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Nantes, una città a misura di studente...

Pubblicato da flag- Francesco Giuggioli — 5 anni fa

0 Tags: flag-fr Esperienze Erasmus Nantes, Nantes, Francia


Perché Nantes?

Uno che la sente la prima volta mi chiede spesso “perché Nantes? ” In effetti è famosa solo per il celebre editto ma la mia scelta fu dettata dal dipartimento di scenografia che vanta la scuola di architettura, scelta inutile alla fine perché si fa scenografia solo dopo la laurea e io sono solo al terzo anno di Architettura.

Tuttavia, Nantes si è rivelata una città piacevolissima, pur essendo andato nel semestre invernale. È una cittadina estremamente tranquilla adagiata sul corso della Loira, che vive a contatto col fiume. Non solo, Nantes è una città universitaria, molto giovane, che ha il principale polo studentesco alla Audencia, nella parte nord della città. La mia scuola, ENSAN – École Nationale Supérieure d’Architecture de Nantes, si trova invece proprio nel Quartier de la Création, sull’Île de Nantes, l’isola sul fiume tipicamente alla francese.

Nantes, una città a misura di studente...

Questa grande isola nel mezzo della Loira costituisce una zona di Nantes sotto grandi trasformazioni urbanistiche. Tutta la parte ovest è un grande cantiere di edifici contemporanei, alcuni già finiti e affacciati su di una lunga passeggiata lungofiume con bar e verde che il venerdì e il sabato sera, ma anche le domeniche pomeriggio, si riempie di gente.

Passeggiando lungo il fiume, passata la Scuola di Architettura, si trovano il Tribunale di Giustizia dell’architetto Jean Nouvel e soprattutto Les Machines de l Île, ovvero una serie di capannoni che custodiscono fantastiche macchine zoomorfi mobili che ricordano le invenzioni ottocentesche dei romanzi di Jules Verne, illustre romanziere di Nantes per l’appunto! Si può salire sul grande elefante simbolo di Nantes che cammina, barrisce e spruzza il suo getto di acqua, o sul drago sputa fuoco! Questi spazi delle Machines sono circondati da prati, bar e subito visibili da lontano grazie al Carrousel des Mondes Marins, la giostra di macchine marine per tutti i bambini!

Nantes, una città a misura di studente...

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Proseguendo verso ovest il lungo fiume si apre su numerosi hangar affiancati l’uno all’altro (Hangar à bananes) che sono stati trasformati tutti in discoteche e locali con serate a musica funky o rock e dove gli studenti si ritrovano nei weekend.

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In città ci sono altri numerosissimi locali per fare serata con gli amici: il quartier du Bouffay, tra Place de Commerce, la centralissima piazza di Nantes, e il Castello dei Duchi di Bretagna, è una zona di posti pittoreschi e accoglienti per prendersi una blanche (birra) o un bicchiere di vino. Non lontano, al di là di un incrocio stradale, si nota la torre cupolata Art Déco della vecchia Fabbrica dei biscotti LU, prodotto protagonista della storia di Nantes. La fabbrica è stata trasformata in una discoteca-libreria-museo-bar, luogo di ritrovo per tutti gli studenti di Nantes, molto originale e divertente come posto che i ragazzi chiamano "Le Lieu Unique".

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Dove abitare?

Appena arrivato a Nantes ho trovato alloggio presso l’Auberge de Jeunesse La Manu che è poco più a est della stazione FNAC lungo Boulevard Stalingrad, ricordo che è la prima via che ho imparato a Nantes! L’auberge è semplicemente l’ostello dove ho conosciuto tanti ragazzi in cerca di casa come me. Fortuna vuole che la disponibilissima segreteria dell’ENSA mi abbia poi procurato un appartamentino (studio) alle residenze studentesche di Longchamp, a nord del centre ville ma raggiungibile grazie ai tram della linea blu. La zona è tipicamente residenziale ma nelle residenze era come trovarsi in un condominio di famiglia con tutti gli studenti che ci abitavano. La mia vicina polacca è diventata subito amica mia visto che faceva come me Architettura. E poi proprio di fronte alla fermata dell’autobus c’è una fantastica boulangerie dove era impossibile non concedersi spesso tutti i dolci francesi che esponeva!

L’appartamento era completo di cucina, bagno, letto, scrivania e armadio e ho dovuto comprare pentole, stoviglie, phon, lenzuola. coperte e cuscino ex novo naturalmente. Grazie al Hyper Auchan alla fine della linea tram blu però sono riuscito a procurarmi tutto con una settantina di euro!

ENSA, più una casa che una scuola!

