Le feste d'addio

Innanzitutto, bisogna dire che "festa d'addio" significa qualcosa di molto diverso quando lo dice uno spagnolo da quando lo dice un Erasmus. Tutti gli spagnoli che sentono queste tre parole, pensano automaticamente all'addio al celibato. Comunque, per gli Erasmus le feste d'addio sono i giorni più difficili dell'Erasmus. Per quelli che rimangono per tutto il corso ancora di più, perché lo vivono due volte: a gennaio e poi a giugno. E non ci sarà un matrimonio. Solo valigie, stazioni di treni, aeroporti e quell'"a presto" detto e scritto in molte lingue.

La mia prima esperienza di queste feste d'addio fu a gennaio, quando il nostro amico Alexandre stava per tornare in Francia. Già avevo partecipato ad alcune di queste feste di alcuni compagni d'università, ma quando non si è amici stretti con una persona, dire addio è facile. Ci sono sorrisi e desideri e "ti aspetto a [nome della città natale]", ed è vero che sono tutti benvenuti. Ma quando se ne va un buon amico, questa festa diventa qualcosa di diverso. Sì, ci sono di nuovo sorrisi e desideri e "ti aspetto in Grecia". Però questa volta ci sono anche lacrime e troppi ricordi e "non te ne andare". Alexandre è stato il primo del nostro gruppo ad andarsene, perciò mi ricordo molto bene dei suoi ultimi momenti a Valencia e anche della sua festa d'addio.

Alexandre ha organizzato una festa con molta gente alcuni giorni prima di andarsene. Ci siamo riuniti in questo appartamento dove avevamo fatto molte feste e cene, dove avevamo visto film, avevamo ballato e cantato. Ed eravamo di nuovo lì, pero questa volta tutto sembrava diverso. Ci sarebbero state altre feste in questo appartamento, un appartamento con molti problemi, che però amiamo, per i tanti ricordi che abbiamo nel salone, che però senza Alexandre non sarebbe lo stesso. Athanasia ed Elena già avevano vissuto l'esperienza delle feste d'addio quando erano in Erasmus, un anno prima dei loro tirocini, quindi non era stato tanto strano per loro come lo era per me. Questa festa d'addio è stata molto diverte, perché abbiamo conosciuto molti amici francesi di Alexandre, così come i suoi compagni di beach volley, con cui ha giocato per tutto il semestre, anche se faceva freddo.

Mi resi conto che alla sua festa, Alexandre non aveva portato una bandiera. Per tutti quelli che non sanno a cosa serva la bandiera, lo spiegherò ora: Quando uno studente Erasmus deve tornare al suo Paese compra una bandiera del suo Paese Erasmus (quelli che sono stati in Erasmus a Valencia scelgono la bandiera della Spagna o quella di Valencia) e gli amici gli scrivono delle frasi o semplicemente la firmano. Così, alla persona che se ne va, rimangono questi bei ricordi. Alexandre aveva deciso di fare la sua festa d'addio quasi una settimana prima di andarsene (forse per poter bere senza doversi preoccupare della sbronza in viaggio) quindi ho pensato di organizzare una sorpresa, di nuovo a casa sua, un giorno prima della partenza. Ho comprato una bandiera ed ho informato tutti gli altri del piano.

Il nuovo coinquilino dei ragazzi era già venuto a casa e viveva nella stanza di Alexandre (cioè, la sua nuova stanza) quindi Alexandre stava dormendo sul divano e già non aveva le chiavi. Questo ci aiutava molto, perché potevamo prepararci senza preoccuparci, perché quando sarebbe arrivato avrebbe suonato alla porta. Anche la nostra amica Migena ha vissuto alcuni giorni con i ragazzi, perché aveva lasciato la sua stanza una settimana prima di tornare in Grecia e ci ha aiutato con la sorpresa: ho chiesto ad Alexandre di accompagnarla per comprare la cena e mentre si trovavano fuori casa, Athanasia, Alice e io siamo andati al suo appartamento dove abbiamo incontrato Alexandra, Elena e Francesco. Quando tutti avevano già scritto qualcosa, abbiamo nascosto la bandiera e le birre nella stanza di Elena. Quando Alexandre e Migena suonarono alla porta, entrammo anche noi nella stanza di Elena (perfino Francesco che aveva detto ad Alexandre sarebbe uscito di casa). Alexandra ed Elena rimasero nel salone e noi aspettammo 5 minuti ed uscimmo, una metà di noi con la bandiera in mano e l'altra metà con le birre, gridando "Sorpresa! " Alexandre fu molto sorpreso, non se l'aspettava per niente. Ha letto quello che gli avevamo scritto ed era molto contento. Siamo rimasti tutti insieme nel salone, come sempre e dopo venne anche un amico di Alexandre ed il nuovo coinquilino dei ragazzi. Siamo stati davvero bene e tutti ricordiamo molto bene quella sera.

Ci sono state molte altre feste d'addio importanti che mi hanno fatta molto emozionare molto (soprattutto la mia! ) però di queste ne parlerò più avanti. La cosa importante è divertirsi fino a che arrivano le feste d'addio e ripeterlo una volta ancora in queste feste, sperando che ci siano altre feste con queste persone, nella città del tuo Erasmus, o nella tua o perfino in una terza città, ugualmente bella.



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