Erasmus = mentalità aperta!
"Vedrai, tornerai dall'Erasmus e automaticamente la tua mentalità sarà (molto più) aperta", quante volte ve l'hanno detto? Be', sinceramente, non ci credo. Sono in Erasmus da poco più di un mese, ma quello che vedo intorno a me non è sempre sinonimo di una mentalità aperta. Io stessa, non posso dire di avere una mentalità aperta al 100%, d'altronde nessuno potrebbe dirlo. Perché? Sì, perché?
Prima di tutto, vorrei dirvi che non sono per niente brava a scrivere, fare dissertazioni, saggi e cose del genere, vado subito fuori tema e spesso rischio di mescolare vari punti, o addirittura di fare un volo pindarico. Spero quindi che non smettiate di leggere prima di finire l'articolo. In questo post farò spesso confusione fra "avere una mentalità aperta" e "essere empatici", ma secondo me si tratta di due concetti molto simili.
Cercherò di parlarvi del mio Erasmus, dato che per ora non posso fare un paragone con altre esperienze. Come tutti qui, anche io noto molte differenze; sì, ad esempio i Rumeni:
- hanno il sangue bollente: suonano il clacson non appena l'autista di una macchina osa aspettare più di tre secondi prima di ripartire, quando il semaforo diventa verde;
- sono molto menefreghisti per quanto riguarda le lezioni: ne abbiamo abbastanza di aspettare 30 minuti l'inizio della lezione, ne abbiamo abbastanza di aspettare 40 minuti e poi NON fare lezione, ne abbiamo abbastanza di notare che tutte le lezioni (senza eccezioni) finiscono 30 minuti, o anche un'ora, prima;
- sono irrispettosi nei confronti degli insegnanti: mangiano un shawarma (kebab) a lezione, escono dalla classe per telefonare (e non solo in caso di emergenza), discutono con i professori sui compiti che danno;
- non rispettano il codice della strada e guidano in modo pericoloso: parcheggiano come gli pare, guidano come dei pazzi (a volte sembra davvero che potresti morire! Un po' come nei loro ascensori che non sono molto rassicuranti), la gente passa su rotonde a sei corsie, taglia la strada, e altro ancora... Il tutto a volte davanti alla polizia locale (invece non dite mai che avete bevuto durante un alcoltest perché in questo caso non sarebbero assolutamente tolleranti! ).
Quando dico che gli studenti rumeni sono irrispettosi lo dico senza nessuna cattiva intenzione, è culturale, normale, non è considerato una mancanza di rispetto. Al contrario, qui troverete dei ragazzi a modo che vi chiederanno subito, signorine, se avete bisogno di aiuto con la vostra grande valigia, se vi vedono con il fiatone e vicino all'infarto. Cortesia, gentilezza, wow! Ormai non si vedono più queste cose in Belgio o in Francia (o in occidente ad esempio, ma non voglio generalizzare troppo).
Una volta una mia amica e io ci siamo perse all'uscita della metro e non sapevamo bene dove andare. Un uomo che non era molto lontano sente che stavamo parlando in francese e ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto. Sinceramente, voi conoscete tante persone così empatiche in occidente (generalizzo partendo da Francia e Belgio)? Io, personalmente, no... Altra piccola esperienza personale: un giorno stavo aspettando alla cassa di un cinema in Belgio e ho visto che fuori c'era un signore paraplegico, proprio davanti a una porta che, a quanto pareva, si poteva aprire solo tirando la porta verso l'esterno. Ci ho messo meno di un secondo ad andare verso di lui, aprire le due porte e farlo passare. Quell'uomo allora mi ha ringraziato almeno tre volte di avergli aperto dicendo: "sei veramente gentile! ".
Ovviamente, egoisticamente parlando, questi commenti riempiono davvero il cuore (anche se per me era un gesto molto banale), ma pensandoci a distanza di tempo mi sono detta: "Se quest'uomo mi ha ringraziato così, come se avessi fatto qualcosa di eccezionale, significa che durante la sua vita non incontra/non ha mai avuto la fortuna di incontrare delle persone empatiche? ". Questo pensiero invece mi ha rattristato e avrei preferito ricordare solo il suo sorriso e i suoi ringraziamenti... Ecco, tutto questo per dire che l'empatia e la gentilezza dei Rumeni per me sono semplicemente qualcosa di sorprendente e magico. Essere così gentili in modo spontaneo secondo me è davvero una qualità eccezionale. Forse la vitaccia che hanno fatto durante il regime di Ceaușescu li ha portati ad aiutarsi l'un l'altro e a comportarsi in questo modo? Non lo so, ma se qualcuno lo sa, per favore me lo dica!
