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I miei 9 mesi di Erasmus in Leeds, UK


Appena ho scoperto che sarei andata a Leeds mi tremavano le gambe e non riuscivo a smetteve di sorridere. Di lì a poco avrei passato 9 mesi della mia vita a Leeds, in Erasmus. Le varie scartoffie hanno più volte messo alla prova la mia pazienza, ma nulla avrebbe potuto fermarmi! Nemmeno quei pochi studenti che mi avevano parlato male della loro esperienza a Leeds (e ancora oggi non ne capisco il motivo).

12 settembre 2014: l'arrivo e la ricerca della casa

Arrivate a Leeds (io, la mia amica e qualche valigia) abbiamo alloggiato nell' Ibis Budget Hotel per quasi una settimana alla ricerca di un posto da affittare. Consiglio: prenotate subito 5/6 notti di hotel, noi - ottimiste - ne avevamo prenotate solo un paio in anticipo, le altre ci sono quindi costate una fortuna!

Leeds è piena di agenzie immobiliari (è una vera città studentesca), ne si trovano ad ogni angolo! Per quello abbiamo preferito andare direttamente sul posto invece che affittarlo da Internet. Non so quanti appartamenti abbiamo visto prima di deciderci! Soprattutto perchè quasi tutti davano in affitto le case o gli appartamenti, non le camere singole (a proposito di camere, non esistono camere doppie in Inghilterra, esistono solo letti da una piazza e mezza in camere singole! ). Quello è stato un problema, ma per fortuna attrverso i siti e gruppi d'Erasmus in Internet siamo riuscite a trovare altre due ragazze in cerca di casa.

Dopo qualche giorno abbiamo finalmente trovato l'appartamento perfetto per noi (Cliff Road), ampissimo, luminoso, con moquette ovunque (tranne che nella parte della cucina) - un po' sporco lo ammetto - con porte ed infissi datati, ma bello. D'altronde la maggior parte delle case in Inghilterra sono strette, alte, su 2/3/4 piani, vecchie, scricchiolanti, dove tutti i rumori hanno l'eco; quindi l'aver trovato un appartamento su un unico piano, ampio e luminoso, con un grande giardino, a 15/20 minuti dall'università, ad un buon prezzo (283 sterline al mese a persona) l'abbiamo considerato una fortuna!

Consiglio sulle zone:

L'università è a nord del centro città, quindi i posti piu convenienti sono a nord, come Hyde Park (non è un bellissimo quartiere ma ha buoni prezzi, è diviso dall'università da un grande parco (buio e poco sicuro di notte). Più si va a nord, più sono lontani ed economici. Anche a ovest ed est del campus si possono trovare buone occasioni e credo siano quartieri più carini.

Il Campus

Dopo esserci sistemate nella nuova casa, siamo riuscite a goderci un po' il centro città (molto carino, conosciuto per le diverse e particolari gallerie dello shopping; visitate il museo e la Kirkstall Abbey! ) e il campus, ovvero un'altra città nella città! C'è un mondo intero là dentro: strutture super nuove, strutture vecchie, edifici storici, piccoli castelli, parchi, fontane, biblioteche fino a tarda notte, sale computer 24h, una mensa, un ufficio di polizia, uffici per l'assistenza medica e psicologica, uffici per la ricerca di lavoro, uffici per gli studenti internazionali, una palestra con piscina, ma soprattutto la Leeds Union University. Quest'ultima è la sede principale del campus, gestita in realtà dagli studenti e dentro è possibile trovare: un pub, due bar, un teatro, una sala relax con divani e angolo cucina, un supermercato, uno shop dell'università, fast foods di vario tipo, vari negozietti, un charity shop, un parrucchiere, un ottico, una banca, un immobiliare, una discoteca con tre diverse sale, stanze adibite a diverse attività, un cortile in cui vengono organizzati mercatini ed eventi vari.

Penso di non aver dimenticato nulla. Potete quindi ben capire che in un campus del genere è davvero possibile passare un'intera giornata senza mai annoiarsi. C'è da considerare gli studenti che si iscrivono a questa università pagano una retta molto alta, perciò è importante per loro fornire i migliori servizi e soddisfare al meglio lo studente (e la sua famiglia). Inoltre, gli studenti si uniscono in gruppi per diverse attività, chiamati 'society'. Esistono 'society' per le varie arti (fotografia, teatro, musica... ), per i movimenti religiosi-politici-sociali, per le diverse etnie, per gli sport pià svariati (tipo le grotte, il paracadutismo, oltre che il trekking, la corsa, la danza... ), per attività ed interessi che non avresti neanche immaginato prima (lingua dei segni, cibo, birra, astronomia, cucito, creazione di film... ). In generale chiedono un contributo iniziale per diventare socio (dalle 2 alle 20 sterline) e puoi aderire a quante 'society' tu voglia, ovviamente senza obbligo di frequenza! Si ritrovano ogni settimana e fanno insieme quello che gli interessa... è un bellissimo modo per fare amici e divertirsi! Lo consiglio davvero tanto!

