Dalla noia della Domenica alla frenesia del Lunedì.
Ieri è stata una di quelle giornate che, nonostante il tempo fosse bello, ho passato in camera. E’ stata una giornata abbastanza grigie, una di quelle colmate facendo compiti, alzandosi presto (tipo a mezzogiorno, cosa che non era mai successa qui in Inghilterra) e facendo colazione all’una.
Una Piacevole Chiamata.
Ho anche parlato al telefono con la mia migliore amica per tipo oltre due ore. Era da tanto che non la sentivo, si ogni tanto ci sentiamo via messaggio, ma non sentivo la sua voce praticamente da quando me ne ero andato da Milano. E’ veramente troppo strano il fatto che nella vita di entrambe siano successe così tante cose in un solo mese, è strano che ognuno di noi debba andare incontro a delle difficoltà senza la presenza dell’altro. Sì è vero, anche quando ero in Danimarca era la stessa cosa, ma sono dell’idea che non ci si abitua mai completamente alla mancanza di una persona a cui si vuole bene. Vale lo stesso per la famiglia e i propri genitori. Ci sono giorni durante i quali preso dalla foga degli impegni mi dimentico di sentirli, ma loro fanno lo stesso. E so che è una cosa che capita, non ci possiamo fare niente, non me la prendo e non penso che mi hanno dimenticato solo per quello. Lascio stare e poi magari quando ci sentiamo stiamo un’ora e mezza al telefono, e le conversazioni con mia madre possono spiazzare dal “cosa stai facendo?” al “adesso ti spiego come preparare questo piatto” oppure “come sono le lezioni?”. Sbalziamo davvero da un argomento all’altro senza rendercene conto e poi alla fine quando aggancio mi rendo conto che ci sono cose che avrei voluto dire ma di cui mi sono dimenticato perché ero troppo preso a raccontarle i dettagli di altri fatti.
Lunedì (non) ti temo.
Domeniche proprio come quelle di Milano, che passano lentamente ma allo stesso tempo troppo velocemente, tanto che la sera ti ritrovi a cenare e a pensare tra te e te “ma domani è veramente lunedì? ma la domenica è esistita?”. Se torni indietro di sei ore invece ti ritrovi magari sul divano abboccato e pensi “mamma che noia speriamo che sta giornata passi in fretta”.
L’umore degli esseri umani può variare nel giro di minuti se non secondi, un attimo prima sei nevrotico e vorresti sparare a qualcuno, poi però ricevi una chiamata da una persona che ti vuole bene e ti sa calmare e allora tutto torna a posto, vice versa può essere che sei tranquillo e succede qualcosa che ti fa innervosire, seguita da una serie di eventi che presi da soli sono innocenti, ma accumulati a tutti gli altri ti fanno salire il sangue al cervello e allora è meglio che ti chiudi in camera.
La domenica se io ed i miei amici non andiamo per gite varie, voglio semplicemente starmene per conto mio, è una di quelle giornate che posso dedicare a tutte le persone che non riesco mai a sentire durante la settimana, una giornata di pulizie generale in camera, dell’aspirapolvere da passare e dei compiti da finire (o quasi…). E’ il momento perfetto per buttarsi sul letto ad ascoltare musica, senza pensare a niente, e perché no magari anche ad un allenamento veloce in palestra se la si raggiunge entro le tre e trenta del pomeriggio, orario in cui durante il weekend chiude, senza lasciare la possibilità a tutti gli studenti hungover di allenarsi il pomeriggio.
Anche se ci si chiude in camera tutto il giorno c’è quel momento dove magari si tira fuori la testa, si guarda a destra e poi a sinistra lungo il corridoio e si mette un piede in cucina per vedere se c’è qualcuno, o semplicemente per buttare qualcosa nello stomaco che non sia un biscotto o una merendina di quelle con cui si consumano mille mila calorie soltanto a guardarle da lontano.
Una notte insonne.
Non so come mai, forse il fatto che mi sono svegliato a mezzogiorno ha inciso molto, ma non sono riuscito a dormire. Praticamente non ho mai chiuso occhio ieri sera. Ero nel letto alle undici e mezza, ho ascoltato musica fino a mezzanotte e poi ho cominciato a rigirarmi nel letto, più del solito. Passano i minuti, guardo il telefono e per una ragione o l’altra sono già le tre e mezza. Mi rigiro ancora un paio di volte, sono già le quattro. “Il tempo non passa mai, preferirei sentire la sveglia in questo momento, almeno potrei alzarmi e fare cose invece di stare qui a fissare il soffitto”. Da non credere, la sveglia è suonata che io ero già sveglio, mi auguro di aver dormito almeno un paio d’ore, ma onestamente non ne sono poi così convinto. Non mi capitava da tanto, non so cosa sia che mi tormenta, ma ci dev’essere qualcosa che non mi fa dormire a cuor leggero e quindi oggi sono andato in palestra dopo le lezioni per sfogarmi, con la speranza che sta notte riuscirò a chiudere occhio.
Lavorare in Sicurezza.
