Ultimo Giorno di Scuola e Graduation Americana.
L'ultimo giorno di scuola è stato molto emozionante, anche per me che comunque stavo cominciando a non sopportarla più. Ci hanno chiamato tutti nella grande palestra, ci hanno fatto sedere divisi in classi e poi ci hanno fatto ad uno ad uno "urlare" per fare vedere chi "comandava" ed, ovviamente, i seniors sono stati quelli a far più casino. Una mia amica per il suo senior project ha girato un video e ha infilato dentro tutte le persone che hanno fatto parte del suo percorso scolastico, così mi ha chiesto di dire qualcosa in italiano e mi ha inserito nel suo video, che hanno mandato in onda mentre eravamo in palestra. Il giro di applausi che ho ricevuto quando la mia parte è arrivata è stato qualcosa di emozionante, non me lo ero aspettato proprio.
L'assemblea è stata fantastica e in fondo sapevo che mi sarebbe mancato tutto: le guerre di foto imbarazzanti scattate su snapchat alle mie amiche mentre loro si vendicavano, le camminate nel corridoio mentre tutti mi dicevano "hey chris, what's up?" e le infinite ore che sembravano non passare mai. Mi sarebbe mancato tutto.
Poi è arrivato il momento della consegna degli annuari e c'è stata gente che si è messa a piangere. Io ho cercato di chiedere a tutti coloro che avevano avuto un grande impatto nella mia vita di scrivermi una dedica, oppure una semplice firma. Tutt'oggi conservo il mio annuario assieme a tutte le altre cose che ho accumulato in Colorado. Mi hanno dedicato diverse pagine, come per esempio quella sullo sport dove compaio io con la mia racchetta da tennis in mano, poi quella degli exchange students e poi alla fine, con la senior picture e la mia senior quote, che è la seguente:
"Of all the books in the world, the best stories are found between the pages of a passport."
La citazione da inserire sotto la foto è un po' quella che ti rappresenta nel momento in cui la scegli, e per me è stato veramente difficile trovarne una perfetta, perché ne avevo un sacco con cui mi potevo identificare, e alla fine questa ha avuto la meglio. Penso che questa andrebbe bene per qualsiasi soggetto colpito da wanderlust (di quelli veri però, non di quelli che vanno all'estero per fare i fighi).
Prima Della Graduation.
La graduation si è tenuta il 29 Maggio, che è stato un venerdì, ma il mercoledì prima sono andato a casa di una mia amica dove poi ci sono rimasto due giorni. La sera del mercoledì ci siamo visti con una ragazza americana che sarebbe poi stata una studentessa di scambio in Belgio. Abbiamo parlato del più e del meno. Lei si sarebbe diplomata in quei giorni e sarebbe andata in Belgio come gap year, più o meno. Poi la sera sono tornato a casa con la mia amica e ci siamo gurdati Saw I (uno schifo, ma siccome ci piace soffrire ci siamo anche guardati il seguito il giorno dopo).
Il giorno dopo ci siamo ritrovati al Mall con la ragazza che sarebbe andata poi in Belgio per vedere The Avengers e poi ci siamo fatti un giro. Alla fine abbiamo concluso il pomeriggio al country club dove io e la mia amica ci siamo fatti qualche bagno ed ordinato qualcosa da bere. Il venerdì prima che fossi tornato a casa, ci siamo fermati al Mall a mangiare cinese.
Cerimonia Americana e Consegna Dei Diplomi.
Arrivato a casa mi sono preparato e poi sono andato alla Graduation, purtroppo non come partecipante bensì come spettatore, in quanto la mia preside non mi ha permesso di prendere il diploma, ne tanto meno di camminare con i miei compagni sul palco per la cerimonia (con tutto che io ero senior, ma vabbé). All'inizio ci sono rimasto male perché comunque in Italia il diploma non viene apprezzato ne tanto meno celebrato (all'interno dell'istituto scolastico intendo, perché poi tutti festeggiano a loro modo), mentre in America anche per un diploma di soli quattro anni fanno party, afterparty questo e quello, insomma di tutto! Avrei voluto coronare la fine del mio anno scolastico americano lanciando per aria il cappello, ma alla fine ho comunque potuto ascoltare i discorsi dei professori, dei miei compagni e ho potuto guardarli gioire, in fondo loro sono stati insieme per tutto il percorso e io c'entravo poco e nulla. Anche se ero cosciente di questo, mi è dispiaciuto perché comunque dopo un anno in cui sono riuscito a farmi conoscere, a costruirmi una vita e ad integrarmi è stato brutto considerarmi un outsider alla graduation. All'uscita ho chiesto quindi ad un mio amico di prestarmi il cappello così da potermi far fare delle foto e fingere anche io, almeno per un minuto, che mi ero diplomato. La cosa imbarazzante è che la mia foto era stata inserita nello slideshow che hanno proiettato sullo sfondo, ma io invece ero nelle tribune... come i parenti e i fratelli dei diplomandi.
Con il passare del tempo ho capito che anche se non ho indossato l'uniforme, non ho lanciato il cappello, non ho stretto la mano a nessuno e il professore non mi ha dato il diploma, avevo comunque vissuto l'anno più bello della mia vita e avevo comunque ricevuto un award perché ero entrato nella Honor Roll, quindi in ogni caso qualcosa mi era stato riconosciuto.
E' stato bellissimo però vedere l'emozione negli occhi dei miei amici, bellissimo vederli sereni ma allo stesso tempo tristi perché un capitolo della loro vita era finito, in Italia non funziona così, o almeno non è stato il mio caso. L'atmosfera che si respira durante la fase d'esami non è per niente bella quanto quella che si respira in America. Certo anche loro hanno i finals ma non hanno un orale di fronte ad una commissione e non hanno dei professori ostili (nella maggior parte dei casi).
Dopo il lancio dei cappelli per aria, ho capito che:
- non dovete permettere a nessuno di sminuirvi;
- che tutti i traguardi, anche i più piccoli, sono importanti;
- che se lavorerete sodo otterrete quello che vi meritate;
- che se farete del bene, il bene vi tornerà indietro.
- Cristian
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