Inoltre, nella Union, organizzano sempre tantissime iniziative ed eventi di tutti i tipi, dai concerti agil spettacoli, ai cinema, ai viaggi in pullman, alle visite guidate, ai corsi fitness e non, ai mercatini dell'usato, del vintage o del cibo, fino alla serata più importante a fine anno con tanto di giostre nel campus!

E' impossibile non divertirsi e non essere coinvolti in questa vita da studente piena di stimoli e di attenzioni! Tornare all'università italiana e a casa mia in provincia di Brescia è stato un trauma per me...

L'Università

La concezione dell'università è molto diversa da quella italiana, non solo nella forma ma anche nel contenuto. A parte i mille uffici destinati all'assistenza degli studenti e aperti sempre e le piattaforme online davvero efficienti (non utili, indispensabili! ), le lezioni sono completamente diverse.

Tutti i moduli sono a frequenza obblitaria (molti hanno le firme) e in generale divisi tra lezioni teoriche ('lectures'), nelle quali professori e/o ospiti di un certo livello spiegano un argomento a tutta la classe, e lezioni "partecipative" ('seminars'). La classe viene divisa in gruppi (una decisa di studenti l'uno), nei quali si discute e si ragiona insieme sulla lezione principale oppure si fanno esercizi pratici, il tutto gestito da un professore di riferimento (a volte sono studenti ricercatori). È un buon metodo, ma implica un continuo e costante lavoro e studio a casa.

Non esistono appelli. Dopo il corso c'è l'esame (a volte già durante le lezioni vengono fatte prove intermedie valide per il voto finale), se non passi l'esame devi rifare l'intero modulo.

Gli esami si alternano in temi o prove a crocette in aula, prove pratiche, prove orali, test al computer online (ovvero, da casa! con un tempo limitato per completare la prova), ma nella maggior parte dei casi sono 'essays', veri e propri saggi limitati da un numero di parole nel quale viene richiesto di esporre un argomento preciso del programma o un confronto tra due argomenti, un progetto personale o un tema a scelta. Questo saggio deve poi essere caricato online entro una data termine (vengono calcolati dei punti in meno sul voto per ogni giorno di ritardo nella consegna) e dei particolari sistemi rilevano ogni tua citazione o riferimento, con il rischio di essere accusato e punito per plagio!

Una cosa scioccante per me è stato l'esame di traduzione. Vi riporto la giornata perchè è stata davvero indimenticabile.

29 maggio 2015: Esame all'Università di Leeds

Sulla tua pagina online personale compare già aula e numero del posto che ti hanno assegnato. Ti raccomandano di arrivare mezzora prima l'inizio dell'esame. A 12. 30 ci avviamo e vediamo tutti gli studenti in fila fuori dalla porta di entrata.

A controllarli c'è l''exam marshal': un uomo vestito con giacchetta gialla catarifrangente con la scritta 'exam marshal' sulla schiena e che, in modo autoritario, mantiene l'ordine.

Sconvolte, ci mettiamo in fila a mo' di prigionieri e piano piano decidono di farci entrare. Faccio per varcare la porta d'ingresso dell'edificio ed un altro 'exam marshal' mi ferma! PAURA! Per entrare devo togliere l'etichetta dalla bottiglietta d'aqua che tenevo in mano. Continuiamo la processione impaurite sotto gli occhi attenti di altri 'exam marshal' e arriviamo in aula: un teatro pieno di banchi, ben separati e numerati con un cartellino.

Prima di andare a cercare il tuo posto però, devi lasciare tutto ciò che hai in fondo all'aula e portare con te solo il necessario, il tesserino universitario e il tuo cellulare. Lo devi infatti spegnere, mettere nella busta trasparente che c'è sul banco e lasciarlo bene in vista su di esso.

Oltre a busta e numero di posto, su ogni banco abbiamo trovato un foglio blu dietro cui vi erano i titoli dell'esame e un quadernetto giallo (tipo fascicoletto) apposta per la tua risposta. La parte destra della 'copertina', in cui dovevi scrivere nome e cognome, era poi da piegare (con una tecnica impossibile da spiegare) per mantenere l'anonimato.

Passata questa prima prova, può iniziare il vero esame, costantemente controllato da non so quante persone ('marshal' e non)! Davanti a me, inoltre, c'era un cartello con un disegno di un ragazzo triste e la scritta: "non copiare, ti possono espellere dall'università. Non rischiare il tuo futuro! ".

