Diez meses... Dieci mesi...
Para mí estos últimos diez meses han transcurrido en un país extranjero, con un idioma desconocido al principio y con gente desconocida, también al principio.
Me vine con un sentimiento interior de vacío proporcional al peso de mis dos maletas. Había perdido por el camino la ilusión por lo que hacía y un poco de amor propio también.
Aterricé en esta gran ciudad y el vacío interior se llenó de incertidumbre, de nerviosismo y de miedo por lo desconocido.
Transcurrieron los días y fui tomando conciencia de donde me encontraba, de la gran ciudad en la que iba a vivir y de su enorme abanico de posibilidades, y sobre todo, de la gente que tenía alrededor y con la que compartiría todo ello.
Y entonces, la incertidumbre, el nerviosismo y el miedo a lo desconocido fueron dejando paso a otras cosas, poco a poco, sin hacer ruido. Y es hoy, cuando estoy a 10 días de cerrar esta etapa y empiezo a hacer cuentas de todo lo que tengo que meter en mis dos maletas, cuando me doy cuenta de que no es mi único equipaje, de que ese vacío interior inicial está ocupado por una mochila llena a rebosar. Pruebo a hacer un inventario y me encuentro un cachito (simbólico eh!) de cada uno de vosotros, de todos y cada uno de los que me habéis acompañado durante esta experiencia. Y es gracias al contenido de esta mochila que recuperé la ilusión y la sonrisa, pero no solo recuperé sino que gané cosas nuevas, como experiencia, madurez, fuerza y valor para afrontar en el futuro lo desconocido.
Así que solo me resta decir GRACIAS con mayúsculas, como si lo gritara fuerte y de esta manera pudiera hacéroslo llegar a cada lugar donde os encontréis ahora mismo para que podáis guardarlo junto con el resto de recuerdos que os acompañan de esta etapa. Y otro GRACIAS enorme gritado al viento, para que se quede en Milano, la ciudad que me ha dado la oportunidad de cruzarme con vosotros y que me ha permitido vivir 10 meses inolvidables, porque pase el tiempo que pase siempre la recordaré con un cariño especial.
Se me olvidaba decir, estos diez meses tienen un nombre propio y es Erasmus. Y este último párrafo está dirigido a todos aquellos que aún tienen oportunidad y pueden permitírselo, ¡solicitadlo! Da igual lo que ya hayáis leído, escuchado o intuido, solo vais a saber lo que es viviéndolo, principalmente porque no hay una experiencia Erasmus igual a otra. Cada uno va a tener su propia valoración de lo vivido que va a depender de múltiples factores, por ello, no os dejéis impresionar o desilusionar por lo que os cuenten, sobre todo, no dejéis que os lo cuenten, seas como seas, más valiente o menos, extrovertido o introvertido, alto o bajo, feo o guapo… anímate! Y sobre todo, no pongáis expectativas, simplemente haced un paréntesis en vuestra vida, y no metáis nada dentro hasta que no acabe esta experiencia. Solo el día que acabe estaréis preparados para rellenar ese paréntesis, porque puede ser que encontréis un amor o una amistad para todo la vida, o un lugar donde vivir más tiempo del esperado, o una nueva forma de vida, o nada de esto, pero lo que está claro es que el paréntesis albergará algo, para unos más y para otros menos, pero algo seguro. Y de una manera o de otra será positivo. Y aquí me voy a tomar la licencia de citar a un amigo mío que refiriéndose a estos 10 meses me dijo, “a quien mejor he conocido en este período ha sido a mí mismo” y yo estoy de acuerdo con él y creo que es lo más positivo que puede albergar ese paréntesis.
ITALIANO:
Si possono riassumere dieci mesi in poche righe? Ci proverò ...
All’inizio della mia avvventura mi sembrava di trascorrere questi dieci mesi in un paese straniero con una lingua sconosciuta e persone sconosciute.
Sono venuta con un sentimento interiore di vuoto proporzionale al peso delle mie due valigie. Avevo perso l'entusiasmo e un po 'di orgoglio, anche.
