A lenda do Galo de Barcelos

Pubblicato da flag-it Chiara M. — 4 anni fa

Blog: Chiara's blog
Tags: Generale

Oggi vi racconto la leggenda del Gallo di Barcelos, uno dei principlai simboli del Portogallo.

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Una leggenda alquanto curiosa ha fatto sì che il Gallo divenisse un’icona famosissima ed oggi gli artigiani portoghesi si divertono a realizzarne sculture colorate e decorate con cuori e motivi floreali, così come quella che vedete in foto.

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Anche molti artisti si divertono a realizzarne sculture di ogni tipo in suo onore. Sculture come quella gigante di Joana Vasconcelos, un’artista portoghese famosissima che ha esposto la sua gigantesca opera in giro per l’Europa, sino ad arrivare a Pechino. La sua opera, intitolata “Pop Galo”, è una rivisitazione alquanto moderna e spettacolare: alta 10 metri e decorata con azulejos portoghesi dipinti a mano e da migliaia di luci LED colorate. Essendo un'opera itinerante e se siete desiderosi di ammirarla, potete consultare il sito dedicato all'opera e vedere qual è il suo percorso.

La leggenda mi fu raccontata dalla mia professoressa di portoghese proprio quando vide che, con me, avevo una statuetta del gallo, che avevo comprato poco prima di recarmi a lezione. Tuttavia, lei mi disse che, pur essendoci una sola versione di  questa leggenda, ci sono però dei particolari che potrebbero essere raccontati in maniera differente; io, vi riporto esattamente quella che la mia professoressa mi raccontò. 

La leggenda è ambientata nel XVII secolo a Barcelos, una città al nord del Portogallo e tappa fissa per tutti i pellegrini che, dal Portogallo, si dirigevano ed, ancora oggi, si dirigono a Santiago de Compostela.

Un giorno, in una locanda dove erano soliti alloggiare tutti i pellegrini, un servizio di posate in argento sparì. Ad essere accusato fu un povero uomo galiziano, un pellegrino di nome Ramon, che stava dirigendosi a Santiago de Compostela perché aveva giurato che, in caso di guarigione del figlio da una terribile febbre, si sarebbe immediatamente messo in cammino veso Santiago. Essendo però estrememente povero, mal vestito e dall’aspetto trascurato, tutta la città sospettava di lui al punto che fu arrestato e portato dinanzi al giudice della città. Il giudice lo accusò del furto e condannò l’uomo all’impiccagione. Per tre giorni Ramon fu tenuto in cella senza ricevere né acqua né cibo ed, invano, dichiarava la sua innocenza alle guardie, urlando e chiedendo pietà. 

Il terzo giorno, le guardie condussero nuovamente Ramon dinanzi al giudice il quale stava cenando con alcuni amici nella sala da pranzo. Una grande tavolata era stata imbandita con pietanze deliziose di ogni tipo, tra cui un gallo servito su un grande piatto d’argento. Il giudice, decise di scendere a compromessi ed esortò Ramon a dire la verità una volta per tutte e, in cambio della sua onestà nel dichiarare il furto, non lo avrebbe condannato a morte, ma lo avrebbe mandato in esilio sull’isola di Madeira. Il povero Ramon, coraggioso e determinato nel farsi valere, disse una famosissima frase: “Signor giudice, sono così sicuro della mia innocenza tanto quanto sono sicuro che questo gallo, che è qui su questa tavola, inizierà a cantare quando starò per essere impiccato”. Il giudice ed i suoi ospiti risero a crepapelle e ripresero a mangiare senza aver un briciolo di pietà nei confronti di un povero uomo che non toccava cibo da tre giorni. Ramon fu ricondotto a digiuno in cella, mentre i nobili continuarono a mangiare sino a notte tarda, ma le pietanze erano talmemnte tante ed abbondanti che nessunò osò assaggiare il gallo.

L’indomani, all’alba, Ramon fu condotto al patibolo; poco prima dell’impiccagione, il giudice non potè credere alle sue orecchie e ai suoi occhi: un gallo stava cantando! Interruppe l’esecuzione e si recò di corsa nelle cucine del castello dove, intatto, c’era il gallo che, miracolosamente, cantava a squarciagola sul piatto di argento su cui la sera prima era stato servito. Il giudice, incredulo, annullò l’esecuzione e lasciò libero Ramon che potè quindi ragiungere Santiago de Compostela.

E fu così che il gallo divenne simbolo della città di Barcelos, per ricordare un evento estremamente bizzaro e miracoloso.


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