Come raggiungere il museo
Se vi trovate ad Odense non potete non essere a conoscenza dell'esistenza del museo BRANDTS. Esso si trova nel centro della città, accanto alla famosa e ben conosciuta Studenterhus, ovvero casa dello studente. Esso non va per niente cercato, in quanto la sua bellissima struttura sporgente (Brandts Klaedefabrik) non passa di certo inosservata, la quale è posta sopra degli scalini concentrici "a teatro antico". Esso si affaccia sulla piazzetta sulla quale si affaccia anche Studenterhus. Di notte questo posto è estremamente evocativo, soprattutto di Natale.
Una notte al museo..
L'entrata del museo è gratuita, o almeno lo era quando ci sono andata io: bisogna rimanere aggiornati sul sito se e come variano i prezzi. Tuttavia, credo che la maggior parte del tempo, soprattutto per gli studenti, l'entrata è libera. Bisogna anche aggiungere che essere studenti alla SDU ci può far usufruire di alcuni benefici e sconti: l'unico di cui ho beneficiato io è lo sconto sul drink al Pataget, ma attraverso un'accurata ricerca si possono trovare, a mio avviso, altre buone opportunità. Se siete interessati, ci sono moltissime inziative ed eventi, organizzati dal comune di Odense e dalla sua comunità internazionale, che si possono trovare comodamente su Facebook. Uno di cui sono venuta a conoscenza è il tour guidato in lingua inglese gratuito nel museo in questione, rivolto in particolare alla comunità internazionale anglofona di Odense. Tutto ciò che bisogna fare è ricordarsi di andare all'incontro!
Le migliori opportunità si possono trovare sul sito del museo che ci interessa: così sono venuta a conoscenza dell'evento gratuito del Brandts. Oltre all'accesso alla mostra sul Sci-Fi, il museo apriva in maniera del tutto insolita (soprattutto per la Danimarca, dove dopo le cinque chiude tutto) dalle sette alle nove. Si poteva, così, visitare la mostra del museo sita al piano terra, al buio, utilizzando solamente luci proprie e in più passare il resto della serata tra navi spaziali ed extraterrestri.
Ho avuto dunque l'opportunità di vedere delle bellissime opere d'arte sotto diverse luci. Io ho utilizzato la torcia del telefono: l'effetto è stato soprendente e ho scoperto come l'intensità della luce può modificare le opere d'arte e il modo in cui noi le percepiamo. Colori e ombre fluttuano sulle diverse tipologie di opere: pittura moderna e contemporanea, sculture, fotografie e vasi di ceramica. Visitare un museo di notte è anche un'esperienza nuova: si procede verso meandri oscuri dell'edificio e il buio ci porta in una dimensione astratta, fuori dalle mura fisiche del museo.
Se ogni museo cerca di ricreare questo effetto attraverso ampi spazi bianchi o colorati senza "confini" rigidi, nel tentativo di far avvicinare lo spettatore all'opera, qui il buio ha dato una mano d'aiuto decisiva al BRADTS, in più creando uno spazio intimo.
Per quanto riguarda la seconda mostra, che si trovava all'utimo piano, essa mi è sembrata più grande ma coinvolgente nella stessa misura, anche se in maniera diversa. La mostra Sci-Fi e la mostra al buio rappresentavano due lati del museo opposti e contrastanti tra di loro: la prima si svolgeva al buio e in silenzio tra opere d'arte tradizionali, mentre la seconda si configurava in una "rumorosa" coreografia di luci e suoni. Essa consisteva in grandi e numerosi schermi da cui si poteva dare uno sguardo a città futuristiche e mondi paralleli, molteplici speaker che avevano il ruolo di guidarti nel viaggio letterario di autori Sci-Fi, e tantissimi oggetti e personaggi lontani dalla nostra realtà quotidiana.
All'entrata vi era la sezione degli animali fantastici, sugli schermi veniva trasmesso il film Jurassic Park e venivano lette, attraverso gli speaker delle cuffie, pezzi di alcuni dei più belli libri sul tema. Vi era la possibilità, in questo modo, di immergersi completamente in mondi lontani e dimenticare per un momento il mondo esterno.
La visita è durata all'incirca due ore ma per coloro che sono interessati al tema, probabilmente guardare tutte le cose con attenzione richiederebbe più tempo.
Ciò che ho maggiormente apprezzato è la varietà della mostra e del museo stesso: due mostre così differenti in un solo museo. La diversità caratterizza anche le mostre: all'interno della mostra Sci-Fi si possono trovare moltissime cose interessanti anche per chi non è minimamente amante di tale genere. In effetti, il genere Sci-Fi è stato sempre un argomento per cui non ho mai provato il minimo interesse: tuttavia, ho trovato molo bella, interessante e coinvolgente tale mostra.
Quello che mi è rimasto impresso è la presenza dei quaderni degli appunti di Kubrik che egli aveva utilizzato nella produzione di "2001: Odissea nello spazio". Essi sono infatti aperti e si possono leggere le vere annotazioni del regista.
Se non fosse per la tarda ora, mi sarei fermata sicuramente di più per guardare gli estratti di film fantascientifici o scoprire le altre curiosità!