Las pesadillas producen esto:

Sono le 03.04 am, mi sono svegliata a causa di un incubo che mi ha spezzato il sonno a metà. Per questo mi sembrava giusto rendere costruttiva questa breve pausa notturna durante quella che è la frenetica vita Erasmus.
È appena trascorso un mese dall'inizio del mio viaggio, e queste prime settimane già mi hanno profondamente cambiata. Conosco meglio me stessa e sto iniziando a conoscere quella che sarò una volta tornata a casa. Se solo ripenso al carico di stress e paura, che mi ha accompagnato alla vigilia della mia partenza, mi sento tremendamente stupida. Ricordo di essere scoppiata in lacrime solo perché mia madre non voleva insegnarmi ad usare il ferro da stiro. Oggi tutto mi sembra semplice, a portata di mano, fattibile. Posso maneggiare tutto ciò che mi circonda e farlo mio. Impossessarsene e custodirlo preziosamente. Ho notato che la mia percezione del tempo è profondamente mutata, percepisco un giorno come se in realtà ne fossero 8; tutti insieme! Sarà perché spesso mi ritrovo a contare le 13 fermate dell'enn9, il pullman notturno che mi riporta a casa nelle mie serate allegre. O probabilmente sarà perché riesco a sentire nel mio stomaco un amplificatore che mi altera il gusto ed ogni altro dato sensoriale. Ed è così la fatica diventa giusta, il sonno superfluo, la fame voragine, e la felicità sembra esistere.
Da eterna ottimista continuo a traspirare questa corrente come se fossi un porifero. Mi lascio scorrere ma allo stesso tempo assorbo e trattengo tutto ciò che mi riempie e nutre.

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