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Gouda, la mia prima esperienza con AirBnb


Prima di iniziare a raccontare la mia esperienza con Airbnb in questa città, devo insegnarvi a pronunciare Gouda (perché scommetto che la maggior parte delle persone lo pronuncia male).

Per iniziare, Gouda è una piccola città nel nord dell'Olanda/Paesi Bassi, molto vicina ad Amsterdam, motivo per cui il nome della città è ovviamente in olandese.

Per questo Gouda si pronuncia Jauda.

Esatto, con la jota forte, come nella parola "jamón". Incredibile (sicuramente avrete passato la vita a dire formaggio Guda).

Sicuramente agli amanti del formaggio suonerà familiare Gouda, non come città, bensì come tipo di formaggio.

Beh sì, il formaggio Gouda (pronunciate Jauda per favore), proviene da questa meravigliosa città dell'Olanda.

Non so il motivo, ma per tutta la vita ho pensato che il formaggio Gouda fosse francese, ma no.

A dire il vero, quasi la maggior parte dei formaggi che mi piacciono provengono dall'Olanda, tuttavia ho sempre pensato che fossero italiani o francesi. Lo so, sono fissata con i formaggi.

Adesso vi spiegherò in cosa consiste Airbnb.

Airbnb è una piattaforma nella quale dei privati possessori di una casa possono offrire una stanza che hanno libera, o addirittura l'intera abitazione se sono in vacanza, ad altre persone che la affittano per alcuni giorni in cambio di soldi.

Praticamente è come andare in un hotel o un ostello, tuttavia la differenza sta nel fatto che passerete i giorni condividendo la casa con la famiglia che vive lì.

Solitamente è economico prenotare una stanza da Airbnb, ma come il resto delle cose in questo mondo, dipende da dove affitterete la stanza e dal tipo di casa.

All'inizio, mentre stavamo programmando con la mia amica un viaggio ad Amsterdam e dopo ad Amiens (Francia), in nessun momento ci è saltato in mente di visitare un'altra città e utilizzare Airbnb.

Avevamo in totale 10 giorni per viaggiare, la mia intenzione era di passare circa 5 giorni in un posto e gli altri 5 in un altro, anche se due giorni sarebbero stati solo di viaggio, perché saremmo andate e tornate in treno e pullman.

Avevamo pianificato il viaggio un paio di mesi prima, ma ci eravamo occupate solo della parte relativa ai trasporti.

Saremmo partite da Francoforte perché io in quel momento stavo facendo il mio tirocinio in Germania, e c'era un treno che da lì ci avrebbe portato direttamente ad Amsterdam.

Trascorsi i 5 giorni ad Amsterdam, saremmo andate in pullman a Lille e lì avremmo passato la notte con un'amica, ed il giorno seguente saremmo andate ad Amiens per poi, alla fine, tornare a Lille per prendere il pullman fino a Francoforte.

Io non ero mai stata ad Amsterdam, ma la mia amica sì, è per questo che mi ha detto che al massimo avremmo dovuto passare 2 giorni lì, perché non c'erano tantissime cose da fare. E questo me lo ha detto dopo aver comprato i biglietti per ogni città.

Visto che la vedevo senza alcuna voglia di rimanere ad Amsterdam per più di due giorni, ci siamo messe a cercare qualche alternativa.

E il programma non è cambiato solo per il poco entusiasmo della mia amica, ma anche perché non c'erano posti in cui alloggiare ad Amsterdam durante i primi giorni in cui saremmo arrivate.

Ed i pochi che riuscivamo a trovare erano carissimi. Ricordo che una notte in un ostello, condividendo la stanza con altre 6 persone costava 160 euro, quando normalmente costa meno di 25 euro.

I prezzi erano così tanto alti poiché viaggiavamo nella stagione della settimana santa, e in quel periodo tutti i prezzi salgono a cifre stratosferiche.

Cercando su internet abbiamo trovato la città di Haya, una città economica sulla costa olandese.

Secondo le foto e i commenti di TripAdvisor, il posto aveva un bell'aspetto, anche se a me non ispirava molto, e inoltre non trovavamo, in un qualsiasi alloggio che fosse un hotel, ostello o Airbnb, niente a meno di 90 euro a notte.

