidentemente, non era vera, visto che, pochissime parole dette dopo quella sua bugia, aveva già dimostrato da sé di non essere veritiera nel dirla! Mi spiegherò in maniera molto più semplice perché già questa situazione è stata complicata di suo!

Ecco perché farò un breve riepilogo di ciò che era successo inizialmente, al fine di poter farvi intendere, al meglio, la frase che ho scritto poche righe più su, ma anche, e soprattutto, anche il significato di tutto questo enorme disagio che mi è stato creato!

Tra gli svantaggi ricevuti per via di questa situazione, infatti, avevo dimenticato di aggiungere anche quello dello stress emotivo e mentale che mi ha provocato l’andirivieni che ho fatto presso i diversi uffici, per non parlare poi delle telefonate, al fine di cercare di rimettere insieme i pezzi, fino a quando, viste le grosse incompetenze e negazioni che mi venivano offerte, mi sono arresa.

Riepilogo della situazione!

Il giorno successivo al mio primo arrivo nella città di Barcellona, da brava studentessa felice di essere finalmente diventata una “Erasmus”, mi sono messa in moto fino ad arrivar in cima alla mia università per consegnare un modulo di frequenza in cui si attestava, prima di tutto, il giorno del mio arrivo nella città di Barcellona!

È stato proprio in quel giorno che questa signora ha accettato le mie carte, rassicurandomi del fatto che on ci sarebbero stati problemi nel restituirmi quegli stessi documenti, perfettamente compilati alla fine del mio percorso di Erasmus!

Una richiesta da Roma!

Tuttavia, dopo poco più di un mese, ho ricevuto una e-mail da parte dell’Ufficio delle Relazioni Internazionali dell’università del Foro Italico di Roma, in cui, precisamente, mi veniva richiesto, con una certa urgenza, di inviare, al più presto una copia del documento compilato, perlomeno, nella conferma della mia data di arrivo a Barcellona, se pure fosse stato tramite una copia scannerizzata del documento in questione.

È stato proprio per questo motivo che, in maniera molto tranquilla e fiduciosa, mi sono recata per ben due volte presso gli sportelli delle segreterie dell’INEFC di Barcellona, i quali, a dirla tutta, erano comunque molto vicini alla biblioteca, in cui mi rinchiudevo sempre per i miei studi di ricerca legati, per l’appunto, alla mia tesi del Master che sto seguendo.

Tuttavia, il primo giorno, non sono riuscita a rintracciare questa signora la quale, porta il nome di Mireia, che sembrava essere sempre assente dal suo posto, in ufficio. Mi veniva sempre detto, infatti, che si recava in pausa pranzo, eppure le sue pause duravano sempre più di due ore, ecco perché, ancora di più, mi sento offesa dall’indisponibilità di una persona che non svolge il so lavoro come dovrebbe!

Il giorno dopo, però, presa dalla premura che avevo, di far recapitare i documenti richiestimi da Roma, all’ufficio responsabile, essendo, in generale, molto attenta a questi obblighi accademici, ho trovato il coraggio di interrompere una conversazione che questa Mireia stava intrattenendo, molto appassionatamente, nel corridoio, per più di 2 ore, insieme ad un signore più alto di lei, con il quale stava, apparentemente, flirtando!

È stata infatti anche molto scortese nel rispondermi, probabilmente per questa mia interruzione, ma potrete ben capire che per una ricercatrice come me, anche due ore di studio possono rivelarsi di fondamentale importanza, sotto questo punto di vista!

La sua contraddizione!

Ecco qui, che arriva la sua contraddizione: “Sei sicura di avermi consegnato quei fogli? ”, mi chiese, esattamente, in risposta alla mia richiesta di restituirmi, compilati, i documenti che le avevo certamente consegnato il giorno del mio arrivo!

Prima ancora che io potessi risponderle, però, arriva qui, la sua contraddizione: “Non posso dichiarare il tuo arrivo in quanto Erasmus perché da parte della tua università non è stata fatta alcuna richiesta per l tua accettazione qui! ”. A parte il fatto che, subito dopo aver compreso queste parole, la colpa primordiale sembrerebbe, inequivocabilmente, ricadere sulla insufficiente gestione della situazione da parte dell’Università del Foro Italico di Roma, non posso non comprendere come le parole di questa donna siano, in maniera più che ovvia, una piena contraddizione in termini!

