Il Duomo di Colonia. Prima parte.

Pubblicato da flag-it Rossana Forlano — 6 anni fa

Blog: Frammenti dal mondo
Tags: Generale

Oh my Dom!

Appena scesi alla stazione centrale di Colonia (fermata Dom/Hbf, raggiungibile con quasi tutte le linee della U-Bahn) ci si ritrova dinanzi uno spettacolo a dir poco straordinario. Confesso di essere rimasta senza fiato (e di aver anche pianto dall’emozione).

La scena che si presenta è questa: una parete della Stazione centrale è completamente in vetro, sormontata da una volta di tasselli celesti, e lo sguardo non può che salire in alto, sempre più in alto. Perché? Per colpa del (o sarebbe meglio dire grazie al) Kölner Dom, il Duomo di Colonia.

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Una volta usciti dalla stazione, ci si ritrova nella Bahnhofsvorplatz, la piazza antistante la parete sinistra laterale del Duomo. Siete nel centro della città, nell’Innenstadt, cuore pulsante di Colonia, a qualche minuto dal fiume Reno. Da subito le forme e l’altezza di quest’immensa cattedrale rimandano all’arte gotica. Ci vorrebbero giorni interi per riuscire ad identificare tutte le figure scolpite e i simboli utilizzati, per individuare ogni gargoyle ed ogni decorazione, per contare tutti i pinnacoli e gli archi utilizzati nell’abbellimento della struttura. Per non parlare dell’interno, maestoso e pauroso al contempo, contenente pale e sculture e vetrate e sepolcri.

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Per evitare confusione, questo post riporterà soltanto una breve descrizione dell’esterno del Duomo. In un altro post parlerò invece dell’interno e della Domschatzkammer (letteralmente la “camera del tesoro del Duomo”).

Un po’ di storia dell’arte.

Solitamente i turisti sono organizzati: sanno già dove andare, cosa vedere, come organizzare la giornata. Siccome prima di partire non avevo la più minima idea di come Colonia fosse fatta, non mi aspettavo nulla e tantomeno avevo preparato dei percorsi da seguire per visitarla. E dopo aver visto il Duomo quasi una volta al giorno, ho deciso di fare un po’ di ricerche e un po’ di analisi in loco, per colmare il vuoto della mia ignoranza in materia.

La costruzione del Duomo, molto ambiziosa, cominciò nel 1248 e, pensate un po’, fu terminata solo verso la fine del 1800, con una pausa che va da metà del 1500 al 1700 circa, a causa di problemi finanziari e del dilagare del Protestantesimo (ricordiamo che il Duomo è una chiesa cristiano-cattolica). L’obiettivo principale era di costruire un luogo che potesse ospitare le spoglie dei Re Magi, portate in Germania da Milano dall’Imperatore Federico Barbarossa, che le donò a Reinald di Dassel, allora arcivescovo di Colonia. La cattedrale sorge sul sito dell'ex Duomo di San Pietro, che era stato a sua volta costruito nei pressi di un tempio pagano dedicato a Mercurio.

Purtroppo è sotto costante manutenzione ed è difficile poterlo vedere senza impalcature (nel momento in cui scrivo, infatti, ce ne sono due: una sulla parte alta della torre sinistra e una che copre l’ingresso sinistro laterale).

La facciata presenta tre portoni e due ampie vetrate laterali (il che ci lascia presagire che l’interno sarà diviso in ben cinque navate) e si possono ammirare le due torri campanarie in tutto il loro splendore. Difficile riuscire ad immortalare con uno scatto l’intero complesso (dopo tutto parliamo di ben 157 metri d’altezza!). Per i più avventurosi e fisicamente allenati, è possibile scalare una delle due torri (più di 500 scalini) per godere della vista aerea di Colonia.

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Ho trovato particolarmente bello il portone principale e le decorazioni utilizzate per la volta a sesto acuto. La prima immagine che possiamo notare è quella della Madonna (di fatti il Duomo è conosciuto anche come Chiesa dei Santi Pietro e Maria). Al di sopra, nella parte interna della volta, sono visibili sculture a bassorilievo ritraenti episodi tratti dalla Bibbia, mentre ai lati della Madonna, vi sono altre sculture di personaggi legati alla religione cristiana (ho identificato dall’iconografia utilizzata gli Evangelisti, Adamo ed Eva, alcuni Patriarchi quali Mosè e Noè). 

