Il Natale napoletano
Il Natale napoletano
La prima volta che visitai la città di Napoli fu con la mia famiglia, nell’inverno del 2015 (o 2016???).
La città mi colpì immediatamente moltissimo: era vivace, piena di colore, allegra, rumorosa ed accogliente. Il centro di Napoli è molto caotico e probabilmente non è per tutti: per come sono i miei gusti, a me Napoli è piaciuta fin dal primo momento, tant’è che dopo quella volta ci sono tornata altre quattro volte nel giro di un anno e mezzo.
Tutte e cinque le volte soggiornammo all’hotel Bellini, che si trova nell’omonima piazzetta del centro storico di Napoli, vicinissima a Piazza Dante.
Dall’albergo, sull’altro lato rispetto a Piazza Dante, dove si trova la fermata della metropolitana, si raggiunge facilmente la parte in assoluto più viva e divertente di Napoli: via dei Tribunali.
Quella strada dà tutto l’anno l’impressione che si stia festeggiando qualcosa e tutti, napoletani e turisti, prendono parte ai festeggiamenti. La strada, che è stretta fra i vecchi edifici del centro, è costantemente affollata di gente mentre ai suoi margini sono ammassati carretti di frutta e verdura. I bar e le caffetterie espongono nelle vetrine sontuose babà ciccioni, sfogliatelle che strabordano di ricotta e bomboloni ricolmi di crema mentre l’odore di pizza e di frittura impregna l’aria. Le persone che percorrono la via parlano a voce altissima, cercando di sovrastare le voci d altre centinaia di persone, comprese quelle degli ambulanti che cerno di vendere statuine e cornetti ai turisti. Di tanto in tanto poi, la strada strettissima ed affollatissima è attraversata dalle auto, ed il conducente è regolarmente costretto a sporgere la testa dal finestrino e a gridare qualche imprecazione in napoletano per far spostare i passanti. Poi passano quelli in motorino, rigorosamente senza casco, che tante volte trasportano grossi carichi o che stanno in sella con tutta la famiglia, dalla cugina alla nonna. Molte persone hanno in mano pizze piegate a portafoglio dalle quali sgocciola olio e salsa di pomodoro, altri ancora affondano i denti nello zucchero che ricopre una sfogliatella riccia. In certi punti la strada si fa ancora più affollata, ed è letteralmente impossibile passare: quando c’è una folla apparentemente anomala, significa che lì si trova una pizzeria o una friggitoria. All’orario del pranzo, che a Napoli va più o meno da mezzogiorno fino alle quattro o cinque del pomeriggio, tutta la via è completamente ingolfata per via dei turisti e dei napoletani che aspettano la loro razione quotidiana di pizza fritta. In via dei Tribunali si trova l’Antica Pizzeria e Friggitoria di Matteo (della quale ho parlato in un post nella sezione “Luoghi”) ed anche la sede storica dell’ormai famosissimo Gino Sorbillo, che ormai è diventato una sorta di celebrità e di personaggio televisivo. Lungo la stessa strada si trova anche quella che a detta di molti è la migliore pasticceria di tutta Napoli, ossia la Pasticceria Capparelli, nota soprattutto per i suoi Babà, di tutte le dimensioni e con gusti fantasiosi. Via dei Tribunali è anche ricchissima di caffetterie, dove si può assaggiare il vero caffè napoletano, che assomiglia di fatto più ad una crema di caffè che al caffè al quale siamo abituati. Sempre proseguendo lungo la stessa via si trovano numerose tappe più turistiche, come uno degli ingressi alla Napoli sotterranea, oltre a numerose belle piazze e chiese. Fra questa va sicuramente menzionata la chiesa del Pio Monte della Misericordia, la cui cappella ospita delle spettacolari opere di Caravaggio. In una delle parallele a via dei Tribunali, via San Biagio dei Librai, si trova poi un buffo altarino che contiene, in una piccola edicola votiva, alcuni capelli di Diego Armando Maradona, venerati come fossero sacri e miracolosi.
Per tutti questi motivi non stupisce affatto che via dei Tribunali e le viuzze vicine ad essa siano invase ogni giorno dell’anno da un caos piacevole e divertente, che fa sorridere tutti e che rende allegri.
Questa sensazione si acuisce poi durante le festività natalizie.
In particolare la viuzza che più di ogni altra risente dell’atmosfera del Natale è senza alcun dubbio San Gregorio Armeno. La via si raggiunge dalla Chiesa di San Lorenzo Maggiore: è una stradina stretta ed in discesa, affollata almeno quanto via dei Tribunali. A partire dall’8 dicembre San Gregorio Armeno diventa la via dei presepi, sicuramente una delle più pittoresche di tutta Napoli, da percorrere lentamente, soffermandosi ad ogni bottega e negozietto. Essa ospita la più alta concentrazione di maestri presepiali al mondo. Infatti le botteghe della strada espongono centinaia di presepi, dai più tradizionali, con i classici personaggi della natività, a presepi decisamente più originali. Tutte le statuine sono meticolosamente scolpite in terracotta con grandissima precisione, dipinti a mano ed indossano abiti di vero tessuto.
Non a caso per la città di Napoli l’arte presepiale è un’arte antica, che fa parte della tradizione da diversi secoli. Sebbene infatti il periodo più fiorente per le botteghe di questi artigiani sia stato fra il seicento ed il settecento, sono stati trovati rimandi all’arte presepiale napoletana datati XI secolo.
Inoltre le botteghe sono famose per mostrare e vendere statuine che raffigurano personaggi storici e personaggi di attualità, con una somiglianza agli originali che certe volte fa impressione. Si possono quindi individuare personaggi della politica, da Di Maio a Trump, calciatori, veline, cantanti del passato o del presente, attori, personaggi dei cartoni animati, stilisti famosi, antichi condottieri, piloti, fino a personaggi della tradizione popolare napoletana: insomma di tutto e di più.
Non so se qualcuno di fatto compri quelle statuette, ma sono senza dubbio uno spettacolo unico, che rispecchia appieno l’atmosfera divertita ed irriverente che si respira a Napoli.
Natale a Napoli poi non è solo presepi: ovviamente, come di fatto ogni giorno nel capoluogo campano, il cibo e la cucina la fanno da padroni. La vigilia di Natale la tradizione vuole che si mangi il capitone cucinato alla brace ed insaporito da foglie d’alloro, che dovrebbe incarnare il serpente demoniaco schiacciato dall’Immacolata. Il giorno di Natale si mangia brodo di gallina e pasta accompagnata dal saporitissimo ragù napoletano, con pezzi di carne interi ed involtini saporiti.
Tutto il periodo natalizio è addolcito dagli struffoli, delle palline di pasta fritta coperte di miele e poi decorate con zucchero o confettini colorati (chiamati diavulilli o minulicchi in napoletano).
Insomma se non siete ancora mai stati a Napoli è arrivato il momento di rimediare. Di fatto non importa quando la visitate, perché è sempre una città magnifica ed unica nel suo genere: nonostante questo il periodo di Natale è forse uno dei più pittoreschi, durante il quale il popolo napoletano mostra il massimo della sua creatività.
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