Experiencia Erasmus de una italiana en Espana

È bello avere un sogno nel cassetto ma ancora più bello è avere il coraggio per realizzarlo.

Alcune volte è difficile viaggiare, stare lontani mesi dalla tua cara famiglia alla quale sei tanto legata. E poi da un giorno all’altro decidi che è arrivato il momento, è arrivato il momento di mettere un po’ di bollicine alla tua vita, di voltare pagina e andare avanti, di fare nuove esperienze. Per me era arrivato il momento di realizzare il mio sogno.

Ho sentito tanto parlare dell’Erasmus ma tutti riassumevano questa esperienza come:

“È un’esperienza fantastica ma è difficile descriverla, quindi falla perché non te ne pentirai”.

Prima di intraprendere questo percorso non riuscivo a dare il giusto significato a queste parole, ma ad oggi mi è tutto più chiaro perché anch’io ho grande difficoltà a spiegarmi.

L’Erasmus rimane nei cuori di chi l‘ha vissuto e nessuna parola sarà mai in grado di descrivere quanto emozionante può essere questa esperienza.

Ora faccio un passo indietro, ricordo come se fosse ieri il giorno in cui pubblicarono la tanto attesa graduatoria. Con le dita incrociate aprii il file e vidi il mio nome. Ero stata presa! Il mio cuore scoppiò di gioia e felicità e fu per tutti i giorni successivi. Beh, tranne la notte prima, anche quel giorno lo ricordo bene… Io, così radicata alla mia terra e così piccola per un viaggio così grande, la notte pensavo “ma chi me l’ha fatto fare, proprio ora che la mia vita va a gonfie vele”. Avevo un’espressione così sicura e decisa agli occhi degli altri, ma dentro di me avevo la paura di non potercela fare. Arrivò il giorno della partenza, tra le parole di gioia, i saluti, gli abbracci e gli auguri di buona fortuna della mia famiglia e dei miei amici, affiancate da qualche lacrima, presi due valigie, due aerei, qualche bus e finalmente ebbe inizio quella che è stata per me l’esperienza più bella e intensa di tutta la mia vita.

Ho intrapreso questa avventura con una mia collega, che è diventata poi ancor di più una mia grande amica. I primi giorni furono difficili, arrivammo a Cordoba senza casa, in giro da un B&B e un altro per circa dieci giorni. Poi iniziò il corso di spagnolo, tanti Erasmus in una piccola aula. Tanti volti nuovi e diversi, felici ma allo stesso un poco impauriti esattamente come i nostri, ma tutti con un gran voglia di far baldoria e amicizia. Quello fu solo il primo di tanti giorni fantastici passati in quella bellissima città con la mia nuova famiglia.

Cordoba, città storica e così elegante di grande interesse turistico, caratterizzata dalla sua imponente e maestosa Mezquita, i parchi incantati dai mille colori, i vicoli medievali e i Patios.

Bella gente, disponibile e solare, sempre con il sorriso sul volto e pronta a darti una mano.

Il Ponte romano che unisce le due sponde del Guadalquivir, nel quartiere ebraico, in cui puoi andare ad ammirare l’alba al rientro della Feria. La grande festa della città tanto attesa dalla popolazione ma anche da chi si trova lì anche solo per un giorno, 10 giorni di puro divertimento h24, tra una discoteca e l’altra, tra un churro e un panino al Mc D., e terminare la serata tutti assieme come fratelli e sorelle.

E si, questa esperienza mi ha portato tanti amici, i miei BEST: la bella festaiola siciliana Nicol, la salentina Chiara che ti offre sempre un posto in cui dormire, la piccola Graziana dal cuore tanto tenero, il romano il più simpatico Francescoche sa come farti ridere, il caro Salvatore il play boy dal cuore impegnato, Lenny el chico mas burracho pero muy bueno, e Rocco disposto ad andare contro tutti e tutto, pure contro la polizia, pur di far baldoria! E poi c'è Rita, ultima ma non meno importante, la mia sorella minore e maggiore allo stesso tempo, la mia certezza in qualsiasi occasione, la mia gemella separata alla nascita. Oltre loro, ho altri pezzi di cuore sparsi nel mondo, in Spagna, in Francia, in Svezia, in Portogallo, in Italia ( a Firenze, a Napoli e nella mia amata terra, la Sardegna).

L’Erasmus mi ha insegnato davvero tanto e mi ha fatto crescere molto come persona.

Quello che vi consiglio è partite, viaggiate, girate il mondo ma soprattutto fate l’Erasmus perchè non ve ne pentirete. Vi cambierà tanto in senso positivo perché sarete in grado di cavarvela da soli in ogni situazione, ad essere indipendenti in un’altra realtà tanto diversa dalla vostra, dalle vostre tradizioni e dal vostro stile di vita e anche dal sistema universitario. Vi insegna ad adattarvi facilmente e a vivere più serenamente, migliorare le capacità linguistiche e di dialogo, e instaurare amicizie con tutto il mondo.

Insomma quando rientri non sei più la stessa persona. Piangerai tanto per la nostalgia, e ti assicuro che lo farai e sarà normalissimo; la nostalgia di quei bei momenti, di quei giorni che ricorderai sempre con felicità e spensieratezza in cui sei maturato tanto. Vivrai un’esperienza che nessuno ti potrà mai togliere e che purtroppo non potrai più rivivere allo stesso modo.

Ricordatevi che un viaggio di mille miglia inizia sempre con il primo passo, quindi fate domanda, partecipate al bando perché la vostra esperienza avrà inizio in quel momento. Qualche volta cadrai ma ti rialzerai più forte perché non c’è arcobaleno senza prima una tempesta, qualche volta andrai troppo veloce altre volte troppo piano, ma l’importante è andare!

Nessuno ti dirà come vivere la tua esperienza perché sarà il tuo momento per vivere, e nessuno ti rimprovererà mai per come lo farai. Sarà una delle poche volte in cui la favola nel libro la scriverai dai solo, senza suggerimenti e senza imposizioni, racconterai quello che solo tu vorrai e deciderai le persone che ne faranno parte, forse avrai qualche ostacolo ma riuscirai comunque a scrivere la fine.

Al solo pensiero di quella felicità e spensieratezza ti si illumineranno gli occhi, tutte quelle emozioni in così poco tempo che nessuno sarà in grado di descrivere, come si illuminano ancora oggi a me, dopo quasi due anni dal mio rientro in Sardegna.

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