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La scuola di Architettura è un vero gioiello moderno e contemporaneo pensato in tutto e per tutto a degli studenti. Anche se a prima vista possa sembrare un po’ freddo con le strutture in acciaio e cemento faccia vista, i grandi spazi interni, le aule e la biblioteca illuminate dalle vetrate continue, le installazioni artistiche sempre mutevoli degli studenti e la grande terrazza sul tetto che domina la Loira fanno di questa scuola una vera fucina di idee e sperimentazione architettonica.

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Senza lasciare da parte il divertimento ovviamente! Erano frequenti le scorribande della Fanfare studentesca, un ensemble di studenti musicisti che si mettevano a improvvisare nel divertimento generale, o le feste a sorpresa a quelli del primo anno o anche il rinfreschino a fine lezione con i professori come degli amici. L’ambiente era quindi formativo ma anche rilassato e a tratti godereccio. Ci si ritrovava poi sempre a pranzo a mensa o sulle poltroncine della biblioteca a rilassarsi un po’. Oltre alla biblioteca a piano terra si trovano un enorme spazio di laboratorio per fare modelli grazie anche alla falegnameria provvista di tutti gli strumenti utili per tagliare, fissare o incollare, e l’Auditorium dove spessissimo si tenevano conferenze e proiezioni di film organizzate dagli insegnanti o dagli studenti.

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Certo il modo di fare architettura è molto diverso da quello a cui ero abituato in Italia, molto empirico, sperimentale e artistico ma la disponibilità degli studenti francesi a metterti a tuo agio non mancava mai. Poi c’era sempre il gruppo Erasmus eterogeneo e variegato che sapeva sempre farti ridere e con cui potevi scambiarti dubbi o esperienze. E se non ti tornava qualcosa con le lezioni o gli esami potevi sempre andare da Nathalie, la responsabile Erasmus pronta ad aiutarti con un sorriso e un “Bon courage! ”.

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Cibo francese

Il cibo italiano è il migliore al mondo si sa ma anche la cucina francese riserva qualche sorpresa. Al supermercato è facile trovare i mille formaggi francesi da accompagnare con qualche chicco d’uva o qualche gheriglio di noce a prezzi modici, o anche no, ma comunque da provare. Le boulangerie sono i veri paesi dei balocchi con mille dolci buonissimi e burrosi, dal pain au chocolat ai flans pâtissiers. Assolutamente da provare a Nantes il Gâteau Nantais, una sorta di tortino al rhum ricoperto di dolcissima glassa, o i diffusi biscotti bretoni al burro.

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In centro poi si trovano diversi buoni ristoranti sia francesi che etnici soprattutto turchi e anche indiani. Io ho provato Le Bouchon, L’Entrecôte, La Taverne e La Cigale tutti in centro e tutti rigorosamente francesi dove è facile sia rimanere un po’ delusi (forse specialmente per gli italiani) ma anche soddisfatti come all’Entrecôte dove si gusta una buona tagliata alla salsa verde a soli 20 euro.

Per scoprire la città

Nantes sta puntando molto sul turismo e a ragione. In città ci sono moltissime cose da vedere primo tra tutti il Castello dei Duchi di Bretagna che corona il fantastico percorso dei Castelli sulla Loira, una serie di fortezze e residenze reali elegantemente adagiate sulle rive del fiume lungo tutto il suo corso che ti riportano a un’epoca di re e regine perché sono mantenuti benissimo. Anche il Castello di Nantes è reduce da un meticoloso processo di restauro che lo ha riportato agli antichi fasti.

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La corte interna, dominata da un’elegante doppia rampa di scale all’italiana, è aperta ai cittadini e ai turisti come luogo di svago e tempo libero. Inoltre, il castello ospita il ricco Museo della Storia di Nantes e mostre temporanee. Ma è da fuori che il castello fa la sua figura, con i poderosi bastioni e le torri rotonde in pietra che sorgono sulle acque di un fossato solcato da un affascinante ponte levatoio. I tetti a forti spioventi scuri e le rifiniture dei colmi in oro creano un suggestivo protagonista dello skyline nantino.

Su questo domina però la Tour Bretagne, un grattacielo nel centre ville (fermata tram omonima) da cui si gode a 1 euro di una fantastica vista sulla città. E poi sono da vedere il Museo di Belle Arti che, attualmente in ristrutturazione, aprirà i battenti nel 2017 e i famosi giardini: il Jardin des Plantes e il Jardin Japonais. In primavera devono essere dei veri paradisi ma anche in autunno e in inverno sono da visitare per ammirare caratteristiche piante a forma di paperi, statue e fiori particolari o anche per prenderci un thè!

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Nantes è soprattutto una città fluviale ma non manca la sua anima marina; con il treno a 12 euro in una 20 di minuti si è a Saint-Nazaire, dove si trova uno dei ponti a campata sospesa più lunga e più alta di Francia, una meraviglia ingegneristica. Se poi si può disporre della macchina si deve assolutamente fare un giro lungo la bellissima costa francese con località pittoresche e folkloristiche come Pornic.

