Esperienza all’Università Concordia (Canada), di Monika
In generale com’è l’Università Concordia?
L’Università Concordia è piuttosto grande e offre diversi corsi di studio. È composta da due campus principali: il campus Loyola e il campus Sir George William, che si trova in centro. Al campus Loyola si studiano principalmente materie scientifiche (chimica, fisiologia, psicologia, biologia, ecc. ), mentre al campus SGW ci sono le Facoltà di Economia, Arte, Storia, Lingue, Ingegneria e Scienze Sociali.
La grande varietà di corsi e programmi dà agli studenti la possibilità di studiare ciò che più li appassiona.
L’Università Concordia è una delle principali università di Montreal e la presenza di tutti questi corsi di studio lo dimostra. Ma non solo quello, anche le unioni studentesche, i gruppi e le attività che si svolgono in tutti i dipartimenti ne sono una dimostrazione. La Concordia offre molte opportunità per ampliare le proprie conoscenze.
Cosa offrono le strutture?
Io studio storia dell’arte e tutte le mie lezioni si tengono al campus SGW, in centro, e in particolare nell’edificio EV, il più grande del campus. Tutti e quattro gli edifici di questa sede centrale (EV, MB, Hall e GM) hanno accesso diretto alla metro, alla fermata Guy-Concordia. C’è chi vede questa cosa come un fattore negativo e chi positivo, ad ogni modo non c’è da preoccuparsi perché tutti gli spazi sono sorvegliati e gli uomini della sicurezza controllano chi entra ed esce dagli edifici.
Ogni dipartimento è situato in un’ala specifica. L’edificio MB è riservato agli studenti della John Molson School of Business, ad eccezione di uno degli ultimi piani in cui si trova anche il dipartimento di danza. L’edificio EV ospita i dipartimenti di arte e ingegneria. Ad Hall ci sono quelli di lingue e scienze sociali e così via.
Detto questo, i servizi cambiano da dipartimento a dipartimento. Per quanto mi riguarda, quello di storia dell’arte, sebbene sia piccolo, risponde a tutte le esigenze che noi studenti di questo corso possiamo avere, abbiamo infatti accesso a biblioteche, libri e archivi (previa autorizzazione) per aiutarci nelle nostre ricerche. Il dipartimento JMSB offre tanti servizi ai suoi studenti, inclusi programmi di cooperazione. Da quello che ho visto, anche il dipartimento di sociologia dispone di specifici laboratori informatici e lo stesso vale per la Facoltà di Lingue, dove gli studenti possono andare nei laboratori e svolgere i loro compiti o esami.
Per quello che mi hanno detto alcuni amici, anche nel campus Loyola le strutture e i servizi sono adeguati alle esigenze degli studenti.
Alcune strutture sono scarse rispetto ad altre? Decisamente sì. Ho avuto esperienze con alcune di queste? No, ma sono sicura che ce ne siano.
Nessuna università è perfetta, tanto meno la Concordia. Così come non lo sono la McGill, la UDM e la UQAM. È normale che sia così.
Come sono i tutor?
Non ho mai avuto esperienza con i tutor, ma ogni dipartimento dà l’opportunità di seguire delle lezioni di supporto al centro d’apprendimento. Loro saranno disposti ad aiutarvi sia per scrivere un saggio, che per fare una semplice ricerca.
I tutor sono sempre a disposizione, poi ognuno decide se andarci o meno.
Sono facili le lezioni all’Università Concordia?
Non sono né facili né difficili, ma bisogna studiare. Mentre alcuni corsi che ho seguito prevedevano classiche lezioni frontali, tanti altri si basavano su letture e discussioni di gruppo che incidevano anche sul voto finale. Inoltre, è consigliabile non saltare le lezioni. Per come sono organizzati i corsi, perdere una lezione significa perdere un’intera sessione.
Consiglio di non seguire più di 4 corsi a semestre (anche seguendo il minimo dei corsi si riescono a completare le ore richieste), perché molto probabilmente alla fine sarete pieni di lavoro da fare. Temi, prove intermedie, progetti, che dovrete fare a fine semestre. Non consegnare in tempo un lavoro può implicare conseguenze diverse a seconda del professore (c'è chi sottrae il 3-10% del voto per ogni giorno di ritardo, e chi assegna un voto negativo se passano oltre tre giorni, ecc. ), per questo motivo vi consiglio di rimanere sempre al passo coi tempi e di controllare periodicamente quali sono i compiti da svolgere. Ci sono insegnanti che non ricordano le scadenze agli alunni, sta a loro tenersi informati. D’altronde è compito degli studenti, no? Gli unici modi che vi permettono di essere giustificati riguardano problemi di salute (dovete presentare un certificato medico), un lutto in famiglia oppure (non con tutti i professori) vacanze religiose. Ad ogni modo, bisognerà poi consegnare il lavoro entro la seconda scadenza concessa, altrimenti sarà sempre l’insegnante a decidere il da farsi.
