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Esperienze di vita a Catanzaro


Introduzione al post

Vi presento la città di Catanzaro!

Sebbene sia il capoluogo di provincia, per via soprattutto della posizione geograficain cui si trova, e cioè al centro esatto della Calabria, Catanzaro non è poi un posto così tanto rilevante da prendere in considerazione, attraverso un’obiettiva contestualizzazione calabrese, per quanto riguarda le opportunità di ozio e tempo libero.

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A conferma di ciò, lo è il fatto che, anche in alcuni posti molto centrali, come ad esempio la strada che giunge all’Ospedale Pugliese Ciaccio, molto rinomato e costituente un punto di riferimento per la popolazione catanzarese, risulta difficile poter trovare un buon ristorante in cui cenare, o una birreria oppure un pub in cui prendere l’aperitivo.

Questo non nega, per cause di forza maggiore, l’enorme afflusso di studenti che la città accoglie, maggiormente per via della gestione universitaria di importanti facoltà come quella di Medicina e di Giurisprudenza.

Risulta dunque, per chiunque, come me, si ritrovi a doversi trasferire in questa città per obbligatorie ragioni di studio, al fine di non dover diventare un pendolare, una città veramente molto monotona e noiosa.

Non è il caso delle zone bagnate dal Mar Ionio, dove, infatti, risulta “esserci più vita”, soprattutto grazie ai numerosi locali notturni che permettono, quantomeno, una possibile occasione di svago.

Eppure, sebbene siano distanti a mala pena mezz’ora l’una dall’altra (solo attraverso l’utilizzo di un autoveicolo) e nonostante appartengano alla stessa città, queste due importanti e differenti zone vengono addirittura distinte in Catanzaro Centro e Catanzaro Lido.

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Credo che questo voglia sottolineare anche, in maniera molto sottile, il fatto della difficoltà con cui un comune studente o una qualsiasi persona esterna alla città che lavora qui, debba incontrare nel momento in cui, per una semplice serata o un’uscita il pomeriggio, decida di volersi spostare nella migliore Catanzaro Lido.

Sebbene, infatti, Catanzaro Centro sia molto più impostata su una struttura universitaria e lavorativa, i trasporti e le comunicazioni tra i vari enti non godono di una buona fama, o meglio, fanno parte anche loro delle pecche sui trasporti di cui tutta l’Italia, in generale, è umile vittima.

Ho vissuto a Catanzaro per studiare all’università e posso assicurare che, se anche adesso, dopo tanti anni che non la frequento più, le cose fossero magari cambiate, il periodo di attesa di un pullman che porta a Catanzaro Lido durava, a volte, delle intere ore!

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Molte delle poche esistenti corse venivano saltate ed io stessa, insieme a tante altre mie colleghe, ho dovuto subire, più di una volta, una ramanzina riguardo al mio non voluto ritardo eccessivo di presentazione alle lezioni proprio a causa di questi “servizi con pochi servizi”, nonostante abbia avuto la buona abitudine di recarmi addirittura in anticipo presso le diverse fermate degli autobus, in previsione dei famosissimi e ben noti a tutti ritardi.

Altrettanto poco funzionante, ma meno compromettente, almeno per quanto riguarda l’orario di arrivo all’università, è il collegamento delle varie linee di autobus che collega Cosenza e Catanzaro.

Sebbene, infatti, le due città siano da sempre considerate rivali calcistiche, e non, il numero di studenti che deriva dalla mia città di nascita (Cosenza) è davvero elevato.

Questo accade in quanto, fino ad oggi, le importantissime e molto richieste facoltà di Medicina e Giurisprudenza, insieme ad altre, sono prese a carico dalla città di Catanzaro. Essendo quest’ultima una città “poco giovanile” per i mancanti utili servizi che dovrebbero essere offerti, la maggior parte degli studenti cosentini decide, infatti, di fare la vita dei pendolari.

Nel peridodo di frequenza iniziale dei corsi, anche io mi sono adattata a questo tanto faticoso stile di vita, viaggiando per circa 4 ore al giorno, a volte anche soltanto per 2 ore di lezione.

Sto parlando di un tempo davvero “limitato” di 4 ore, riferendomi alle volte in cui, come molti altri colleghi hanno fatto, ho deciso di organizzarmi in insieme a loro e di viaggiare in macchina, dopo aver constatato, come tutti gli altri, i grossi disagi e le scomodità del viaggio in pullman, a prescindere dalla ditta che organizzava le corse.

