In Partenza, direzione Londra.
Dire che mi sono svegliato è sbagliato, perché praticamente non ho chiuso occhio. Sono andato a dormire tardi, per non dire tardissimo, e poi non riuscivo a prendere sonno. Mi rigiravo nel letto ma vi assicuro che per quanto mi riguarda non sono agitato. Vabbè, mi alzo mi faccio la doccia, ma mi sento strano. Ho mal di stomaco, più delle altre svariate volte che ho preso l'aereo, ed in media ne prendo uno al mese perché negli ultimi tre anni ne ho presi trentanove. Ma comunque, metto tutto insieme e inserisco nello zaino anche le medicine, tra quelle la tacchipirina e la neoborocillina. Mi viene chiesto se voglio fare colazione ma rispondo immediatamente di no perché già mi sento male, se bevo caffè o mangio qualcosa di caldo è la fine. Non sono partito da casa che già voglio arrivare in stanza e sentirmi meglio.
La mattinata è cominciata con una raffica di pioggia e tanto traffico in città, ma siccome me lo aspettavo siamo partiti mezz'ora prima del previsto. Meglio farmi mezz'ora in aeroporto che perdere l'aereo, questo è il mio motto. Arrivato a Malpensa mi sono messo in coda, ho lasciato la valigia e mi sono recato agli imbarchi. Ho salutato mio padre che mi ha scortato fino a lì, e poi, come al solito, dal momento in cui ho scannerizzato la carta d'imbarco e si è aperto il gate, sono stato soltanto con me stesso. Mi sono levato la cintura di fretta e furia, via anche la giacca e tira fuori anche il computer. Spingi tutto verso il rullo e poi sotto al metal detector. Adesso mi trovo all'interno, dove vedo solo ristorantini e barettini da fighetti con panini che costano dai sei euro in su e una focaccia (mi auguro veramente fosse al chilogrammo) che costava venticinque euro, che è comunque una cosa improponibile. Ho passato il controllo passaporti e poi mi sono diretto al display per vedere se già ci fosse il numero del gate, ma non c'era, quindi mi sono messo a vagare senza meta. B02 è il gate che fortunatamente non si trovava distante da dove mi trovavo, ed era vicino ad un duty free dove ho comprato dei salatini che mi ha sigillato in una busta di plastica con scritto "do not open". Me li sono tenuti per mangiarmeli a Londra, tanto ho voluto comprarli subito solo perché così facevo fuori i pochi spiccioli che avevo addosso senza usare la carta. Alla fine ci siamo imbarcati tardissimo, tanto che all'ora che dovevamo decollare io ero ancora in coda.
Il Viaggio.
Siccome mi sono dimenticato che non stavo volando ryanair, quando ho fatto il check-in ho scelto l'ultima fila, convinto di fare la furbata, mentre invece mi sono ritrovato fregato perché si usciva soltanto dalla porta anteriore. Comunque al decollo ho fatto un po' di foto, come al mio solito. Tra l'altro era la prima volta che partivo da Malpensa, di solito ci accompagno solo gente oppure ci sono atterrato, ma mai decollato. Ho visto il lago maggiore e poi il sonno ha preso il sopravvento, ho dormito per una buona parte del volo. Mi svegliavo e mi rimettevo a dormire perché mi dava fastidio il collo, così ho accartocciato la mia giacca di pelle su se stessa e l'ho usata come cuscino. L'atterraggio è stato bellissimo perché finalmente sono riuscito a vedere la città. E' stata la quinta volta che atterravo a Heathrow e prima di oggi non ero mai riuscito a vedere la città. Ho visto il Tower Bridge e la London Eye!
Siamo atterrati con circa venti minuti di ritardo e quando sono uscito sono andato a prendermi la valigia. Adesso finalmente rimaneva soltanto da andare al meeting con gli altri studenti. Mentre cercavo informazioni su come raggiungere il terminal 5 dal 3, ho visto che una ragazza che era sul mio stesso volo doveva recarsi nello stesso posto e così le ho chiesto, scoprendo che anche lei sarebbe stata una studente di Worcester e alla fine siamo stati insieme. Abbiamo chiesto informazioni, ci siamo quasi persi, abbiamo fatto un casino ma alla fine abbiamo visto maglia blu, lo student ambassador per intenderci, quello che ci avrebbe poi depennato dalla lista e che ci avrebbe indirizzato verso il pulmino.
To Be Continued.
- Cristian
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