Il mio erasmus a Dublino: notti irlandesi
Il problema dell'alloggio
Dopo aver lasciato il B&B, io e la mia amica abbiamo vissuto per un mese in un monolocale in condizioni abbastanza disagiate, e mantenendo sempre la distanza di un’ora a piedi dal centro della città. Abbiamo passato notti insonni a causa del freddo e della mancanza di riscaldamento. Fortunatamente, il secondo mese abbiamo cambiato casa, spostandoci al centro della città, con una distanza di 25 minuti a piedi dal luogo di lavoro.
Abbiamo condiviso la casa con dei ragazzi coreani: questo ci ha permesso di conoscere meglio la loro cultura e le loro usanze.
Forse è proprio qui che è iniziato il nostro erasmus: più vicine al centro, avevamo più possibilità di tornare a casa quando volevamo, senza essere condizionate dagli orari dei mezzi di trasporto. Quindi...uscivamo tutte le sere.
Notti irlandesi
Durante la settimana, di sera, non c’è un grande movimento ma si può andare a bere una birra in un pub o in un bar avendo il piacere di ascoltare musica dal vivo.
Alcuni pub e bar chiudono abbastanza presto (verso le 2.00 di notte), ma è possibile trovare delle discoteche molto frequentate come il Dicey’s Garden Club o il River Bar (in cui si può ascoltare anche musica spagnola), il Nolita, ecc.
Tra i miei pub preferiti, c’è il Portherhouse (in cui ho provato una Guinness al cioccolato), ma soprattutto il famosissimo Temple Bar (con questo nome ci si riferisce sia al pub che alla zona in cui si concentra la vita notturna), che prese il nome dal Sig. William Temple, il quale possedeva alcune proprietà nel quartiere, e in cui è presente la statua di James Joyce (scrittore irlandese di fama mondiale).
Il pub è affollatissimo nei weekend ed è frequentato soprattutto dai turisti (più che dagli stessi irlandesi) che decidono di trascorrervi una serata, mentre è modestamente popolato durante la settimana. È composto da diverse sale: nella sala principale vi è il bancone dal quale si ordinano i drink ed il palco dal quale i cantanti possono dilettarsi. Vi è inoltre una sala aperta, per chi ha la necessità di fumare o per chi vuole preferisce stare all’aria aperta.
Io preferivo sedermi al tavolino e osservare da vicino gli artisti. Questi cambiano ogni giorno, così come cambiano gli strumenti che suonano e il tipo di musica che cantano.
Sulla parete alle spalle del palco vi è una scritta che proclama la vittoria del Guinness World Record da parte del chitarrista Dave Browne, per la sua performance del 2011, durata più di 114 ore consecutive. Sul resto delle pareti del locale sono affisse foto che ritraggono altri artisti importanti, ospiti al Temple Bar, nel corso degli anni, tra i quali i “Dubliners”.
Oltre ai drink, il pub offre anche cibo come sandwiches, formaggio, salmone, nachos, olive e antipasti irlandesi. Quindi è l’ideale per passare un pomeriggio chiacchierando in compagnia, tra un panino ed una birra, con il piacere di ascoltare un po’ di musica in sottofondo.
La cosa conveniente è che, per entrare in questi pub, non è prevista nessuna quota da pagare. L’ingresso è infatti gratuito e ho visto molte persone entrare soltanto per fare un giro e osservare il locale all’interno, senza consumare alcuna bevanda. Vi sono però dei buttafuori, davanti alla porta, che controllano chi entra e chi esce dal locale ed evitare possibili risse.
A pochi passi dal pub Temple Bar, in direzione del ponte Ò Connell, si trova il Quays Irish Restaurant, composto di due sale e un piccolo palco per il musicista, che suona sino ad un certo orario, dopo il quale il tipo di musica cambia. Il locale segue un pò lo stile del Temple Bar, ma ha luci più chiare ed è sicuramente meno affollato e meno costoso del rivale.
Tra il cibo proposto dal pub troviamo l’ Irish Stew e il Guinness Stew.
I drink in Irlanda sono decisamente costosi, soprattutto per chi, come me, viene dal sud di Italia, dove i prezzi sono abbastanza modesti.
Basti pensare che il prezzo di un cappuccino in Irlanda si aggira intorno ai 3,50€ e un bicchiere di Cider costa più o meno 8€, mentre nella mia città, Napoli, è possibile prendere un caffè anche con soli 70cent.
Il nostro drink preferito, oltre alla birra, era la Cider, gusto mela o frutti di bosco.
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