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Infine, per chi è interessato all’Architettura come me è d’obbligo un “pellegrinaggio” alla Maison Radieuse di Le Corbusier, la sua seconda Unitè d’Habitation, dove è possibile visitare con la guida anche un appartamento il mercoledì e il sabato facendo richiesta al Comune di Rezé. Rezé è la cittadina a sud della Loira facilmente raggiungibile perché collegata con i tram e gli autobus, essendo di fatto una parte di Nantes dove si possono trovare anche appartamenti in affitto.

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Non ultima attrazione il Museo di Jules Verne, illustre cittadino di Nantes e autore di celeberrimi romanzi come “Viaggio al centro della Terra” e “I figli del capitano Grant”. Il museo è un palazzetto arroccato su Rue de l’Ermitage un po’ lontano dal centre ville ma raggiungibile con una bella camminata lungo la Loira e gli ex cantieri navali.

Infine, le chiese che esprimono tutto il tipico Gotico francese sono Sainte Croix, la Cattedrale di Pietro e Paolo e Saint-Nicolas, ricostruite in parte dopo la guerra ma secondo il profondo spirito francese per il rispetto degli edifici antichi.

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Shopping? Certo!

Anche per fare compere Nantes non è per niente sprovvista di ogni genere di negozi. Le vie principali sono Rue de la Paix, Rue de Budapest e Rue Crébillon che collega le due più belle piazze di Nantes, Place Royale e Place Graslin. Mi ha stupito il grande numero di negozi dedicati al collezionismo di fumetti, action figure e giochi di ruolo come anche le numerosissime cioccolaterie. Sono pochi, per fortuna, i tristi negozi turistici. Da non perdere assolutamente la galleria del Passage Pommeraye, un vero tuffo nella Belle Époque con svariati negozi di abbigliamento e oggettistica.

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Infine, prendendo il tram verso François Mitterand si può raggiungere in una ventina di minuti il grande centro commerciale Atlantis con tutte le maggiori catene internazionali, da IKEA a Decathlon, da H&M a Hollister, e un grande cinema multisala.

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A proposito di spettacoli…

Per chi è appassionato di teatro e spettacolo come me, a Nantes non manca nemmeno il Teatro d’Opera che con il suo colonnato corinzio si affaccia su Place Graslin proprio di fronte al magnifico ristorante art déco La Cigale. E a fianco del teatro si trova un cinema, Le Katorza, per vedere film di nicchia internazionali in lingua originale oltre al cinema Gaumont vicino Place du Commerce più grande e moderno dove si trovano i film più diffusi appena usciti.

Quanto costa vivere?

Non ho trovato Nantes particolarmente cara rispetto agli standard italiani. Forse solo i trasporti erano leggermente cari a quanto sono abituato. Io facevo l’abbonamento mensile a tutti i trasporti TAN a 37 euro al mese o per chi resta un anno conviene il mensile a 200 euro. A scuola non ho pagato nemmeno un libro di testo usando sempre quelli della biblioteca e i materiali per fare i modelli che ci richiedevano ai corsi erano riforniti dalla scuola stessa! Scuola che ci ha pagato anche metà dei costi del viaggio a Rotterdam che noi studenti del terzo anno abbiamo fatto a metà ottobre, esperienza bellissima davvero!

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E i Nantini?

Devo ammettere di essere partito per la Francia con lo stereotipo in testa del francese altero e spocchioso... niente di più sbagliato! L'accoglienza della città e della scuola è stata calorosa e cortese. Per strada trovavi sempre persone ben disposte ad aiutarti e indicarti la strada e i miei compagni nei corsi di architettura erano ben contenti di conoscere uno studente Erasmus italiano! Ho sempre ricevuto aiuto da tutti specialmente perché i primi tempi ho dovuto ingranare la lingua francese che non è semplice. Usavo l'inglese solo con gli altri Erasmsus ma i ragazzi francesi che lo parlano e comprendono sono veramente pochi, tuttavia erano pronti a parlare lentamente e a farsi comprendere, è stato un sollievo per me!

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Meravigliosa Parigi!

Non ultimo da dimenticare il collegamento del treno ad alta velocità con la capitale francese, una città che merita di essere visitata infinite volte. Io ci sono stato a soli 60 euro per il Capodanno 2016 ma ho visto che ci sono prezzi anche più bassi se si prenota in anticipo. Che dire? Parigi si ama e basta, è la mia capitale europea preferita ed ha talmente tanto da offrire che non si smette mai di conoscerla nelle sue antiche e moderne espressioni artistiche, architettoniche ma anche sociali e culturali.

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