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Per quanto riguarda le parti laterali, è visibile il rimando alla conformazione tipica delle cattedrali francesi, con archi rampanti che sostengono le navate ed abbelliscono l’esterno e gli altri due portoni (di cui uno, come anticipavo prima, è purtroppo coperto da un’impalcatura). Ho potuto scattare quindi solo la foto del portone destro.

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Impossibile non notare tutte le vetrate, utilizzate per illuminare l’interno ed alleggerire la struttura. C’è da dire che molte non sono quelle originali: ricordiamoci che durante la Seconda Guerra Mondiale il Dom subì  ben 14 bombardamenti, ma per fortuna dei posteri non crollò. Ci sono foto di quel periodo storico in un'installazione sul lato sinistro della cattedrale, che ritraggono sorprendentemente tutta la zona circostante al Duomo completamente rasa al suolo (ponti sul Reno compresi) e la chiesa in piedi, senza alcuna scalfittura.

Il retro, il cui interno ospita l’abside, ci propone un piccolo cimitero, ospitante poche tombe (il più grande cimitero di Colonia è difatti il Meladen-Friedhof). E a pochi passi da qui, si possono raggiungere il fiume Reno, il Ludwig Museum ed il Römisch-Germanisches Museum. Tutt’intorno possiamo trovare parti di pilastri o pinnacoli, posati per terra, il che ci permette di ammirare meglio le decorazioni utilizzate.

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Ed ora un mio piccolo consiglio: se ne avete la possibilità, visitate il Duomo di giorno, ma soprattuto di notte. Il gioco di ombre e luci creato dai fari che lo illuminano è spettacolare. Un po’ come il ciclo  della Cattedrale di Rouen dipinto da Monet, vi renderete conto che l’impatto visivo è sempre diverso in base alle ore del giorno e all’illuminazione che il Kölner Dom riceve.

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Un ponte fra cielo e terra.

L’indubbia bellezza del Duomo di Colonia risiede, innanzitutto, nella sua altezza. Infatti, punto focale delle costruzioni dell’arte gotica è il tentativo di avvicinarsi a Dio, di incutere rispetto e riverenza nei suoi confronti. È come se il Duomo stesso parlasse e ci dicesse “sei al cospetto di un luogo sacro, stai per entrare in un luogo di preghiera e di ammirazione”.

Ad oggi la messa è ancora celebrata all’interno del Dom. Ma al contempo è diventata la meta principale del turismo a Colonia.

Ammirarlo non solo dal punto di vista artistico ma anche da quello religioso, ci permette di entrare in sintonia con il messaggio che questa magnifica chiesa voleva dare un tempo. Al di là del nostro credo, penso che possiamo comprenderne il valore e l’importanza soltanto contestualizzandolo nel periodo storico in cui fu costruito e avendone ben presente lo scopo principale: costruire un ponte fra cielo e terra, fra l’uomo e la divinità. 

Ciò che ne scrisse Goethe.

Penso che sia interessante leggere ciò che uno dei miei autori tedeschi preferiti scrisse in merito al Duomo, a dimostrazione che il tempo che passa non muta le emozioni che i visitatori di ieri e di oggi provarono e provano nel trovarsi lì, col naso all'insù, verso le torri simbolo della città di Colonia. Termina qui il nostro primo viaggio alla scoperta del Kölner Dom!

Ciò che Goethe si aspettava alla vista del Duomo era "imprecisione, disordine, affettazione, eterogeneità, rattoppo, sovraccarico". E' ciò che anche noi siamo portati a pensare prima di ammirare un'opera gotica: strane figure, pomposità, mancanza di buon gusto e di armonia. Goethe continua: "camminando tremavo in anticipo all’idea di vedere un mostro informe, confuso, arruffato." Ma alla vista del Duomo, dovette arrendersi ad un sentimento diverso da quello che si aspettava: "Il mio animo era penetrato da una fortissima impressione, che potevo certamente gustare e assaporare, ma non definire o spiegare, poiché essa proveniva da mille dettagli che si armonizzavano".


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