a tre settimane dal mondo
a tre settimane dal mondo
Voi non mi conoscete, io non vi conosco, eppure sento il desiderio di scrivere a voi, qui, e a me stessa.
Sono in Erasmus, l’esperienza più bella che mi sia mai capitata finora. Sceglietela.
Vivere nel proprio microcosmo è confortevole, ci si abitua alle proprie imperfezioni, alla propria vita, ci si abitua persino a lamentarsene. Tormenti e bellezza ma sempre nel proprio piccolo cosmo: casa, famiglia, amici e nemici. Creiamo sempre nuovi legami ma si arriva ad un’età in cui, seppur giovani, si fa tanta fatica a staccarsi da ciò che ormai sembra quasi stabile. Chiamare un posto “casa” ci fa sentire protetti e sicuri. Sto invece imparando che “casa” non è un posto ma è la tua persona che ritrova in un posto, nelle persone e nelle cose una complicità genuina, un riscontro con se stessa, una corrispondenza che ti accoglie così come sei senza che tu ti debba sforzare di fare nulla e di essere nient’altro che te stessa. Allora allontanarsi per una gita, per una vacanza o per un viaggio sembra esaltante ed emozionante, ma andare via per tanti mesi sembra quasi una pazzia poiché questo non significa solo ricostruire dei nuovi legami, ma prima di tutto ripartire da se stessi. Prima di partire mi sono chiesta molte volte se venire qui ed affrontare me stessa fosse davvero ciò che volevo. Scappare? Andar via da cosa? In cerca di cosa? Avevo molta paura di scoprire una me stessa che non mi rispecchiasse più, invece qui sono a casa e non sono mai stata così tanto me stessa come lo sono ora. Sto sperimentando qualcosa di completamente nuovo e speciale. Mi rendo conto di essere esattamente dove dovrei essere e con chi voglio essere, nonostante io mi trovi circondata da persone che un mese fa erano perfetti sconosciuti. Ora siamo qui, mille storie che si intrecciano in questo preciso punto di vita. Io so che tornerò, ma per me questa non è una parentesi di vita, bensì una Vita con la v maiuscola, piena, vissuta fino in fondo, come volevo io. Posso dire che sono qui da appena tre settimane e non mi manca nulla. Sembra quasi cattivo da dire ma è così. Amo i miei amici e la mia famiglia ma non mi mancano nel senso in cui ho sempre pensato alla mancanza di una persona. Mi sento a mio agio qui, mi sento bene. Mi sveglio felice da tre settimane, vado a letto felice e con il desiderio l’indomani di fare e disfare, di vedere e di conoscere. Questo nuovo che mi spaventava tre settimane fa, ora è non solo affascinante ma estremamente necessario per me. Qui, mi sembra di vivere in un mondo parallelo dove ciò che faccio non ha ripercussioni sulla “mia vita di prima”, mi sento di poter fare tutto. Ovviamente, non è così. Ma imparare a vivere così è la cosa migliore che ci sia, questa è la conquista, passo dopo passo, della mia indipendenza e della libertà a cui ho sempre aspirato. Sono qui con questi sconosciuti che ora chiamo amici e non c’è nessun altro posto dove desidero essere.
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