Esperienza della "Praxe" nella ESCS
La "Praxe"
La "Praxe" è una tradizione accademica tipicamente portoghese che suscita sempre molta curiosità alla maggior parte degli studenti stranieri che arrivano in Portogallo. Questa è una usanza molto antica, tramandata di generazione in generazione. Alcuni aspetti si sono mantenuti durante tutti questi anni, altri no, ma i valori per cui la "Praxe" continua ad esistere rimangono vivi. L'obiettivo primario è quello della integrazione delle matricole nel sistema accademico attraverso una serie di pratiche che cambiano da istituzione a istituzione. Non so se questo sia il miglior modo per definire la "Praxe" ma direi che è un insieme di regole e di pratiche associate alla tradizione accademica che vanno avanti da molto tempo.
Inizierò parlandovi della "Praxe" in generale per poi passare ai dettagli della mia esperienza personale quando entrai nella ECSC, Escola Superior de Comunicação Social (Scuola Superiore dei Media) di Lisbona.
Come già detto, la "Praxe" cambia da istituzione a istituzione, cioè non esistono due facoltà in cui la "Praxe" si faccia allo stesso modo. Le regole e le attività sono solitamente definite da una Comissão de Praxe (Commissione della "Praxe") o da un altro organo ugualmente autonomo - cosa che cambia anch'essa di facoltà in facoltà. Nella maggior parte dei posti, l'organo più importante della "Praxe" di solito è il Dux,ovvero persone che hanno trascorso già un certo numero di anni nell'università, normalmente persone che studiano da molto tempo e che conoscono e mettono in pratica tutti gli aspetti che riguardano la "Praxe". Ancora una volta, questo è un aspetto che cambia radicalmente da facoltà a facoltà, ci sono posti, infatti, in cui non esiste la figura del Dux, in altri questa figura non deve avere per forza molti anni di studio alle spalle per poter prendere la carica, ecc.
Esistono diversi tipi di attività di "Praxe". Potrete imbattervi in prove fisiche, di animazione, giochi, grida, canti e anche di volontariato: quest'ultima in particolare sta diventando sempre più frequente nelle facoltà. Si fanno anche "sfide" tra facoltà, indirizzi o qualche altro tipo di organizzazione esistente in una stessa facoltà. L'obiettivo principale non è quello di incentivare la competizione e nemmeno "l'odio", anzi, si vuole incentivare l'amore per il proprio corso e facoltà.
Un'altra cosa che di solito crea molta confusione: contrariamente a quanto può sembrare, l'uniforme non è un simbolo esclusivo della "Praxe". È un simbolo accademico che può essere usato da qualsiasi studente, anche da chi non partecipa alla "Praxe". Tuttavia, nella "Praxe", l'uniforme segue un insieme di regole specifiche che definiscono il modo in cui essa deve essere utilizzata, le circostanze in cui può essere indossata, norme, ecc.
L'uso dell'uniforme cambia da facoltà a facoltà. Essa può essere diversa nella sua forma o nel modo di essere indossata. In alcune facoltà l'uniforme per la "Praxe" si può solo usare alla fine del primo anno; in altre, si usa solo all'ultimo anno di università. Come potete vedere, c'è un po' di tutto.
Nella maggior parte dei posti, la "Praxe" è organizzata per corsi. Come per tutto, ci sono delle eccezioni alla regola in cui gli studenti possono organizzarsi in un'altra maniera. Dipende sempre dalla facoltà in questione.
Direi che, in Portogallo, il luogo in cui si dà maggior importanza a questa pratica antica è la città di Coimbra. Lì esistono alcune tradizioni che si mantengono dall'inizio di questa usanza fino al giorno d'oggi. È probabile che sentirete parlare della Queima das Fitas di Coimbra, o del Cortejo, o della Latada, o della Serenata. Se non ne avete sentito parlare, vi consiglio caldamente di cercare qualche informazione a riguardo. Non voglio entrare nei particolari perché non studio lì e preferisco raccontare la mia esperienza in prima persona ma, se siete interessati al tema, cercate informazioni sulle tradizioni accademiche di Coimbra!
Esistono anche altre città con delle tradizioni abbastanza antiche, ma, anche qui, cambia in base al contesto. Oltre a Coimbra ci sono la città di Évora, Oporto, Lisbona ecc.
Un altro aspetto che è sempre molto importante mettere in chiaro: la "Praxe" è volontaria. Ciò significa che nessuno è obbligato a partecipare. Ci sono sempre persone che decidono di non partecipare per qualsiasi motivo, è comunque un loro diritto. Il mio consiglio è quello di non lasciarsi influenzare dalle storie che si sentono in giro. Non c'è niente di meglio di vivere le cose in prima persona per poter avere una opinione propria su qualcosa. Ciò che succede di solito è che alcune persone sono molto conservatrici o che la "Praxe" della sua università è troppo dura e quindi decidono di rinunciare. Non smettete mai di provare qualcosa solo perché lo avere sentito dire.
La "Praxe" nella ESCS
La "Praxe" nella ESCS è una cosa che ho ammirato dal primo giorno. Posso sembrare di parte, perché si tratta della mia facoltà, ma mi è sempre piaciuta la forma in cui la "Praxe" viene gestita: l'obiettivo è l'integrazione pura degli studenti. Comparandola con quello che so di alcune altre facoltà, la "Praxe" della ESCS non pratica l'umiliazione né nessun'altra attività che abbia un diverso obiettivo che non sia quello dell'integrazione dello studente e di dargli una seconda famiglia, dopo essere entrati all'università.
Non voglio svelare troppe cose sulla "Praxe" perché uno degli aspetti che più preserviamo è il fattore sorpresa. Vi consiglio di provarlo, se entrerete all'università. È una "Praxe" molto divertente e che tratta seriamente l'idea di integrare la persona. Io e molti altri sentiamo di appartenere ad una famiglia.
Facciamo di tutto perché tutti creino un legame e che si conoscano. Promuoviamo il piacere di fare la "Praxe", invitiamo i nuovi studenti a partecipare a progetti extracurricolari proposti dalla ESCS attraverso giochi ed attività e facciamo in modo che da quest'esperienza nasca un grande entusiasmo per essere riusciti ad entrare nella scuola.
Ci sono diversi tipi di attività che promuoviamo, possiamo dire che la varietà è il nostro forte. Non esistono due giorni uguali, sono divertenti ma anche stancanti, possiamo garantirlo.
Non voglio continuare a svelare il mistero e lascio a voi, nel caso in cui sarete futuri studenti, scoprire.
Sulla "Praxe" in generale, consiglio di cercare anche in altre pagine altre esperienze personali e di, se potete, partecipare. Non avete niente da perdere.
Guardate le foto, scattate dal Centro di Fotografia della ESCS, del quale faccio parte :)
Galleria foto
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- Português: Experiência de Praxe na ESCS
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