Come poteva sapere che cosa gli stessi chiedendo, esattamente, se non avevo ancora fatto riferimento alla precisa dicitura, nella mia domanda, alla compilazione della conferma del mio arrivo, ma avevo semplicemente accennato alla “restituzione anticipata dei miei documenti firmanti”?! Questa si che una bella domanda! La cosa che mi ha dato più fastidio, però, è stata proprio il fatto che lei, indirettamente, mi abbiadato della bugiarda!

Denuncia alla polizia!

Dopo una lunghissima serie di tentativi per mettere a posto questa situazione, ovvero lunghissime telefonate ed inutili appuntamenti, che mi hanno fatto perdere tantissime ore di studio, ho così deciso di andare alla polizia per svolgere denuncia.

Parlando sia con la Polizia di Stato della città di Roma, che con quella della città di Barcellona, ho ricevuto la stessa risposta, e cioè, che non era possibile denunciare il fatto direttamente alla polizia, in quanto non era avvenuta nessuna violazione del codice penale, ma c’era, al contrario, un forte danno economico e psicologico messo in evidenza dalla mia posizione, il quale doveva, per forza, essere esposto direttamente da un avvocato, ed anche in maniera piuttosto celere!

A. A. A. : Avvocato cercasi!

Sebbene io fossi, inizialmente, molto propensa a contattare un avvocato, stanca di questi innumerevoli soprusi da parte delle segreterie universitarie che ho subito, ahimè, anche e soprattutto, presso l’Università “Magna Graecia di Catanzaro”, dove il danno è stato molto più grave (forse! ), per via dei contatti che avevo allora con alcuni avvocati di fiducia, successivamente, ho dovuto, per mancanze economiche, rinunciare a questa giusta rivendicazione giudiziaria, sebbene io, tuttora, non abbia nessuna intenzione di dimenticare l’accaduto.

Avevo infatti, per ragioni lavorative, ai tempi, una sorta di “salvaguardia giudiziaria” molto forte e disponibile, la quale si era, però, annullata del tutto, nel momento in cui avevo deciso di allontanarmi da questa fonte di lavoro, visto che subivo delle pressioni dal mio capo, troppo moleste.

E così, l’unica persona che potrebbe quantomeno tentare di mettere in evidenza questa causa, se non di vincerla, è qualcuno che, ahimè, non conosce bene l’italiano e che quindi potrebbe iniziare a lavorare soltanto in lingue differenti da questa. Sarebbe, quindi, tutto molto difficile da gestire, e, proprio per questo, ho dovuto rinunciare momentaneamente a questa applicazione della giustizia.

Non finisce qui!

Nonostante questo, il mio desiderio più grande, adesso, è quello di poter trovare un lavoro che mi possa permettere, un giorno, di poter denunciare, finalmente, questa forte mancanza lavorativa che mi ha causato tutti i danni che ho elencato in precedenza, tra i quali, ricordo il più grave che è stato quello di non aver potuto riabbracciare mio nonno, per l’ultima volta, prima che morisse e, tutto questo, per niente!

Dalla Capitale è tutto!

Spero di poter aggiornare questo post un giorno con delle belle notizie sia per me che per voi, in modo tale da poter anche affermare che in questo mondo non sempre vince chi è più forte, ma anche, chi ha ragione!

Un ultimo consiglio!

Congedandomi da voi, però, non posso non dirvi di fare attenzione alle vostre richieste d’Erasmus, proprio come se non esistesse, affatto, un corpo di segreteria da ambo le parti! Soltanto così potrete godere, senza problemi, del vostro tanto ambito sogno di vivere una esperienza da Erasmus, così come non ho potuto fare io e come vorrei tanto, un giorno, poter vivere “per la prima volta”!

Infine, voglio dirvi grazie ancora una volta, a tutte le persone che mi seguono e che leggono i miei post! “Ironia della sorte”: sono arrivata prima in graduatoria in questa competizione di Erasmusu!

Non vi sembra che questo voglia dire qualcosa?! È davvero un peccato far rinunciare a questa opportunità ad una ragazza come me, soltanto perché qualcuno non ha inviato la domanda!

Spero di allietarvi con delle notizie più felici, nel prossimo post, e, soprattutto, spero di aiutarvi a risolvere i vostri problemi, qualora vogliate contattarmi in privato o commentare questo articolo!

Stay tuned!

A prestissimo!


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