Un Colloquio di Lavoro dopo 7 ore di Università.

Ieri è stata una giornata abbastanza pesante, ma sono sopravvissuto senza addormentarmi in classe. No, veramente. La prima ora mi sono quasi addormentato una trentina di volte perché il professore ha praticamente ripetuto le cose che sono state fatte la scorsa settimana e poi si è anche messo a leggere tutta la descrizione del corso prima di caricare il documento su Blackboard. Insomma, tutte quelle cose burocratiche che i professori devono fare e che agli studenti non interessano, specialmente a me visto che questo sarebbe un modulo di un anno ma io sono qui in Inghilterra soltanto per un semestre.

Le sei scene.

Dopo di che, ci siamo messi finalmente a fare le cose divertenti, ovvero ogni gruppo di studio ha ordinato un kit, praticamente una videocamera, un treppiede e una sd card e poi siamo scesi tutti in giardino dove il professore ci ha spiegato le impostazioni di base della videocamera prima di metterci a girare dieci shots di cui solo sei verranno usati per il risultato finale. Dovevamo praticamente riprendere un soggetto in movimento da un posto ad un altro, cercando di rendere il video dinamico e insomma seguendo tutte le regole della cinematografia, quindi white balance, exposure, aperture e così via.

Verso l’una abbiamo finito e così sono andato a casa a pranzare prima di cominciare l’altra lezione. Mi sono scaldato le lenticchie che fortunatamente avevo preparato la sera prima e poi siccome non mi sentivo sazio ho anche finito la pasta che avevo nel frigo. Ho avuto giusto il tempo di rilassarmi dieci minuti e poi sono dovuto andare alla seconda lezione della giornata.

Wireframes, di nuovo.

Una volta arrivati in classe abbiamo aspettato il professore e poi ci siamo messi a parlare dei compiti che ci aveva dato da fare a casa, le famose wareframes. Poi però ce ne ha date altre da fare di un sito che era veramente pessimo con una sitemap pessima, insomma dovevamo cercare di riprodurre le sitemap per migliorarla, ma abbiamo semplicemente ricreato il sito alla nostra maniera perché era troppo difficile capire in che modo lo hanno programmato. Tutto ciò ci ha preso un sacco di tempo, e poi alla fine il professore era anche convinto che la lezione durava fino alle sei e non alle cinque e un quarto, ma io dovevo assolutamente scappare. Se non avessi avuto nulla da fare avrei semplicemente fatto finta di nulla e sarei rimasto, tanto una mezz’ora in più non mi avrebbe cambiato la vita, però avevo una sorta di colloquio di lavoro alle sei e non volevo assolutamente arrivare tardi. Ho parlato con il professore, ho visto cosa devo fare per la prossima lezione e poi sono tornato a casa per cambiarmi, usare il bagno, lavarmi i denti e dirigermi in centro. Devo essere completamente sincero, non ero assolutamente ansioso stranamente, nonostante si trattasse comunque di un lavoro che a me serve. Mentre mi dirigevo verso il negozio ho visto una panchina con scritto sopra "AFS" e ho subito pensato ad intercultura, ovvero l'organizzazione che offre programmi di scambio culturale di diversi tipi.

Quando sono arrivato al negozio, di cui non faccio nome semplicemente perché creerò un secondo post a riguardo, ho visto che eravamo un sacco di ragazzi che volevano lavorare e quindi mi sono preso un attimo di ansia, ma la manager e i colleghi ci hanno subito messo a nostro agio, anche perché tutto quello che abbiamo fatto per circa un’ora e mezza è stato giocare in gruppo. Avete capito bene: giocare.

Alla fine sono tornato al campus con una ragazza che ho conosciuto al colloquio perché anche lei studia qui e ci siamo messi a parlare di come pensiamo che sia andata e cose di questo tipo. Ancora non ho ben capito in che modo saranno in grado di scegliere, ma penso proprio che lo scoprirò presto.

Quando sono tornato a casa ho finito le lenticchie che avevo avanzato a pranzo e poi siccome avevo ancora fame ho fatto un paio di pancakes con la mia amica, e sta volta invece del miele abbiamo messo il cioccolato. To die for.

La mia amica italiana è venuta da noi in cucina perché era da un po’ che non la vedevamo, nel weekend ha lavorato e abbiamo sempre un sacco di cose da fare ad orari differenti. Poi sono tornato in camera e mi sono messo a fare le mie cose fino a quando mi sono accorto che si era già fatta l’una e forse sarebbe stato il caso di andare a dormire, e vabbè in un battito di ciglia erano già le due. 

- Cristian

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