Proprio quando ci rimanevano 2 giorni prima di partire ho trovato Gouda (che si legge Jauda).

Quando ho realizzato che era la città del formaggio, non ci ho pensato due volte, ed ho prenotato una stanza doppia su Airbnb per due notti.

Se non ricordo male, per due notti ci è costato 68 euro. Un prezzo più che accettabile per quei giorni.

Mi sono messa ad informarmi un po' riguardo alla zona, per sapere più o meno cosa fare, ma il lavoro, le valigie e il fastidio di andare davvero senza un'organizzazione mi hanno fatto perdere tempo, e l'unica cosa che ho fatto è stato cercare un buon ristorante dove andare a cenare il giorno dopo.

Il nostro treno per Amsterdam partiva da Francoforte alle 8 della mattina, motivo per cui da Wiesbaden, ovvero la città in cui vivevo, dovevamo prendere il treno per Francoforte alle 6 e qualcosa della mattina, perché il tragitto durava quasi due ore.

Normalmente mi piace viaggiare in treno, perché sono solita intrufolarmi nella prima classe, dove si sta molto bene.

Tuttavia per il viaggio fino ad Amsterdam avremmo dovuto fare un totale di quattro cambi, se non ricordo male.

E il fatto di dover fare cambio ogni 2 o 3 ore significava che non potevamo dormire durante il viaggio, per non rischiare di saltare la fermata.

E la cosa era davvero una seccatura, perché mi piace molto dormire in treno, motivo per cui abbiamo finito per darci dei turni per dormire, una dormiva e l'altra rimaneva di guardia.

Proprio quando stavamo per fare l'ultimo cambio, il treno si è fermato quasi alla fine del percorso per problemi tecnici, ed abbiamo dovuto aspettare che arrivasse un autobus a raccoglierci per poterci portare alla stazione dei treni, nella quale avremmo preso l'ultimo treno per Amsterdam.

La cosa peggiore è che nell'autobus non entravano più di 40 persone schiacciate strette come sardine, e nel treno c'erano più di 200 persone.

Per prendere quell'autobus si è creata una situazione da circo.

Sul primo autobus che è arrivato, la gente è salita senza sapere bene cosa stesse facendo e dove fosse diretto. Una volta partito, il conduttore del treno ha detto al resto dei passeggeri di aspettare tutti fuori, perché un altro autobus ci avrebbe portato alla stazione, ne sarebbe passato uno ogni mezz'ora, quindi potrete immaginare come possa essere cambiata la situazione una volta che è arrivato il secondo autobus.

Sembrava l'apocalisse, come se il suolo fosse lava, perché la gente correva verso il mezzo per salire, dando gomitate, calci e botte con le valigie per poter entrare, gridando ed insultandosi in tutte le lingue.

Davvero interessante il comportamento delle persone in situazioni come questa.

Noi siamo riuscite a salire sul terzo autobus e, ovviamente, una volta arrivate alla stazione abbiamo perso il treno successivo.

Una volta arrivate alla stazione abbiamo preso il primo treno che ci avrebbe portato ad Amsterdam, un po' spaventate, perché se fosse passato un controllore ci avrebbe potuto fare la multa perché non avevamo i biglietti giusti.

E ovviamente, non appena ci siamo sedute sul treno, abbiamo visto il controllore che chiedeva i biglietti.

Gli abbiamo spiegato perché gli orari non coincidessero, e il signore ci ha detto molto gentilmente che non c'era alcun problema, che era stato avvisato dalla centrale del problema relativo ad uno dei treni, e che la gente sarebbe arrivata con un bel po' di ritardo.

Una volta ad Amsterdam, io e la mia amica abbiamo discusso perché non riuscivamo a decidere se prendere un treno diretto per Gouda o rimanere ad Amsterdam fino a che non calasse un po' la notte e dopo andare a Gouda a dormire.

A me non ispirava per nulla passeggiare per Amsterdam trascinando una valigia da 10 kg ovunque, e inoltre ero molto di malumore per aver perso il treno e per tutta la situazione da circo che si era creata per prendere l'autobus per la stazione dopo l'avaria del treno.