In base alla “scelta” dell’orario in cui si desiderava viaggiare (obbligatoriamente legata al calendario delle lezioni), infatti, si era costretti ad effettuare le cosiddette corse “dirette” (che cioè non prevedevano ulteriori fermate all’esterno della città di Cosenza, prima dell’arrivo alla stazione degli autobus di Catanzaro) oppure le corse soprannominate “indirette”, perché prevedevano una lunga ed estenuante variazione di percorso, con relative fermate nei piccoli paesi sia della provincia di Cosenza che di Catanzaro, aumentando di molto il tempo di viaggio, anche in condizioni molto scomode.

Le strade che conducono infatti a questi percorsi “alternativi/obbligatori”, prevedono di percorrere percorsi a volte dirottati e non in buone condizioni stradali, provocando ammortizzamenti non desiderati e continui smottamenti dovuti alle manovre obbligatorie di curva degli autisti.

Come già accennato, inoltre, le circa 2 ore richieste dalla corsa diretta, per giungere la destinazione desiderata, che pure sembrano estenuanti, considerato anche il viaggio di ritorno e presa in considerazione anche l’assidua frequenza obbligatoria richiesta dall’università, diventavano, nella migliore delle ipotesi, 2 ore e mezza, se non 3 addirittura, ed anche oltre per quanto riguarda la corsa indiretta, quando l’autostrada prevedeva anche delle variazioni di percorso, dovute ad interruzioni per dei lavori.

"Perchè non proviamo a prendere il treno, per una volta?!"

Ho avuto, invece, un’unica esperienza di viaggio in treno, insieme ad una collega, la quale, come me, nell’estenuante attesa di 5 ore per la successiva corsa possibile che ci avrebbe riportate a Cosenza, dopo aver saputo, soltanto una volta arrivate a Catanzaro, che la lezione del giorno era stata annullata, aveva deciso di provare l’alternativa di prendere il mezzo di locomozione per la prima volta su questa tratta.

Non è un caso che sia stata l’unica volta in cui abbiamo entrambe preso il treno per percorrere questo tragitto.

Che cosa ci è successo?

E’ stata una scelta voluta da me e molto consapevole, data dall’esperienza che descrivo qui di seguito. Il percorso, che avremmo dovuto percorrere per utilizzare il mezzo del treno, ci richiedeva di effettuare soltanto un semplice cambio presso la stazione di un piccolo paese, chiamato Soveria Mannelli, il quale accoglie pochissime tratte di viaggio ed ancor meno persone.

Infatti, ci era stato detto del tempo di attesa che avremmo dovuto aspettare, prima di poter prendere l’altro treno, ma non eravamo state informate affatto riguardo la durata di questo tempo.

Abbiamo in seguito saputo, comunque, che avremmo dovuto attendere circa un’ora e mezza, prima di poter prendere l’altro treno, ma una volta scese alla giusta fermata, una signora ed un anziano signore, che svolgevano differenti mansioni di servizio presso quella stazione, si sono avvicinati chiedendoci informazioni riguardo le nostre esigenze di viaggio, essendosi stupiti dei nuovi ed insoliti visitatori.

Con grande paura ed ansia abbiamo entrambe accolto la notizia che il treno che avremmo dovuto prendere, e per il quale, oltretutto, avevamo già pagato il biglietto, era stato soppresso!

E’ stato soltanto grazie ad una pura “fortuna” del destino che, la signora con la quale avevamo appena stretto conoscenza, di lì a poco ( 2 ore, si fa per dire “poco” ) avrebbe terminato le sue ore di servizio presso la stazione e si sarebbe recata, anche lei, a Cosenza, con la sua macchina personale.

Essendosi offerta di darci un passaggio, abbiamo colto l’occasione come un segno del Cielo e abbiamo accettato il baratto con le altre 2 ore di attesa, rimpiangendo di non aver aspettato, molto pazientemente, il pullman che solitamente ci riportava a casa.

Queste informazioni sono molto oggettive e fornite da me, in quanto ho studiato presso questa città, e, sapendo cosa manca e cosa, invece, la città è in grado di offrire, posso dare il mio aiuto informativo, quantomeno per quanto riguarda il passato, ai futuri studenti, ma anche a tutti coloro che vogliono conoscere questa città o che si apprestano ad iniziare un nuovo lavoro o una nuova vita sentimentale in queste circostanze.

Sappiate che, le opportunità offerte, dovranno essere ripagate a caro prezzo, laddove, “caro prezzo”, significa “semplicemente” una lunga serie di rinunce.

Cionondimeno, ricordo con piacere alcune riunioni tra amiche e colleghe, organizzate presso le case prese in affitto anche da chi proveniva dalla provincia della stessa Catanzaro.

Scusatemi davvero, se non riesco a trovare qualcoa di carino da dire su questa città, ma questa è la verità, e come già sapete, non mi piace dire bugie!

Grazie infinite per aver letto questo articolo!

Alla prossima!


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