(Erasmus en) Murcia, una ciudad para compartir
MURCIA, UNA CITTÀ DA CONDIVIDERE
MURCIA IN TAVOLA: LA FELICITÀ SI MANGIA
Gli spagnoli insegnano che non c’è modo migliore per passare una serata in compagnia che saltellare da un locale all’altro assaggiando qualche tapas qui e là finché non si è sazi, naturalmente accompagnate da una (o più) copas de vino.Ir de tapas non ha un orario preciso: ogni momento è perfetto perquedar con tus amigos e disfrutar de una bella cervecica (“birretta”) fresca per combattere il caldo della stagione primaverile, estiva, ma anche autunnale murciana. In quasi tutti i locali, fatta eccezione solo per la zona di Plaza de Flores, la zona più esclusiva della città, le tapas hanno un prezzo che va da 1 a 5 euro, il che è perfetto per le tasche vuote di noi studenti. In alcuni casi, ordinando qualcosa da bere la tapa viene offerta dalla casa, come vuole la modalità andalusa. (In caso di una escapada a Granada, è importante sapere che per ogni volta che si ordina da bere, più grande sarà la porzione offerta!). A Murcia non c’è posto migliore per “tapear” di Las Tascas. Si tratta di un quartiere, situato giusto dietro il campus principale, in cui tantissimi bar e ristoranti tipici si snodano tra vicoli labirintici. Le strade di questo quartiere sono strette e, a partire dall’ora dell’aperitivo, sempre molto affollate, ma l’atmosfera che si respira tra i milleuno locali di tapas è sempre davvero accogliente. Tra questi, per esperienza personale, non si può non citare Madre de Dios, non solo bar di tapas ma vero e poprio ristorante, Il Rincón del chapas, con le porzioni più grandi ai prezzi più stracciati, e La uva jumiliana, appartenente ad una catena di locali spagnola davvero unica nel suo genere.
La ricchezza gastronomica di questa terra permette a ciascuno di trovare le tapas più adatte al proprio gusto. A base di pesce, la marinera è davvero eccezionale, mentre chi ama la carne non potrà non gustare i bocconi con jamón, chorizo e carne di maiale. E non mancano le tapas per vegetariani: olive ripiene, tortilla de patatas, insalata russa e insalata murciana (con tonno, uova e cipolle). Il tutto immancabilmente accompagnato da una caña di Estrella de Levante, la birra di produzione locale. E come non parlare di 100 montaditos, ristorante situato nella bellissima Plaza Santo Domingo, la piazza centrale, dove tutti mercoledì e le domeniche si riunisce una folla di studenti (e non solo) per approfittare della promozione “tutto il menù a 1 euro”. Vi assicuro che non ho mai mangiato così tanto, spendendo così poco.
Nella pausa dalle lezioni o dopo, per pranzo, aperitivo o cena, ogni momento è buono per godersi un eccezionale spuntino tutto spagnolo.
UNA CITTÀ IN FESTA
Se davvero qualcosa non manca in questa città piena di sorprese, senz’altro sono le feste: soprattutto religiose, ma non solo, animano la città in diversi periodi dell’anno.
Vi assicuro che non c’è nulla di più spettacolare della parata de Los Reyes Magos il 5 di gennaio, ma sono moltissime le occasioni di vedere la città completamente addobbata per quello che nel sud della spagna sanno fare meglio: festa! Gli abitanti di questa regione hanno un carattere molto fiero e sono strettamente legati alla propria cultura popolare. Infatti, non dovete far altro che chiamare un murciano “acho”, e vi considererà immediatemente come un fratello.
La più importante e caratteristica tra le feste è senz’altro la Semana Santa, (settimana santa) la settimana che segue la Pasqua, che si festeggia in modo spettacolare in tutta la regione, con particolarità proprie in ogni città minore. La Settimana Santa a Murcia è un'esplosione di bellezza e passione, ma anche occasione di divertimento per ogni età. Tutti i locali si mascherano con il costume tradizionale della campagna, per festeggiare le origini umili di questa città, e brindano insieme per tutto il giorno e la notte successiva. Davvero uno spettacolo da non perdere!
Un altro periodo fondamentale per i cittadini e per la città stessa è quello in cui ha luogo la Feria di Murcia. Si svolge i primi quindici giorni di settembre e coinvolge tutta la città in numerosissime location per altrettanti differenti ambiti. Questa festa non è esclusiva della città di Murcia, ma ciascuna città ha le proprie caratteristiche e tradizioni. In questi giorni la città è più viva che mai, grazie anche alla parte dedicata alle attrazioni, dove uno dei più grandi luna park del paese fa divertire dai più piccoli ai più anziani, e la fiera alimentare, in cui è possibile provare molti dei prodotti tipici della regione, accompagnati dalla birra Estrella de Levante e dai vini di produzione locale.