Tuttavia il problema è che il check-in alla casa che abbiamo affittato sarebbe stato alle 20:00, e non avevamo il numero di telefono del proprietario per poterlo chiamare e chiedere lui se potessimo arrivare un po' prima. L'unico modo di contattarlo era tramite posta elettronica, gli abbiamo scritto, ma abbiamo ricevuto una risposta solo un'ora dopo.

Durante questa ora libera abbiamo deciso di uscire a fare un giro nei dintorni della stazione, ovviamente con le valigie, per non rimanere sedute ad aspettare una risposta da parte del proprietario dell'appartamento.

Proprio nel fine settimana in cui siamo andate c'era un tempo stupendo, abbiamo davvero avuto tantissima fortuna.

Facevano circa 25 gradi, ed il cielo era molto soleggiato, ed era così in tutto il paese, quindi anche a Gouda, difatti anche lì abbiamo trovato bel tempo.

Siccome eravamo partite senza alcun programma, non sapevamo neanche se il tempo sarebbe stato bello, per questo siamo andate con le giacche e le sciarpe, finendo così per avere caldo durante tutta quella giornata. Sarebbe stato così solo quel week-end, perché il resto della settimana avrebbe fatto freddo.

Quindi, se sommiamo al fatto che ero già arrabbiata per la situazione da circo dell'autobus per arrivare alla stazione dei treni, e per aver aver perso il treno, dover trascinare la valigia da 10 kg con un solo braccio e portare una giacca grande e una sciarpa con una temperatura di 25 gradi centigradi, il risultato è stato che sono diventata un mix di rabbia, irritazione e nervosismo ambulante.

La cosa peggiore di tutte è che scaricavo tutta questa rabbia sulla mia amica, che in realtà non aveva fatto niente, voleva solo che approfittassimo il più possibile del tempo in cui saremmo dovute rimanere lì.

Dopo aver fatto un paio di giri tra le strade vicino alla stazione (prossimamente scriverò un articolo su Amsterdam), abbiamo deciso di andare a sederci sul bordo di uno dei tantissimi fiumi che attraversano la città per riposarci un po', e già che c'eravamo, di guardare la gente che camminava drogatissima.

Tutta la gente che ci girava attorno era fatta o stava fumando, abbiamo addirittura visto un gruppo di persone di circa 40 anni camminare fumandosi allegramente una cannetta mentre parlavano di quanto i loro figli si comportassero male. Tutto davvero molto divertente.

Successivamente, quando finalmente abbiamo ricevuto la mail dal nostro proprietario che ci avvertiva che saremmo potute arrivare in qualsiasi momento, ci siamo rimesse in marcia per tornare alla stazione e lì abbiamo preso il treno.

Il biglietto, se non ricordo male, costa circa 12 euro e qualcosa, e il tragitto è di circa due ore e poco più.

La verità è che ci abbiamo messo un bel po' a trovare il treno che dovevamo prendere perché, incredibilmente, le tratte non erano scritte in inglese.

Mi ha sorpreso, perché pur essendo una città così tanto turistica, non c'erano traduzioni in inglese in una stazione trafficata da tantissimi stranieri, tuttavia siamo comunque riuscite a trovare il treno che ci avrebbe portate a Gouda.

Una volta a Gouda, abbiamo messo il navigatore e ci siamo incamminate verso l'appartamento dove avremmo alloggiato.

Devo dire che questa è stata la mia prima esperienza con Airbnb, e non me ne pento assolutamente.

Il proprietario della casa era una donna che non viveva lì, ma la lasciava a suo figlio e una stanza la affittava con Airbnb dimodoché il ragazzo guadagnasse qualche soldo.

Il ragazzo aveva tra i 17 e i 18 anni e parlava inglese alla perfezione, anche se con un accento olandese un po' marcato, anche se non abbastanza da diventare fastidioso (come l'accento dei francesi quando parlano inglese).

Quando siamo arrivate ci ha fatto fare un piccolo tour della casa e ci ha portate alla nostra stanza.

Era una piccola casa su due piani.

Nel piano terra c'era una pagaia all'ingresso, dopo un ufficio, una piccola sala e una cucina stretta costruita senza porte o muri che separassero ogni zona, e in fondo al corridoio, superata la cucina, si trovava un piccolo bagno con solamente il water.