Le lezioni possono durare solo un’ora, essere impartite due volte a settimana per 4-5 ore o una volta a settimana a seconda del corso e del dipartimento. Le lezioni più lunghe di solito sono quelle di lingue, mentre quelle più corte sono quelle di storia e scienze sociali. Ma ogni corso di studio ha le sue eccezioni.
Alcuni corsi prevedono anche la frequenza di alcuni seminari. Anche questi possono durare un’ora o un paio di ore (io non ne ho mai avuti più lunghi di un’ora). Sono corsi aggiuntivi che aiutano a capire meglio quello che è stato spiegato durante le lezioni e servono anche da supporto per scrivere papers o compiti vari. Forse vi sembrerà assurdo, ma anche i seminari hanno la frequenza obbligatoria e se ne salterete troppi vi verrà negato il timbro di partecipazione. A volte bisogna fare dei compiti anche per i seminari (ad esempio preparare delle presentazioni), che poi verranno valutati e incideranno sul voto finale. Sono corsi molto utili soprattutto perché aiutano a preparare l’esame finale.
In conclusione, le lezioni non sono difficili, ma se non si svolgono i compiti assegnati o non si seguono assiduamente i corsi sarà difficile farcela. Non hanno nessun tipo di compassione per chi non fa niente o salta le lezioni, per cui è meglio frequentare sempre e assentarsi solo se strettamente necessario.
L’Università organizza attività? Se sì, come sono?
Ogni dipartimento ha le proprie attività. Io, ad esempio, ricevo continuamente e-mail che mi informano sulle attività artistiche che si svolgono durante le esibizioni o in generale in tutta Montreal.
Posso parlare con certezza solo del mio dipartimento, il dipartimento delle Belle Arti, ma sono certa che anche nelle altre facoltà funzioni così. Ho sentito dire ad esempio che quelli di ingegneria organizzano feste fantastiche. Chiaramente sta agli studenti guardarsi intorno e informarsi sulle varie attività. Vengono sempre pubblicizzate sui tabelloni di ogni dipartimento, quindi è sempre meglio controllarli perché non riceverete e-mail per gli eventi di dipartimenti diversi dal vostro.
Pensi che la qualità di insegnamento sia alta?
Assolutamente sì, ho imparato cose eccezionali alla Concordia. I professori sono veramente appassionati e amano quello che insegnano, quando possono esprimono sempre la loro personale opinione sugli argomenti trattati. Ovviamente mi riferisco sempre alla Facoltà di Storia dell’arte.
Ci sono professori che fanno questo mestiere solo per guadagnare? Probabilmente sì, ma sono pochi. Generalmente i professori universitari insegnano perché vogliono trasmettere qualcosa che li appassiona a chi ha voglia di ascoltare e imparare.
Senza ombra di dubbio, la maggior parte dei professori di questa università fa il suo mestiere per passione. È vero che in ogni dipartimento ci sono alcuni corsi obbligatori con professori e programmi prestabiliti, ma nella maggior parte dei casi gli insegnanti integrano commenti e considerazioni personali a quelli che sono gli argomenti standard previsti dal corso di studio, rendendo così le lezioni più interessanti.
Hai qualche episodio da raccontare?
Non mi viene in mente niente che sia associato alla Concordia, forse potrei raccontarvi di quando la metro era fuori servizio e ho dovuto camminare da casa mia alla prima fermata dell’autobus che distava 15 minuti. O delle innumerevoli volte in cui gli uomini della sicurezza hanno dovuto sbattere fuori gruppi di liceali che uscivano dalla metro e facevano baldoria tra i corridoi dell’università.
Succede anche che gli ascensori ad Hall smettano di funzionare o cambiano direzione e dovete stare lì a capire quale sale e quale scende. Ci sono sempre file interminabili davanti agli ascensori che portano alla metro e davanti a Tim Horton's/Starbucks/Second Cup/McDonald's e qualsiasi altro posto in cui vendono caffè nei pressi dell’università. Ho anche avuto una terribile esperienza nel cercare di raggiungere il terzo piano ad Hall. E poi ci sono sempre file, file ovunque.
Queste sono solo le cose che mi sono successe quotidianamente alla Concordia, ma ce ne sono tante altre che non sto qui a raccontarvi, tutto dipende da persona a persona.
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