A lezione stamattina mi sono quasi addormentato, per la prima ora al posto del nostro professore si è messo a parlare il tecnico. Ci ha fatto praticamente un seminario sulla sicurezza sul set. Prima di tutto abbiamo parlato di permessi da ottenere prima di andare a girare da qualsiasi parte. Se per esempio si vuole girare su suolo pubblico bisogna avvertire la polizia, specialmente se sul set saranno presenti sceneggiature quali armi da sparo e cose che possono far spaventare i passanti. Poi bisogna verificare che il set sia in sicurezza, delle volte vengono calcolate male le distanze o anche solo i segni di “inizio” che magari sono destinati ad altre persone. Il tecnico ci ha fatto vedere un primo filmato tratto da un film (o una serie tv, non ricordo) dove una moto sfonda una porta che cade accanto ad una signora, poi ci ha fatto vedere il dietro le quinte e si vede benissimo la porta che cade sulla testa dell’attrice che si spaventa. Fortunatamente la porta essendo finta non le ha causato gravi danni, ma comunque è stato uno shock. Mentre il secondo esempio è tratto da una diretta. Delle motociclette escono ad alta velocità da un container, sul bordo del quale stava seduta la presentatrice che si sarebbe dovuta alzare prima che le motociclette cominciassero a muoversi, ma siccome non si sono capiti la motocicletta è uscita e la signora ha letteralmente preso fuoco, ma fortunatamente non è morta. Ovviamente l’intento del professore non è stato quello di spaventarci, ma solo quello di metterci in guardia e di fare i vari documenti necessari prima di andare fuori e girare ovunque ci passa per la testa. Infine ci ha fatto vedere anche un video recente dagli Stati Uniti, dove si stava girando una scena di una rapina e quando l’attore è uscito dall’edificio con una pistola giocattolo, il poliziotto che era fuori ha aperto il fuoco contro l’attore, che fortunatamente non ha subito conseguenze.
Un sole rosso.
Dopo questa sessione legata al set, ci siamo messi a parlare di scelta di obiettivi per la videocamera e cose di questo tipo, fino poi a fare un test pratico fuori. Fuori il cielo era di un colore particolare, prima di tutto era nuvoloso ma le nuvole non erano visibili ad occhio nudo, era come se ci fosse stata una lunga coperta calda tra la terra ed il cielo. Il colore era indefinito ed il sole era veramente rosso come non l’ho mai visto prima.
L’uragano Ophelia è anche passato per l’Irlanda in queste ore e ha portato un sacco di disagi, un sacco di persone sono rimaste senza corrente. Da questa mattina fino ad adesso il vento non ha smesso di soffiare ed è veramente potente, mi auguro che in questi giorni si calmi un po’. Dopo di che siamo tornati in classe, abbiamo lasciato il kit e poi sono tornato a casa per mangiare prima di andare alla classe successiva, dove fortunatamente ho potuto ascoltare la musica mentre usavo photoshop. Il professore ci ha finalmente fatto vedere come fare le wireframes con quel programma, anche se io di solito usavo Illustrator.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Alla fine della lezione ho ricevuto una chiamata dalla manager del negozio in cui devo cominciare a lavorare dicendomi che entro mercoledì devo passare in sede e compilare una serie di cose attraverso un link. Tra le informazioni che vuole c’è il conto bancario che però ho aperto solo ieri e quindi non sapevo se la banca mi avesse già confermato la richiesta e poi il codice fiscale inglese, che a distanza di due settimane dal mio appuntamento ancora non ho. Sono entrato in crisi perché mi serve veramente questo lavoro e non posso permettermi di perderlo soltanto perché non ho ancora il codice. Tra l’altro legalmente posso lavorare anche senza per tre mesi, quindi non capisco perché mi debbano mettere ansia addosso quando non dipende assolutamente da me quando lo riceverò. Almeno la banca l’ho fatta, anche se ho sbagliato la spedizione e ho dovuto pagare tredici sterline, una cosa veramente idiota. Oggi non c’è nulla che funziona. Domani dovrò chiamare l’ufficio nel quale ho fatto richiesta del codice fiscale e pregarli di lasciarmelo via telefono, almeno il numero, altrimenti non so veramente cosa fare mercoledì. Siccome c’è un sacco di cose che si sta accumulando che mi sta dando al quanto fastidio, sono andato in palestra per sfogarmi un po’, perché non solo ho le mie cose che mi rodono ma ci si mettono anche dall’estero a rompermi le scatole e stasera veramente non mi sento dell’umore adatto a ridere e scherzare. Sono entrato in cucina, fortunatamente soltanto per scaldare una zuppa nel microonde, e mi sono ritrovato mille mila persone davanti a cucinare proprio come il weekend scorso e mi stava già salendo il sangue al cervello quindi alla fine dopo che la mia zuppa era stata scaldata dalla mitica invenzione che è il microonde sono scappato in camera a guardare un episodio di una serie spagnola che sto guardando. E’ stata fatta per tutti coloro che stanno imparando lo spagnolo, quindi la storyline è molto semplice e i protagonisti parlano più lentamente rispetto a come gli spagnoli parlerebbero. E’ sulla falsa riga di friends e i protagonisti vivono in un appartamento a Barcellona. Comunque niente, adesso vedrò di godermi il resto della serata e possibilmente anche dormire serenamente, domani è un altro giorno.
- Cristian
Galleria foto
Vorresti avere il tuo proprio blog Erasmus?
Se stai vivendo un'esperienza all'estero, sei un viaggiatore incallito o semplicemente ti piacerebbe promuovere la città in cui vivi... crea un tuo proprio blog e condividi la tua esperienza!
Voglio creare un mio blog Erasmus! →
Commenti (0 commenti)