Dopo c'era una terrazza che si affacciava sul giardino e sul garage.

Salendo delle strette scale a chiocciola si arrivava alle stanze e il bagno con la doccia.

C'erano solo due stanze, e nelle nostra c'erano due letti uniti per formarne uno matrimoniale, anche se erano di dimensioni diverse, facendo sì che si creasse un dislivello nel centro. Tuttavia non era una cosa che ci premeva in alcun modo, visto che saremmo andate lì solo per dormire.

Nella casa non c'era né internet né la televisione, e faceva un po' freddo dal momento che non tenevano accesi i caloriferi.

Una cosa non mi è piaciuta, ossia che il ragazzo camminava per casa con le scarpe con cui usciva per strada, e per queste cose sono molto schizzinosa.

In casa mia non entra assolutamente nessuno con le scarpe con cui si esce. Addirittura, prima di superare la porta d'ingresso, obbligo tutti a lasciare le scarpe, poi nel caso non volessero camminare scalzi per casa presto loro delle pantofole a forma di drago.

Per questo motivo sono abituata a camminare scalza dentro casa, addirittura nella mia stanza della residenza dove vivevo durante il mio Erasmus in Francia obbligavo la gente che voleva entrare a togliersi le scarpe, perché pulivo per terra quasi tutti i giorni.

E la stessa cosa in Germania durante il mio tirocinio. Nella mia stanza si entrava scalzi, tuttavia nel resto della casa alcuni dei miei coinquilini giravano con le stesse scarpe con cui uscivano, anche se io preferivo girare con delle pantofole per insudiciare un po' meno il pavimento.

Ad ogni modo, l'unica cosa che mi ha un po' infastidito della casa di Gouda è stato il fatto che si camminasse con le scarpe, ma a parte questo, tutto il resto andava bene.

Per coloro che fumano, nel giardino c'era una casetta di legno dove poter fumare senza morire di freddo, e dove credo che il ragazzo passasse il tempo con i suoi amici a fumare marijuana, perché quel posto puzzava di marijuana.

Che per carità, non li giudico per quello, semplicemente trovo divertente pensare ciò che farebbe sua madre se si accorgesse che lì si faceva alcune cannette ogni week-end.

Un'altra cosa da menzionare riguardo alla casa è che aveva una gabbia enorme in mezzo alla sala con dentro il loro pappagallo.

L'animale non sapeva parlare, ma quando il ragazzo fischiava, il pappagallo rispondeva fischiettando e muovendo la testa, e ogni tanto rimaneva fisso a guardarti con espressione incuriosita mentre ti seguiva con lo sguardo intorno alla stanza. Tutto davvero molto divertente.

Inoltre la sera il ragazzo apriva la gabbia, facendo uscire il pappagallo, che volava nella sua stanza per dormire dentro l'armadio. Ci sembrò un po' strano, perché il pappagallo ovviamente nella notte poteva fare i suoi bisogni, e in tal caso tutti i vestiti del ragazzo si sarebbero riempiti di cacca.

Comunque, dopo il mini tour della casa, abbiamo lasciato le valigie nella stanza e ci siamo preparate per uscire a fare un giro per la città e cercare qualche locale dove passare la serata e divertirci un po'.

La casa nella quale alloggiavamo si trovava un po' lontana da quello che era il centro della città, a circa 10 minuti a piedi, cosa che non ha rappresentato un problema per noi, perché la città era carina e ci siamo godute il tragitto, inoltre durante tutti i giorni in cui siamo stati a Gouda il tempo è stato bello.

Prima di uscire abbiamo chiesto al ragazzo (del quale ho dimenticato il nome) se conoscesse qualche posto carino dove fare festa o semplicemente bere delle birre, e ci ha consigliato alcuni posti che non siamo riuscite a trovare, perché ci siamo scordate i nomi e gli indirizzi non appena uscite di casa, e non ce li eravamo segnati.

Una volta arrivate nel centro della città, non sapevamo molto bene dove andare, così ci siamo messe a seguire delle ragazze che erano vestite con abiti da festa sperando che andassero in qualche locale, perché da sole non riuscivamo a trovare niente, ma alla fine le abbiamo perse di vista, perché noi camminavamo molto piano, mentre quelle ragazze tenevano un passo molto veloce.