Sono atterrata in questa grande città e il vuoto è stato riempito di incertezza, nervosismo e la paura dell'ignoto.
Piano piano ho preso coscienza di dove mi trovavo, nella grande città dove dovevo vivere e la sua gamma enorme di possibilità, e soprattutto le persone che MI erano intorno e con cui avrei condiviso mille emozioni.
E poi, incertezza, nervosismo e la paura dell'ignoto davano modo ad altre cose, lentamente, silenziosamente. E oggi, a 10 giorni dal THE END inizio a fare i conti di tutto quello che devo mettere nelle mie due borse:
è in questo momento che mi accorgo che ho tanti altri bagagli da portarmi dietro, che questo vuoto iniziale è stato riempito da un zaino pieno fino a traboccare.
Cerco di fare un bilancio e mi trovo un piccolo pezzo (simbolico però!) di ciascuno di voi, ognuno di quelli che mi hanno accompagnato durante questa esperienza. E grazie al contenuto di questo zaino ho ritrovato entusiasmo e sorriso, ma non ho solo recuperato,ho acquisito cose nuove, come esperienza, maturità, forza e coraggio per affrontare il futuro ignoto.
Così non mi resta che dire GRAZIE in maiuscolo, gridato cosi forte da poter raggiungere ogni luogo in cui vi troviate ora in modo da poterlo tenere insieme agli altri ricordi di questi dieci mesi che vi accompagneranno per tutto il resto della vita. E un altro grande GRAZIE urlato al vento a te,MILANO, la città che mi ha dato l'opportunità di attraversare sentieri con voi e che mi ha permesso di vivere questi memorabili 10 mesi, perché ció che mi hai dato non verrà mai cancellato, perche`avrò sempre il fiato in gola quando penseró a te, MILANO.
Ho dimenticato di dire che questi dieci mesi hanno un nome:ERASMUS. E questo ultimo paragrafo è rivolto a tutti coloro che hanno ancora una possibilità di poter VIVIR quest’esperienza! Non importa ciò che avete letto, sentito o percepito, solo andando potrai sapere che cos’è, soprattutto perché non c’è una esperienza Erasmus uguale a un’altra. Ognuno avrà la propria valutazione dell'esperienza vissuta, che dipenderà da molti fattori, quindi, non essere colpito o deluso da quello che ti hanno raccontato, soprattutto, non lasciarti influenzare dalla gente, SEI TU, come sei, coraggioso o timoroso, estroverso o introverso, alto o basso, brutto o bello ... VAI!
Soprattutto, non crearti delle aspettative, è sufficiente mettere una parentesi nella propria vita, e non metterci dentro nulla fino alla fine di questa esperienza. Solo alla fine si è pronti a riempire le parentesi, perché puoi trovare l'amore o l’amicizia per tutta la vita, o un posto per vivere più a lungo del previsto, o un nuovo modo di vivere, o niente di tutto questo, ma ciò che è chiaro è che la parentesi si riempirà di qualcosa, chi più chi meno, ma almeno una cosa di sicuro. E in un modo o nell'altro sarà positiva. E qui mi permetto di citare un mio amico, che riferendosi a questi 10 mesi ha detto, "quello che ho conosciuto meglio in questo periodo è stato me", sono d'accordo con lui e penso che sia la cosa più bella che la parentesi possa contenere.
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Commenti (3 commenti)
Domingo Fernández 13 anni fa
me ha gustado mucho tu entrada, se me han puesto los vellos de punta un par de veces :)
Andrea Cavaletti 12 anni fa
Mi hanno appena riferito che mi è stata assegnata la destinazione di santiago de compostela e leggere il tuo commento mi ha tolto ogni dubbio sul SE partire... mi hai letteralmente fatto venire i brividi. Scrivi veramente bene! i miei complimenti!
Andreina La Piana 2 anni fa
ehi ciao! Posso chiederti come hai suddiviso le materie di questi 10 mesi? Hai seguito materie del primo e secondo semestre?