La mia prima esprienza universitaria all'UNICZ.
Pubblicato da 
Gilda Immacolata Stelitano
— 7 anni fa
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Tags: Esperienze Erasmus Catanzaro,
Catanzaro,
Italia
Coma mai ho scelto Catanzaro?
Un inizio di carriera un pò inaspettato!
L’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro è stata la mia prima università. Il mio sogno è sempre stato quello di diventare un medico, ma, non avendo superato i test di ammissione per ben due anni ho dovuto, per adesso, metterlo da parte. Più che mai, ho dovuto farlo nel momento in cui, essendomi da poco diplomata, non potevo rischiare di perdere un anno soltanto perché non ero stata accettata a poter frequentare la facoltà che più di tutte amavo.
In alternativa al tuo sogno?
In alternativa, avevo saggiamente pensato di provare anche altri concorsi di facoltà, di mio secondo interesse, anche queste a numero chiuso, essendo consapevole dell’enorme e risaputa difficoltà con cui un qualsiasi studente universitario avrebbe potuto avere l’opportunità di seguire uno degli indirizzi di studio più ambiti e rinomati fin dai tempi della storia.
Niente da fare!
Dopo avermi regalato questa mia prima delusione, l’Università Magna Graecia, non per sua diretta volontà, mi regalò anche il dispiacere, molto più sospettato, di non essere stata ammessa neanche ad i corsi di Laurea in Odontoiatria, molto più ambiti di quelli di Medicina.
Proviamole tutte!
Infine, avendo avuto l’opportunità di presentarmi ad un test di ammissione per le Professioni Sanitarie, indicando la preferenza tra le prime 3 scelte che ritenevo maggiormente importanti, ho riportato la seguente scala di importanza, indicando per prima la facoltà di Fisioterapia e, come seconda, quella di Infermieristica. Purtroppo o per fortuna, sono risultata vincitrice degli ambitissimi posti di Fisioterapia e sono stata assegnata presso il Polo distaccato nella provincia di Vibo Valentia.
E fisioterapia sia!
Potete immaginare che l’entusiasmo con cui mi approcciavo al mio futuro percorso dell’anno accademico era si, molto orgoglioso e felice (fosse soltanto per la conquista in cui ero riuscita), ma anche tanto dispiaciuto per aver comunque “rinunciato al mio sogno”.
Dove devo andare oggi?!
Inoltre, essendo praticamente costretta a seguire alcune lezioni teoriche presso l’Università di Catanzaro e le ore obbligatorie di tirocinio presso il Polo di Vibo, mi sentivo come un pesce che viene sbattuto da dentro la sua bolla di qua e di la.
E gli esami?
Ho comunque dimostrato una forte partecipazione, riscuotendo successo sin dai primi esami.
La Facoltà di Fisioterapia.
Dando uno sguardo al passato e descrivendo la mia esperienza con il senno di poi, posso chiaramente affermare che la cultura dei professori che ho incontrato è da definirsi paragonabile a quella di altri istituti del Nord Italia, sebbene siano fortemente diversi, appunto, nel modo e per il contesto in cui e con cui questi vengono espressi.
Il mio corso in Fisioterapia comprendeva “soltanto” 75 posti, eppure l’ambiente mi sembrava a volte molto dispersivo, come se, venutisi a creare diversi gruppi, si creasse anche, automaticamente, un pregiudizio su di essi. Credo che questo concetto sia anche valido in tutti i contesti universitari o scolastici, però, a mio modo di vedere, tutti gli studenti dovrebbero essere seguiti in maniera adeguata o, perlomeno, in maniera equivalente. Credo anche che questo possa essere considerato come uno dei più comuni dubbi che molti docenti, in ambiti diversi, si pongono.
La presenza costante del direttore di facoltà, ci ha comunque e sempre garantito, per fortuna, un punto fermo molto stabile, qualora avessimo manifestato qualsiasi tipo di dubbio o perplessità.
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