Alla fine ci siamo stancate di camminare a vuoto, quindi abbiamo deciso di rinunciare all'idea di fare festa, tuttavia la passeggiata è stata molto carina.

Ad ogni modo, a casa ci aspettava una bottiglia di vino e un paio di birre che avevamo comprato nel supermercato della città.

Tornando a casa ci siamo accorte che tutte le case avevano delle finestre molto grandi, tipo panoramiche, senza tende né persiane, niente che impedisse di vedere ciò che succedeva dentro.

La cosa mi ha colpito molto, non avevo mai visto niente del genere, le case non avevano alcun tipo di privacy.

Potevamo vedere perfettamente famiglie sedute sul divano che guardavano la televisione o a tavola mentre mangiavano. Si poteva vedere davvero tutto.

I marciapiedi sui quali camminavamo erano molto vicini alle finestre, le case erano molto belle all'interno (ed anche all'esterno), forse era proprio questo il motivo dell'assenza delle tende, per non peggiorare il design e la decorazione di ogni casa.

Sono abituata a vedere le finestre chiuse (soprattutto durante la notte), e le tende e le persiane chiuse dimodoché nascondano ciò che succede all'interno della casa, per "preservare" la privacy di ognuno in casa propria, ma qui pare che a nessuno importasse dei guardoni, forse perché gli olandesi non sono dei ficcanaso e per questo non devono nascondersi dietro a delle tende.

Sembravamo delle sceme, guardavamo stupite dentro tutte le finestre.

Stavamo davvero impazzendo, ogni casa era migliore della precedente.

Ricordo che ad un certo punto ci siamo fermate davanti a qualche casa discutendo su quale miglioria avremmo apportato, dimodoché si vedesse meglio e fosse più funzionale.

Dopo aver perso la testa per un bel po' con gli interni delle case (per quasi un'ora, e dire che ci volevano meno di 10 minuti ad arrivare fino al nostro alloggio), siamo tornate a casa a riposare.

Una volta dentro, abbiamo trovato tre ragazzi che erano venuti per stare un po' con l'altro ragazzo.

Prima di uscire, il ragazzo ci aveva chiesto se fosse stato un problema per noi se avesse invitato degli amici a passare la serata con lui. Noi, che inizialmente avevamo in mente di passare la notte fuori, gli abbiamo detto che no, non c'era alcun problema, per questo quando siamo tornate intorno a mezzanotte tutti i ragazzi ci hanno guardato sorpresi, non si aspettavano di vederci.

Siccome la casa non aveva né la televisione né internet, un modo di passare il tempo era giocare a scacchi o a carte.

Mentre noi bevevamo il vino e le birre, i ragazzi giocavano a scacchi.

Hanno anche messo musica heavy metal di sottofondo, cosa che mi è piaciuta, perché apprezzo molto l'heavy metal, e ascoltare qualche canzone dei Metallica mi ha rallegrato un po' la serata.

Dopo un'ora passata più o meno, i ragazzi sono tornati ognuno a casa propria, e il nostro coinquilino se n'è andato nella sua stanza con il pappagallo sulla spalla.

In ogni caso, dopo poco abbiamo iniziato ad avere freddo e siamo finite per andarcene nelle nostra stanza a dormire per poterci svegliare presto, anche se eravamo un po' sbronze, motivo per cui ero sicura che il giorno dopo avremmo avuto un po' di mal di testa, e non mi sbagliavo affatto.

Come quasi tutti saprete, l'Olanda è il paese delle biciclette. Tutte le persone di tutte le età hanno una bicicletta con la quale spostarsi.

Beh, a Gouda abbiamo visto davvero pochissime macchine circolare per le strade.

In tutte le strade c'erano corsie apposite per le biciclette, erano piuttosto larghe, difatti passavano sempre un sacco di bici.

Mi è piaciuto molto quel panorama, perché non amo le macchine, e in più mi dà fastidio il rumore che emettono. Le biciclette invece sono silenziose, e adoro andare in bicicletta, soprattutto se il terreno è in piano, esattamente come a Gouda (non vi dimenticate di pronunciarlo Jauda).