Infatti, anche se hanno il sangue bollente, se fanno sempre casino, se guidano come pazzi, hanno energia da vendere, sono attivi, sempre pronti a lottare, sono determinati e hanno sempre un sorriso sulle labbra, insomma hanno molta voglia di lottare e di vivere anche se le loro condizioni di vita sono molto diverse dalle nostre. E questo mi fa dimenticare tutti gli aspetti negativi che ho elencato prima e che secondo me passano in secondo piano. Sì, continuerò a lamentarmi quando faremo delle pause di 30 minuti durante le lezioni perché voglio imparare, e continuerò a sperare che il professore ascolti le sue lezioni per rendersi conto di cosa sta facendo e chissà che altro, ma a distanza di tempo, sono sicura che queste cose saranno solo dei dettagli per me e che smetterò di preoccuparmene. Credo che definirei così l'apertura mentale: all'inizio si osserva e si notano certe cose, poi ci si abitua a una cultura diversa e alla fine ci si ambienta, ci si adatta a tutte queste differenze (e forse si inizia anche a metterle in pratica, chissà).
Oltre a tutto questo, io ascolto, osservo e analizzo (sì, mi piace molto farlo) anche gli altri Erasmus e quello che dicono. Alcuni si abituano così bene tanto da stupirmi, a volte, con la loro mentalità aperta, molto più aperta della mia. Altri continuano a lamentarsi delle differenze, delle cose che trovano strane qui (i ragazzi gironzolano sempre per strada, ma perché? ). Ma alla fine, questo cambia il fascino della città? È questo ciò che conta di Bucarest? Più seriamente, il fatto che non abbiano tutti un profilo online, cambia qualcosa a parte l'avere un'idea di bellezza diversa rispetto a quella che il consumismo ci vuole mettere in testa? Inoltre, almeno così non serve essere sempre online e cose del genere, tutti i ragazzi sono rintracciabili direttamente all'aperto!
Teniamo presente l'esempio dei ragazzi per strada, secondo me in questa città ci sono problemi molto più gravi da affrontare. Roșia Montană, i cani randagi, i senzatetto, l'integrazione della minoranza ungherese e altri problemi che (ancora) ignoro mi sembrano molto più urgenti. Ma, come succede ovunque, il governo non fa molto e mi chiedo cosa possa fare io, una semplice ragazza belga, a volte mi sento l'unica a combattere per una causa. Ma adesso torniamo a noi, sto divagando.
Penso che avere una mentalità aperta o meno sia qualcosa di molto personale, che ha a che vedere soprattutto con la personalità di ognuno. Se sei una persona molto critica che tende subito a giudicare, sul serio, pensi che un viaggio in una cultura completamente diversa (e bisogna ammetterlo, la Romania può causare davvero uno shock culturale) possa cambiare il tuo modo di essere e aiutarti a modificare il tuo punto di vista? Penso di sì, almeno in parte. Ti abituerai a vedere poveri che chiedono l'elemosina e che sono in giro alle 5:00 del mattino quando tu torni da una serata. Queste persone non hanno molti mezzi, ma si arrangiano e spero che la maggior parte della gente di passaggio, Erasmus o no, si renda conto di questa scaltrezza di strada della Romania! Non importa se hanno un lavoro legale o no, la cosa più importante per loro è (soprav)vivere, perché sì, alcuni hanno veramente pochi mezzi a loro disposizione.
Tutto questo per dire che, se si vede gente per strada giorno e notte, automaticamente fa un certo effetto e spero che che faccia questo effetto anche a voi e che vi faccia riflettere sulla fortuna che avete di vivere in un bell'appartamento qui (senza essere stipati uno sopra l'altro), di ricevere un po' di soldi dai vostri genitori e di avere anche una borsa Erasmus che in parte copre le vostre spese (scherzi a parte, sappiamo tutti a cosa serve! Beh, ok, era una battuta, nel mio caso sono i soldi che uso per uscire e viaggiare, ma dubito che tutti facciano come me). Insomma, per la maggior parte dei casi, siamo più fortunati di loro e comunque ci lamentiamo, siamo superficiali; loro invece a volte hanno ben poco, ma sono felici... Non pensate però che tutti siano poverissimi e che vivano in delle roulotte trainate da un asino. Tranquilli, è un popolo che stupisce considerato tutto quello che hanno vissuto negli ultimi 20 anni!
Sì, ragazzi, spesso, troppo spesso, secondo me siete molto superficiali... Questa banalità va bene per tutta la gente che incontro in Belgio o in qualsiasi altro Paese del mondo. Credo che osservare da una certa prospettiva sia la cosa migliore che possiamo fare per il 99, 99% delle cose che vediamo/facciamo/troviamo. Vorrei concludere con questa breve frase di Eleanor Roosvelt:
"Great minds discuss ideas.
Average minds discuss events.
Small minds discuss people. "
(In italiano: Le grandi menti parlano di idee, le menti mediocri parlano di fatti, le menti piccole parlano di persone).
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