Cammino di santiago - giorno 5
Giorno 5
Parto nelle prime ore dell'alba da Puente la Reina.
Camminare di notte da sola mette sempre un po' di timore... Durante i primi cinquecento metri perdo il senso dell'orientamento e non riesco più a individuare le famose frecce gialle che fanno da guida lungo il cammino. Dopo i primi attimi di panico, intravedo dall'altro lato della strada tre pellegrini; sono ormai le 6:30 e il cielo incomincia a schiarirsi....
Le albe di questo cammino sono meravigliose, un incanto..... Conosco una signora di Pisa con la quale condivido le prime ore di cammino.
Dopo una breve pausa colazione, riprendo il passo: oggi vorrei percorrere circa 35 km e arrivare a Villamayor ma, devo prima passare da Estella e recuperare la mia reflex (lasciata da Asia in un ostello) per poi spedirla a casa. La giornata è molto calda e il sole splende nel cielo battendo forte su noi poveri Pellegrini.
Una volta a Estella (24 km fatti) cerco subito l'ostello che, ovviamente, non poteva che trovarsi alla fine di una salita. Una volta presa la reflex cerco l'ufficio postale per poterla spedire, nel frattempo mi maledico in tutte le lingue del mondo perché i piedi e la spalla (trapezio) mi stanno uccidendo.
Iniziano a sparare i giochi d'artificio e, guardandomi intorno, vedo tantissima gente per strada e quasi tutti vestiti di bianco con un fazzoletto rosso. Chiedo ad un signore cosa stesse succedendo e mi dice che questa è la settimana della festa del paese dove, essenzialmente, si organizzano giochi per bambini e gli adulti si possono ubriacare felicemente.
Dopo essere passata tra la folla, aspettato il passaggio della banda e aver cercato di mantenere l'equilibrio, viste le spinte della gente e lo zaino pesante, arrivo finalmente alla posta. Riprendo il cammino fermandomi ad ogni fontana per bagnarmi la testa e bere....fino a quando non vedo la più bella fontana del mondo : la fuente del vino. Una figata pazzesca!!!
C'è anche la macchina che vende i bicchierini!!!! Faccio qualche shot di vino con un altro pellegrino conosciuto poco prima e proseguiamo insieme per Villamayor.
L'ostello è gestito da un signore alto, biondo e gli occhi di un azzurro chiaro, ha l'aspetto di un "santone" con la sua larga camicia di lino bianca e quei modi di fare gentili.
Mangiamo tutti insieme, Pellegrini e volontari dell'ostello, una buonissima cena messicana cucinata da un signore anziano olandese, anche lui volontario all'ostello.
Ci presentiamo tutti e a me sembra di essere ritornata in Erasmus quando, durante l'international dinner, si univano lingue e culture differenti e dove si aveva la curiosità di chiedere gli usi e i costumi degli altri e si aveva la voglia di scoprire chi erano le persone sedute a tavola con te.
Dopo la cena il "santone" fa un bel discorso per farci capire, secondo lui, cosa è il cammino e augurarci buon viaggio. Ci invita anche a prendere parte a un momento di meditazione in una sala apposita creata nell'ostello.
Non sono mai riuscita a meditare ma, forse non ho mai provato realmente, quindi, grazie anche al consiglio di Gennaro che già aveva provato quest'esperienza nel precedente viaggio, mi dirigo in quella saletta.
Entrando sento già una sensazione di tranquillità: grandi tappeti coprono il pavimento e le pareti sono nascoste da grossi teli, tutto intorno cuscini per sedersi e una musica rilassante si ode in sottofondo..... l'esperienza è stata bellissima, soprattutto quando alla fine c'è stato un momento di condivisione in cui, chi ne aveva voglia, poteva esprimere un qualunque pensiero. Sarò riuscita a rilassarmi completamente??? Sarò riuscita a meditare???
Ovviamente, non credo proprio....
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