Il giorno seguente abbiamo chiesto al ragazzo che ci insegnasse qualcosa di molto basilare in olandese, come per esempio dire grazie, chiedere qualcosa per piacere o a scusarsi.

Purtroppo non ricordo neanche una parola, e inoltre dopo aver passato la porta per andarcene ci siamo dimenticate di come si dicessero le cose.

Al contrario di quello che pensassi, l'olandese non somiglia molto al tedesco, piuttosto ad un mix tra il francese e l'inglese con accento tedesco.

Quando le persone si mettevano a parlare in olandese pensavo di capire cosa stessero dicendo, tuttavia quando prestavo più attenzione mi rendevo conto di non capire assolutamente nulla.

La cosa buona è che chiunque in Olanda parla inglese, davvero meglio di quanto potessi immaginare.

Ad ogni modo, per riassumere un po' la mia esperienza con Airbnb, la verità è che mi è piaciuta molto.

Il prezzo dell'affitto della stanza era più che accettabile per la zona nella quale si trovava la casa, e quello che la casa offriva in sé.

Per quanto riguarda il modo in cui si prenota la stanza sulla piattaforma, è molto semplice.

Per prima cosa si prenota la stanza pagando il 30% del prezzo totale dell'affitto come caparra, e se il proprietario accetta la prenotazione, bisogna pagare il resto.

La cosa brutta è che temo che, in caso vogliate cancellare la prenotazione, non vi verranno restituiti i soldi che avete pagato come caparra.

Mi sono accorta di ciò perché proprio un giorno prima di andare a Gouda ho trovato un posto economico nei dintorni di Amsterdam, per poter passare i cinque giorni lì come da piano iniziale, tuttavia dopo aver contattato il proprietario, mi ha detto che lei non poteva fare niente per darmi indietro i soldi se avessi cancellato la prenotazione, e in più, se avessi cancellato la prenotazione lei non avrebbe guadagnato niente.

Non le ho creduto molto, perché solitamente quando si prenota un posto e l'altra persona accetta la prenotazione, significa che c'è un costo di opportunità nel rifiutare altre offerte ed accettare la nostra, motivo per cui se noi cancelliamo la nostra, allo stesso modo perde il denaro che avrebbe guadagnato se un altra persona avesse prenotato senza poi disdire.

Per questo credo che la donna guadagnasse qualcosa, anche solo un 5% della caparra, e ci ha detto questa cosa provando ad "obbligarci" a mantenere la prenotazione.

Però dai, abbiamo fatto bene ad andare a Gouda, perché è stata una bella esperienza, tanto per la casa con il ragazzo quanto per la passeggiata in città.

Comunque, quando andrete a prenotare una stanza, fate molta attenzione alla descrizione dell'annuncio per non incorrere dopo in brutte sorprese, e vi consiglio anche di leggere le recensioni delle persone che sono già state in quel posto, per capire un po' se vale la pena o meno.

E se avete dei dubbi, potrete sempre inviare un messaggio al proprietario per fare lui domande o avere chiarimenti su qualcosa.

Lo dico perché, leggendo uno dei commenti sulla casa che abbiamo affittato, abbiamo visto che un tipo diceva che non ci fosse la wifi, e che i letti avessero un dislivello; a quel commento il ragazzo della casa ha risposto dicendo che tutto ciò fosse ben specificato nella descrizione della casa, e che se non l'aveva letta prima di procedere alla prenotazione non era un suo problema.

Alla fine della permanenza nella casa, potrete lasciare un commento con la vostra opinione, e successivamente l'altra persona potrà rispondere al vostro commento, che apparirà sul vostro profilo. Questo servirà ad un futuro host a capire se siete o meno dei buoni ospiti.

Di noi per esempio la madre del ragazzo ha scritto che eravamo persone molto pulite e ordinate, e che quando abbiamo lasciato la stanza sembrava che non ci fossimo neanche mai state, perché abbiamo lasciato tutto esattamente come l'avevamo trovato al nostro arrivo.

Quindi, penso che Airbnb sia una buona opzione (economica) per passare qualche giorno in una città, e oltre al fatto di essere ospiti di un abitante della zona, potrete da lui ricevere consigli e farvi dire qualche posto da visitare che sicuramente non appare nelle più tradizionali guide turistiche.



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