Sul palco c'è un orologio ben in vista, appositamente attaccato ad un palo, e un signore, che specificava obblighi e divieti e fissava l'orologio aspettando che la lancetta dei secondi arrivasse esattamente a zero per poter dare ufficialmente il via all'esame alle ore 13. 00 ('o'clock')!

Lo stesso ha fatto (cioè fissare l'orologio) per annunciare che mancavano 10 minuti e, in seguito, che l'esame era finito. Al ché, gentili signorine passavano per i banchi raccogliendo esame e quadernetto, che dovevi unire con il filo di stoffa attraverso gli appositi buchi che c'erano sui fogli.

#organizzazione #propriocomedanoi #terrorismo #insededesame #comecrearepostidilavoro #efarsentirelagenteimportante

In generale credo che gli studenti nelle università inglesi siano molto meno stressati di noi e sappiano godersi molto di più la vita da studente, la compagnia e gli anni di campus! In compenso, credo siano un po' meno preparati di noi. Gli strumenti sono buoni e le tecniche sono intelligenti, ma credo che in Italia gli studenti universitari debbano studiare molto di più e siano più preaparati nella teoria (ho notato che la pretesa e gli argomenti richiesti sono minori rispetto a quelli nelle università italiane).

Credo che l'insistenza nel fare saggi, ragionare, fare ricerche, confrontare argomenti, sviluppare tesi e l'impegno pratico che richiedono agli studenti in Inghilterra sia veramente importante e fondamentale per tutte le università. A me personalmente ha permesso di sviluppare in modo molto più efficace la mia capacità di scrittura e di ricerca scrittura, cosa che credo davvero manchi in Italia e che dovrebbe essere presa in considarazione più seriamente. Gli studenti in Inghilterra non hanno paura di parlare, di intervenire e la loro opinione è al centro delle lezioni e ciò li rende molto più sicuri in se stessi e li fa sentire importanti nel contesto, stimolandoli a far sentire la loro voce anche in un contesto lavorativo futuro.

Gli studenti italiani, invece, credo siano più impauriti ed intimoriti dal fatto che ci sia qualcuno di "superiore" da rispettare e seguire (tanto in università quanto a lavoro), insicuri delle loro vere capacità e titubanti nel far sentire la loro voce e le loro idee.

Credo che non sia indubbiamente facile cambiare questa situazione, ma sono molto positiva. Vedo che qualcosa piano piano sta cambiando e sono ottimista nei giovani e nella loro volontà di cambiare le cose e rendersi attivi.

Conclusione

Concludendo la lunga storia della mia esperienza all'università di Leeds (in realtà sarebbe un racconto senza fine! ) non posso che essere fiera, orgogliosa, estremamente felice e fortunata ad aver scelto di intraprendere il percorso Erasmus innanzitutto ed aver scelto una meta come Leeds che richiedeva 9 mesi di permanenza, che al tempo mi parevano fin troppo lunghi. Ora come ora non potrei fare a meno di pensare a me senza questa importantissima esperienza. 9 mesi non sono stati affatto tanti, ma abbastanza per conoscere gente meravigliosa e vivere momenti e situazioni che mi hanno davvero cambiato la vita.

Vivere in Inghilterra non è come per niente come vivere in Italia, occorre tanto spirito di adattamento e una certa conoscenza della cultura inglese (che si apprende con il tempo) e studiare là è stato per me un aiuto in questo senso (e non un peso! ). Mi ha dato sicurezza e un appoggio per affrontare tutto il resto. Ho fatto dei sacrifici, purtroppo è vero, l'Inghilterra è cara e non sempre per un buon motivo, ma sono stati sacrifici assolutamente ripagati, questo è certo!

Leeds è un centro culturale enorme, è pieno di studenti da tutto il mondo. Mi ha permesso di vivere e conoscere il mondo intero stando semplicemente seduta al tavolo di un pub! E questo è veramente magico.

Inoltre ho avuto la possibilità di viaggiare tanto (i pullman economici in Inghilterra non manco affatto! ) ed essendo in mezzo all'isola non "troppo lontana" per nessun posto!

Mi manca tantissimo vivere l'Erasmus a Leeds. Non intendo solo Leeds, non intendo solo l'Erasmus, ma l'Erasmus a Leeds nell'ano 2014/2015. Ho avuto l'onore di stringere una forte amicizia con persone meravigliose e vivere con loro bellisimi momenti.

Non abbiate timore di partire e non abbiate timore di fare figuracce! È proprio grazie a quelle che sarete più sicuri e più aperti e soprattutto circondati da persone che con le loro storie vi cambieranno la vita! In bocca al lupo a tutti!

PS: non preoccupatevi della valigia! Basta il vostro pc e il vostro telefono, là comprerete un sacco di cose che custodirete poi con estrema gelosia o che sarete costretti ad abbandonare con un grande dispiacere!


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