Le impressioni del primo giorno.

Ci sono emozioni, ricordi che congeli dentro te stesso e non dimentichi più. Ogni volta che le ritiri fuori ti rendi conto che sono rimaste intatte, sono rimaste le stesse. Ecco che riaffiorano nella mente quelle che sono le impressioni del mio primo giorno di Erasmus a Stettino. Partii da Bari, la mia città, con altre tre ragazze Francesca, Teresa e Valentina, quelle che poi saranno le mie inseparabili ''roommates''. Arrivai in areoporto vuota, come dire ''azzerata'', pronta a riempirmi delle esperienze che avrei vissuto e delle emozioni che la gente mi avrebbe regalato. Lasciavo a Bari un periodo di stallo, in cui ormai ero scanca della monotonia di tutti i giorni ed ero pronta a mettermi in gioco al 100%. Le ragazze che avevo avuto modo di conoscere in qualche incontro pre-Erasmus mi ispiravano già molta fiducia, nonostante sapessi poco per non dire nulla di loro. Io sono così, vivo di sensazioni, molte volte mi sbaglio, ma la maggiorparte delle volte ci azzecco! Arrivammo a Berlino nel tardo pomeriggio e di lì prendemmo il pulman che nel giro di tre ore ci avrebbe portato alla stazione di Stettino. Ad aspettarci c' era Marta, una simpaticissima ragazza polacca che paraddosalmente parlava il barese meglio di noi ahahah. Marta è una delle tutor del team di ESN Szczecin, che negli anni precedenti aveva fatto l' Erasmus a Bari e che essendosi fidanzata con un barese aveva avuto modo, con il passare del tempo, di imparare perfettamente la lingua. Così, arrivate alla stazione prendemmo con Marta un Taxi che ci portò al nostro caro Dorm. Studenta nr.3 e dopo aver lasciato in Reception i documenti vari salimmo ansiose di vedere come fosse la nostra camera, la room 114. Prima di entrare in camera iniziarono già le conoscenze, infatti al rumore delle rotelle delle valigie si precipitarono nel corridoio altri due ragazzi italiani, baresi anche loro per la precisione: Angelo e Giuseppe. Anche loro erano lì in Erasmus e subito iniziammo a chiaccherare e a farci raccontare le loro prime impressioni dato che erano arrivati a Stettino due giorni prima di noi. Giuseppe, immancabile chiaccherone non smise di parlare di lì alle due ore successive, mentre Angelo, più timido e pacato annuiva ai racconti del suo amico e simpaticamente sminuiva le sue esagerazioni (tipiche nei racconti di Giuseppe). Fù simpatia a prima vista. Quella sera uscimmo insieme per mangiare qualcosa e passammo il resto della serata a fare chiacchere in camera. A proposito, la camera ci diede una prima impressione disastrosa: era vecchia, piccola e impolverata. Ignara della magia del dormitorio ero già pronta a cercare un appartamento pur di lasciare quella catapecchia.

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