Praticare sport rende violenti?
Praticare sport rende violenti? Se ci pensiamo, molti sport prevedono il contatto fisico. Nel football, ad esempio, la violenza è ammessa fino ad un certo punto per fermare l'avversario che sta per segnare il punto decisivo. Allo stesso modo, nell'hockey sul ghiaccio contrastare in modo deciso un avversario è parte del gioco. Ci sono, poi, sport che si basano completamente sulla violenza, basti pensare al wrestling, al pugilato e alle arti marziali.
Nonostante ciò, gli atleti in questione non vengono considerati violenti dalla società, anzi, spesso viene sottolineato il "lato eroico" per le prove di forza, la potenza, la disciplina e la concentrazione che devono dimostrare. Spesso i giovani li ammirano e persino Presidenti e Primi Ministri partecipano agli eventi e usano riferimenti sportivi nei loro discorsi.
Non tutta la violenza è immorale
Se alcuni aspetti violenti dei combattimenti sportivi dovrebbero essere banditi, il mercato, invece, stimola ed incoraggia questa violenza. Molti degli sport sopra elencati, come il pugilato per esempio, prevedono l'uso di guanti che in parte attenuano l'impatto dei pugni, comunque non contengono l'effetto del colpo sferrato alla testa o allo stomaco dell'avversario. Attorno al mondo del pugilato ruotano milioni di dollari e non sono poche le persone disposte a pagare.
Questo tipo di violenza non é una minaccia sociale. Non possiamo, infatti, paragonarla alla violenza domestica, per esempio, o ad una rissa in un pub, ad un'aggressione durante una rapina a mano armata o, ancora, ad un omicidio: in questo caso, si parla di reati, atti efferati, pericolosi e completamente immorali.
Differenza tra una rissa e un incontro di box
Qual è, quindi, la differenza tra una rissa tra due uomini in mezzo ad una strada o su un ring? Perché la prima viene considerata riprovevole, mentre la seconda è un segno di sportività? Perché una non viene considerata lecita mentre l'altra sì?
Senza contare che non è detto che una rissa da strada sia più dolorosa di un incontro di box. La prima situazione (in strada) vede coinvolti due uomini del tutto impreparati al combattimento, che non sanno né come reagire né come difendersi e che probabilmente non sono neanche così grandi e forti da farsi male. Nella seconda situazione (sul ring), invece, i due sono altamente preparati allo scontro, sanno come assestare un colpo in pieno viso o nelle reni, come abbassarsi o schivare la mossa dell'avversario. Si parla di gente che quasi tutti i giorni allena il proprio corpo, la propria resistenza e la propria forza.
Intenzione e significato determinano il valore
È il significato che si dà all'atto che determina il suo valore o la mancanza di esso. In una rissa, le persone coinvolte sono arrabbiate e hanno l'obbiettivo di farsi male. Sul ring, invece, sebbene appaiano rivali, può capitare che i due lottatori in realtà siano amici e ammirino le capacità e il lavoro dell'altro. Si tratta di puro marketing, pubblicità per incitare chi li segue.
Nella prima situazione emerge la cattiva intenzione dei coinvolti, nella seconda emerge solo la volontà di vincere un premio.
È, quindi, l'intenzione che distingue i due tipi di lotta. Negli sport, sebbene ci possa essere una violenza di tipo diretto, come nel pugilato, o indiretto, come nel calcio, viene eseguita con una certa volontarietà e controllata da regole, senza l'intenzione di fare del male all'altro. C'è in gioco solo il premio, a volte in soldi, il desiderio di vincere per la propria squadra e la nomina di campione. Allo stesso tempo, il tipo di violenza che ti fa finire in Tribunale è completamente diversa, è un atto di rabbia, vendetta, arroganza o avidità. L'intenzione alla base è quella di danneggiare la vittima.
Paradossalmente, il tipo di violenza messo in atto da uno sportivo non è uguale al tipo di violenza perpetrato da un criminale. L'intenzione è diversa, come anche i vantaggi e gli svantaggi. Infatti, molti personaggi famosi dello sport sono cresciuti in città violente e praticare uno sport è stata la loro via d'uscita da quel mondo, da ghetti, sobborghi o dalle gang del quartiere.
Lo sport incoraggia la buona condotta
Naturalmente non tutti gli sport sono violenti, ma anche quelli che prevedono l'uso di violenza, non incoraggiano l'aggressività, la criminalità e il caos sociale. Anzi, cercano di impedirne l'attuazione. Le regole a cui attenersi sul campo o su un ring son ben diverse da quelle della società e ogni atleta conosce perfettamente questa differenza. Inoltre, tutti gli sport, anche quelli più violenti, promuovono valori come il rispetto, l'autocontrollo, la correttezza e il successo nella vita.
Come già detto, la differenza tra violenza criminale e quella sportiva sta nell'intenzione. L'atleta agisce per vincere, non per distruggere l'avversario. Un criminale invece agisce per distruggere l'avversario, non per vincere. Ecco perché il primo viene ammirato, mentre il secondo viene condannato.
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