In questi giorni ha luogo anche la sfilata dei Moros y Cristianos (Arabi e Cristiani). In questo evento gli abitanti stessi della città, travestiti con grande sfarzo da soldati arabi e cristiani ai tempi dellareconquista, mettono in scena una parata di tipo militare per le strade principali della città, accompagnati da musica e giochi di luci. (Il giorno di questa parata, il mio primo giorno a Murcia, mi fece innamorare follemente di questa città).
CITTÀ ERASMUS ¡De puta madre!
Murcia è la settima città della Spagna per dimensioni, con poco più di 400 mila abitanti, e una tra le città d’Europa perfette per l’Erasmus. La città, seppur di piccole dimensioni rispetto alla capitale Madrid o la turistica Barcellona, è un luogo popolarissimo tra gli studenti. Non è un caso che ogni anno arrivino quasi mille Erasmus provenienti da tutte le parti del mondo: vere e proprie colonie che trascorreranno il loro anno accademico in una città europea che può vantare uno dei sistemi universitari più evoluti. Con il costo medio della vita (anche vivendo in pieno centro) tra i più bassi d’Europa, un sole che splende caldo tutto l’anno, le efficienti strutture universitarie e mezzi di trasporto, e il caloroso benvenuto che nessuno spagnolo ti farà mai mancare, non c’è da stupirsi che sia una meta così popolare per gli studenti affamati di cultura e di divertimento. Tutte le facoltà che offre questo gioiello (fanno eccezione solo alcune ingegnerie che si trovano nella vicina Cartagena) sono dislocate in tre diversi campus, due dei quali dispongono anche di infrastrutture per le attività sportive e ricreative extracurriculari. Il campus delle materie umanistiche, quello in cui ho frequentato le lezioni, si chiama “La Merced”. Si trova in pieno centro, ed è attorno ad esso che prende vita la città universitaria. Qui non manca una biblioteca grandissima e perfetta come luogo di incontro durante il periodo degli esami, dato che è aperta anche la notte. Intorno al campus si svolge quella che è la vera vita Erasmus: gli appartamenti per studenti che diventano veri e propri accampamenti, soprattutto durante il week end, quando a turno si organizzano ibotellones(feste private generalmente alcoliche) a casa di uno o dell’altro. NB: Il miglior botellón della città è indiscutibilmente quello di Atalayas, che troverete tutti i giovedì da marzo a novembre in una piazza appena fuori dal centro. Nell’ appartamento medio si possono trovare ragazzi di almeno 3 nazionalità diverse (4 nel mio caso), a condividere quotidianamente ricette e tradizioni dei propri rispettivi paesi. Io ho cambiato due case, ho vissuto con una spagnola, una messicana, un tedesco, una francese e due italiani (sì, sembra l’inizio di una barzelletta), ed è anche grazie ai miei coinquilini che posso posso parlare del mio erasmus come dei 6 mesi più belli della mia vita.
ESN, un’organizzazione di studenti locali, organizza quasi ogni sera qualche evento che riunisce tutti gli Erasmus (e non), tra cui i tandem linguistici (pub Foster) e le serate a tema di ciascuna nazionalità, immancabilmente nel locale dedicato agli Erasmus, il leggendario Badulake. Ma non finisce qui! Viaggiare è la parola d’ordine, ed ESN (insieme ad altre organizzazioni, ma che non vi raccomando perché più costose) organizza ogni mese un viaggio low cost per gli erasmus, e la meta più ambita da tutti è naturalmente Ibiza, che tutti gli anni nel mese di aprile viene colonizzata dall’evento nazionale erasmus. Non a caso si parla dell’<<anno più pazzo della propria vita>>.
DIETRO LE QUINTE
Non tutti sono fatti per l’Erasmus. Ci vuole intraprendenza, spirito di adattamento e tanta tanta voglia di scoprire il mondo. Perché non solo fate di un altro paese la vostra seconda casa, ma qui troverete persone provenienti da tutto il mondo che diventeranno la vostra seconda famiglia, e quando sarà il momento di tornare a casa, avrete lasciato un pezzettino di cuore in ognuno di loro, e purtroppo molti saranno troppo lontani per poterli rivedere. Ci vuole anche coraggio, perché all’inizio si tratta di un salto nel vuoto, e di imparare a cavarsela da soli, soprattutto per chi, come me, non aveva mai vissuto lontano da casa. Se davvero ci si impegna per scoprire tutto quello che questa esperienza può dare, cercando di legare con tutti e non solo con il compaesano con cui non esiste il problema della bandiera linguistica, allora una volta tornati a casa, al di là di tutte le bellissime esperienze che avrete vissuto, vi accorgerete di essere cambiati, e di non vedere le cose come prima. Ma ne vale la pena… butttevi. “Once Erasmus, always Erasmus”.
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