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Pubblicato da flag-it Cristian Fabi — 7 anni fa

Blog: L'Erasmus di Cris
Tags: Generale

Oggi mi soffermerò un attimo sul paragone tra la mia università in Danimarca e quella qui in Inghilterra.

Voti.

Partiamo dai voti, perché questo si che è interessante. In Danimarca il voto più basso che uno studente può ricevere è un meno due, fino ad arrivare ad un dodici che equivale quindi al voto massimo. L’unico problema qui è che non ogni numero è un voto, infatti a mio parere questo sistema di assegnazione è un po’ stupido, non è possibile capirlo, è soltanto possibile memorizzarlo, i voti sono i seguenti:

  • meno due
  • zero;
  • due (da qui in su è sufficiente);
  • quattro;
  • sette;
  • dieci;
  • dodici.

Strano vero? Il primo “esame” che ho fatto, con il mio gruppo di studio, ho preso sette e i professori ci hanno detto che più o meno è nella media, o forse un pelo più alto, ma di sicuro non un voto di cui bisogna esser tristi. Il secondo ed ultimo esame che ho fatto in Danimarca (sì, solo due, ma sotto spiegherò perché) ho preso dodici, quindi il massimo.

In Inghilterra invece i voti sono simili a quelli che ricevevo negli Stati Uniti d’America quando ero uno studente di scambio durante le superiori. Il massimo che si può prendere è A, mentre D è il minimo:

  • A (più o meno oltre il settanta percento);
  • B (circa tra il sessanta e il sessantanove percento);
  • C (tra il cinquanta e il cinquantanove percento);
  • D (meno di quaranta percento).

Esami.

In Danimarca gli esami sono di gruppo. A dire la verità mi converrebbe dire che è così almeno per quanto riguarda il mio corso di studi e la mia università, perché probabilmente funziona diversamente in altri istituti e dipende soprattutto da cosa si studia. La particolarità è che gli esami si fanno in gruppo perché questi coprono tutte le materie, alla fine di un semestre io ho dovuto soltanto fare un grande progetto perché quello avrebbe coperto tutti e quattro i miei corsi universitari. C’è poi un colloquio individuale al termine della presentazione di gruppo, ma comunque il lavoro viene svolto in circa due settimane interamente in gruppo, viene presentato in gruppo e poi si viene “interrogati” (niente come in Italia) ad uno ad uno. 

In Inghilterra nonostante il corso generale è lo stesso, non ho esami che coprono ogni materia, ogni modulo (come lo chiamano loro) ha il proprio progetto che deve essere svolto, nel mio caso siccome sono uno studente di scambio e sarò qui soltanto per un semestre ho da fare cose diverse in ogni materia. Per esempio, per specialist skills production dovrò “soltanto” lavorare a due video con un gruppo che mi è stato assegnato all’inizio del semestre, per Experimental Film Production invece devo fare un “film” e una sorta di portfolio tra le dodici e le venti pagine tutto da solo, per un altra materia dovrò lavorare individualmente un’altra volta, e l’ultima è Single Camera Drama e per quella non ho un esame finale, dovrò semplicemente lavorare al film che stiamo producendo durante il corso del semestre.

Classi.

In Danimarca non ho potuto scegliere le materie di un corso, oppure fare un joint (e quindi due majors per intenderci, due specializzazioni) ma ho soltanto potuto scegliere il corso. Questo vuol dire che io ogni mattina entravo in classe e vedevo le stesse persone. La classe era composta da una quarantina di alunni, anche se ogni volta ne vedevo meno della metà, tanto che addirittura un giorno eravamo in undici classe , ed ovviamente il cazziatone dei professori ce lo siamo beccati noi presenti.

In Inghilterra anche se il corso di studi è uguale per tutti c’è una vasta varietà di materie da cui è possibile scegliere, e c’è addiirttura la possibilità di combinare due corsi diversi insieme. Per esempio, alcuni alunni che fanno Film Production fanno anche Screen Writing, ed effettivamente ha senso. Sono quelle persone interessate ad imparare come scrivere il loro copione ma anche a dirigerlo, evidentemente. Questo significa che le persone potrebbero essere le stesse di un’altra classe di film come potrebbero benissimo essere altre. Le classi di solito sono abbastanza piccole, tra i quindici e i venti alunni direi, il che è soltanto una bella cosa perché per quanto riguarda il mio corso di studi ogni alunno ha il suo Macintosh ed è più facile lavorare con meno persone nella stanza. 

Differenze in termini di Dimensione.

La mia home university (che poi teoricamente è una Academy) è veramente piccola se comparata alla mia università in Inghilterra. Tanto per cominciare offre pochi corsi, poi l’edificio di per sé è altrettanto piccolo, anche se una delle spiegazioni che ci hanno dato i professori è stata che stanno costruendo il nuovo edificio e che stanno quindi affittando quello dove ho avuto io le lezioni l’anno scorso. Dimensioni come queste potrebbero essere un vantaggio dell’Università, perché lo staff dovrebbe essere in grado di lavorare meglio, e gli studenti dovrebbero essere in grado di instaurare un rapporto particolare con i professori, ma se devo essere sincero ho la sensazione che la mia università inglese sia meglio organizzata, nonostante gli studenti iscritti siano tipo dieci mila, contro i mille (o forse addirittura meno) che frequentano l’università danese. L’università inglese ha anche alloggi per studenti in entrambi i campus presenti a Worcester, mentre in Danimarca il processo per l’acquisizione di un appartamento è stato abbastanza travagliato, e peggiorato dal fatto che i contratti venivano soltanto emessi in lingua danese e non era possibile avere una traduzione originale dal padrone di casa.

Attività Studentesche.

Siccome l’accademia danese è piccola, non ci sono molte attività organizzate per gli studenti, forse qualche movie night, baking competition e qualche party nella cafeteria, ma un altro problema è che l’università dopo un certo orario chiude e gli studenti non possono entrare per magari studiare o semplicemente farsi compagnia. In Inghilterra invece l’università è praticamente sempre aperta, ci sono alcuni edifici che chiudono al pubblico dopo un certo orario ma c’è il laboratorio, dove è possibile usare computers e stampare ventiquattrore su ventiquattro e sette giorni su sette, e c’è anche un bar nel campus nel caso gli studenti non vogliano prendere un taxi per andare in città e neanche camminare per circa venti, venticinque minuti. La mancanza del bar nell’Università danese non l’ho mai sentita semplicemente perché l’istituto è nel centro città, quindi è più semplice andare da qualche altra parte invece di rimanere li (tanto sarebbe comunque costoso, in Danimarca tutto è caro). Al bar del campus inglese quasi ogni martedì c'è la quizz night, mentre il venerdì è karaoke night ma ci possono comunque essere altri eventi organizzati in occasioni speciali.

Roba per gli studenti di Multimedia.

Una cosa importante per chiunque studia film, graphic design, game development e cose di questo tipo è sicuramente avere il giusto equipaggiamento. IBA, ovvero la mia home university, ha una stanza per gli studenti di multimedia con delle fotocamere, microfoni, una stampante 3d e cose di questo tipo, però non ha uno schermo verde, che invece la mia università inglese ha, assieme da un sacco di altre cose, come videocamere e tutto il resto. E’ veramente figo vedere tutto quell’equipaggiamento ogni volta che vado nel tv studio perché mi sembra quasi di essere in un set cinematografico. C'è addirittura anche una camera oscura dove è possibile sviluppare fotografie e film.

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Queste sono alcune delle differenze tra le due che mi sono venute in mente oggi, alcune più o meno importanti.

- Cristian


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