Christmas event.

Pubblicato da flag-it Nicoletta Gelao — 10 anni fa

Blog: Memories of Szczecin.
Tags: Generale

Saranno le strade tutte illuminate, i giganti alberi di natale nei centri commerciali, i fiocchi di neve che si posano sull' asfalto, le mamme che trascinano i propri pargoletti nello slittino piuttosto che nei classici passeggini... ma devo ammettere che nel periodo natalizio l' atmosfera in Polonia si fa davvero calda nonostante le basse temperature.

In previsione del fatto che molti di noi sarebbero tornati in patria a passare il Natale con la propria famiglia come vuole la tradizione, l' eccellente team di ESN provvide ad organizzare una pranzo natalizio nella seconda settimana di Dicembre per passare ancora una volta del tempo tutti insieme. Sempre a favore dell' integrazione delle diverse culture, ci era stato proposto di organizzare dei gruppi e mettere su una presentazione PawerPoint per descrivere le tradizioni culinarie e non solo del proprio paese nell' ambito natalizio.

Così fummo tutti invitati a commensare insieme in un noto ristorante di Stettino di cui sfortunatamente non ricordo il nome, dove ci aspettava un ricco buffet salato e dolce di cibi tipicamente polacchi. Poichè eravamo in tanti e non vi era un tavolo abbastanza grande attorno al quale potevamo sederci tutti insieme, dovevamo distribuirci come preferivamo in tavolini più piccoli. Ricordo con piacere che occupammo i tavoli mischiandoci tra le diverse nazionalità e non secondo il principio ''tutti gli italiani da un lato e tutti i turchi dall' altro'' (per esempio).

In seguito ci trasferimmo in una sala più grande e munita di videoproiettore. Qui ciascun gruppo avrebbe mostrato il proprio lavoro, commentando in inglese (lingua di mediazione) le varie foto che apparivano nel video. Così fu. E venimmo a conoscenza dei festeggiamenti natalizi in Spagna, in Grecia, in Turchia, in Romania, in Cina, in Francia ecc; e loro pure di quelli italiani. Per un attimo si accese un dibattito fra Turchi e Greci a causa di alcune foto che rappresentavano delle antiche colonne; entrambi sostenevano che quelle colonne appartenessero alla propria cultura. Dopo questo breve momento di attrito, tornò fortunatamente tutto in sintonia.

Si erano fatte le ore 16:00 del pomeriggio e il team ESN ci comunicò che i festeggiamenti non erano ancora terminati. Avevano preparato una sorpresa per noi, così si avvicinarono Kuba e Katarzyna con dei grossi bustoni contenenti palline di polistirolo, nastrini, pezzi di stoffa, perline colorate, paiettes di ogni tipo. Ce li distribuirono e ci invitarono a decorare le palline a nostro piacimento e fantasia. Incredibilmente diventammo tutti dei bambini. Ci prendemmo davvero gusto e cosi c' era chi andava a rubare da un tavolo all' altro le perline più particolari, a spiare le idee degli altri e chi faceva a gara a montare la pallina più bella. Teresa come al solito si lamentava, diceva che non le venivano idee e mi chiedeva di aiutarla a decorare la sua pallina ahahah. Immancabile Petra.

Non sapevamo a cosa fossero destinate queste palline natalizie, in realtà eravamo convinti di potercele portare in dormitorio per dare un tocco natalizio alle nostre stanze.

Quando finimmo i lavori di Art Attack i tutor ci dissero che eravamo diretti in delle case-famiglia dove abitavano dei piccoli orfanelli che sarebbero stati contenti di ricevere dei doni di natale. Cosi durante il tragitto ci fermammo a comprare di nostra spontanea volontà cioccolate e giochini vari da regalare ai piccoletti. Non ci soffermammo a pensare a come avremmo parlato con i bambini che sicuramente data la tenera età non conoscevano l' inglese. Bè facemmo bene a non pensarci, infatti fu tutto naturale e semplicissimo. Appena entrammo in quella casa con i regali in mano, i volti di quei bambini si illuminarono. Erano però troppo educati per assalirci e infatti rimasero tutti ai loro posti fino a quando non fummo noi ad avvicinarci e a porgere loro i doni. L' educatrice gli spiegò che noi eravamo gli aiutanti di Babbo Natale arrivati in anticipo da paesi molto lontani. Che ridere, loro non trattenerò più la contentezza e ci saltarano addosso riempiendoci di braci e abbracci. Fu incredibile la sintonia che si creò con quelle creature. Non riuscivamo a parlare con loro eppure ci divertimmo come non mai. Ricordo quel pomeriggio come uno dei più belli trascorsi in Erasmus. 

C' era un bambino con la sindrome di down che non smetteva più di scartare cioccolata e di spalmarsela sul viso. Vi era poi una bellissima bambina dai lineamenti delicati impaziente di farmi ascoltare una canzone italiana che aveva imparato, Dio che voce splendida! Ce n' era un' altra che non aveva mai visto una macchina fotografica e troppo divertita scattava foto ad ogni oggetto, mi intasò tutta la memoria nel giro di mezz' ora. E poi ancora due maschietti che si divertivano a fare il cavaluccio sulle spalle di tutti. E tanti altri ancora, uno più bello dell' altro!

Sono contenta di raccontarvi che la piccola Sophie quel giorno mi dimostrò che non servono le parole per giocare anche se si parlano due lingue differenti. A lei bastava prendermi per mano e mostrarmi come si fanno le capriole sul tappetino e poi aspettava che lo facessi anche io. Rideva del fatto che io non fossi brava come lei. E poi lo rifaceva ancora, lo faceva per me, per insegnarmi qualcosa, senza rendersi conto che quello che mi stava insegnando era molto più di una semplice capriola! E poi via a cavalluccio sulle spalle per tutta la casa.

ANCHE QUESTO E' ERASMUS!!!

In basso una delle mille foto di quel pomeriggio con i miei pargoletti!


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