Il centro

Dopo il primo travagliato arrivo comincio ho uno scopo: trovare casa.

Ma dai! Non sarai di certo partita per un erasmus, a centinaia di km da casa tua senza uno straccio di casa! Assolutamente sì!

Avevo già guardato qualche annuncio, certamente, ma non avevo ancora trovato nessuno che offrisse un contratto semestrale. Tutti volevano per un anno, anche i ragazzi che mi stavano ospitando. 

Comincio a girovagare. Scopro di essere particolarmente lontana dal centro. Poco male, il paesaggio è meraviglioso. Passo un ponte su uno stretto fiumiciattolo.

Seguono strette viuzze che alla fine si aprono sulla magistrale torre, tanto grande quanto buffa, sembrava esser stata tagliata da una spada di un gigante. Si ergeva così. Tozza e maestosa nel suo pieno gusto gotico.

Dovevo essere arrivata.

Sbrigo le prime commissioni per l'università: va tutto straordinariamente bene. Servono anche meno documenti del dovuto e mi servono in un batter di ciglia.

Ho il resto della giornata per esplorare.

Acqua e casette a gradini mi si disegnano davanti ad ogni passo per quella città. Ero sicuramente caduta in una macchina del tempo rotta: medioevo e nuovo millennio si accavallavano come granelli di sabbia casualmente sparsi.

Proseguii inoltrandomi in quel tumulto storico così vitale e colorato, notai lentamente cose strane: bandierine, colori, luci, fino ad arrivare al palcoscenico sull'acqua.

Un Festival!

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