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Come sopravvivere all'Arenal Sound


Ciao a tutti! Volevo condividere quest'esperienza perché mi sono divertita moltissimo in questo viaggio e sarà per sempre una delle migliori estati della mia vita.

L'Arenal Sound è un festival musicale che si tiene a Burriana, nella provincia di Castellón. Si svolge la prima settimana di agosto, io ci sono stata l'anno scorso. Vi propongo una guida ed alcuni consigli su come sopravvivere all'Arenal Sound.

Come preparare il viaggio

Sono stata al festival con quattro amiche. Abbiamo comprato i biglietti prima di Natale in modo da evitare l'aumento del costo dei biglietti. Poi, abbiamo trovato dei bus di gente che andava lì partendo direttamente da Saragozza, avevamo anche un gruppo su Whatsapp. Il viaggio in bus sarebbe stato più economico rispetto a fare il viaggio per conto nostro.

NOTA: Se vuoi che l'esperienza sia indimenticabile, porta con te delle amiche fantastiche:

  • Quella di marketing: ti aiuterà con qualsiasi cosa riguardante le foto da postare perché conosce tutto sul tema influencers.
  • Quella di ingegneria: quella che capisce le istruzioni della tenda da campeggio e che riesce a spiegarti (con tuo grande rammarico) in cosa consiste una latrina.
  • Quella di turismo: la classica che dice che le interessa il turismo perché le piace l'arte però in realtà quello che le piace davvero è far festa.

Quando è arrivata l'estate ed eravamo libere abbiamo iniziato a preparare tutto quello che ci serviva da portare via.

Avevamo bisogno di una tenda ed io ne avevo una che avevo usato una sola volta e tanti anni prima. Ci siamo trovate un pomeriggio in un parco per imparare a montarla, così non avremmo avuto sorprese una volta arrivate. La tenda era per tre persone però ci è sembrato che, visto che non occupavamo molto spazio, ci saremmo potute stare in quattro. Errore. Più avanti capirete perché è stata una cattiva idea. Quello che consiglio è di portare tende per due persone. L'ideale, nel nostro caso, sarebbe stato andare con due tende e metterci a coppie. Oltre alla tenda bisogna anche portarsi delle sedie e, se possibile, qualche tavolino.

Per dormire ci siamo portate sacchi a pelo e tappetini, anche qualche cuscino su cui poggiare la testa. Sicuramente il caldo ci impediva di dormire bene, perché quando dormivamo era giorno e si accumulava molto caldo nella tenda. È essenziale portarsi uno spruzzino o ventilatore da tenere nella tenda per potersi rinfrescare.

I nostri bagagli erano composti da grandi zaini da montagna. Lì abbiamo messo tutto quello che potevamo. Quasi tutti i vestiti che ci siamo portate erano estivi, non ci occupavano troppo spazio, compresi i bikini. Dovevamo stare lì una settimana e volevamo essere ben preparate. Credo che una delle cose imprescindibili sia la crema solare, noi facevamo molta attenzione, ma, nonostante questo, ci siamo bruciate. Si passano molte ore in spiaggia o sotto il sole ed è importante essere protetti. Non sarebbe male anche portarsi un cappellino che vi protegga dal sole.

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È anche importante portare un beauty case con tutto il necessario per lavarsi, è sempre ben accetto. Poi, il bagnoschiuma, lo shampoo, il balsamo ovviamente lì non te li daranno. Ciò che credo non sia necessario portarsi è un phon, noi ci lavavamo con l'acqua ghiacciata delle docce comuni (che sono all'aria aperta) quando il sole stava tramontando e si asciugavano subito.

È importante portarsi delle ciabatte, tanto per andare a fare la doccia quanto per andare in spiaggia o in piscina. Le scarpe in generale finiscono per distruggersi, io consiglio di portare soprattutto scarpe da ginnastica che siano comode e resistenti.

Come sistemarsi

Quella era la prima volta che ci andavamo e non eravamo molto informate. Sapevamo solo che prima che aprano in cancelli si crea una coda tremenda in cui la gente aspetta seduta su delle sedie. Noi ci siamo messe in fila, che era già enorme, quando siamo arrivate. Abbiamo deciso di fare i turni e andare a comprare delle sedie visto che non le avevamo portate. Abbiamo montato un mini accampamento e abbiamo cenato in fila. Più tardi abbiamo provato a dormire come potevamo, però si stava molto scomodi.

Durante la notte una delle mie amiche ci ha svegliato perché stava succedendo qualcosa. La gente stava correndo verso l'entrata. Questo avviene a causa della lotta per i posti all'ombra. Provando ad entrare abbiamo perso una sedia. Son state ore molto angoscianti e quando siamo riuscite ad entrare era già giorno. Ci hanno messo il braccialetto e, rapidamente, abbiamo cercato un posto all'ombra. Io consiglio che non sia proprio al centro, dove ci sono i teloni che fanno ombra. Perché lì non passa l'aria, quindi si riscalda molto, e inoltre è difficile uscire.

Eravamo stanchissime ma dovevamo montare la tenda, ci eravamo allenate tanto per farlo. Ma in quel momento non eravamo in un parco con un terreno morbido. Eravamo nel campeggio Arenal (quello che si unisce alla spiaggia), zona A. Ed è un terreno secco, il terreno era molto duro e non c'era modo di piantare i picchetti. Siamo rimaste un sacco di tempo a provarci e alla fine li abbiamo messi come siamo riuscite e ci siamo messe dentro a dormire.

Non so quante ore sono passate, non erano tante. Quando ci siamo svegliate e siamo uscite fuori dalla tenda non sembrava di stare nello stesso posto. Adesso eravamo circondate da un mare di tende da campeggio che sembrava non avesse fine e noi eravamo giusto nel centro. Inoltre, dato importante, eravamo come una specie di tumore in una cerchia di tende di un gruppo di amici di Madrid. Non c'entravamo niente con loro, però quella era la nostra piazzola, quella che tanto ci era costata raggiungere e non eravamo disposte a cederla.

Abbiamo avuto la fortuna che questi ragazzi erano gentili, si erano organizzati molto meglio di noi, si notava che avevano più esperienza nei festival. Credo che gli facessimo perfino pena, perché a volte ci portavano bottiglie di acqua fresca.

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I primi due giorni abbiamo provato a non stancarci troppo e così conservare le forze per i concerti dei giorni successivi. Però era un po' difficile perché intorno a noi c'era una festa continua.

Cosa mangiare

Dal secondo giorno abbiamo preso quasi tutti i giorni un bus che ci portava a Burriana dove andavamo ad un Consum per comprare cibo dal supermercato. Un giorno abbiamo anche approfittato per andare in una pizzeria. Anche nella strada lungo la spiaggia ci sono molti posticini dove si può comprare del cibo, anche all'interno dei campeggi è normale che ce ne sia uno.

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Tutto ci sembrava squisito e, inoltre, avevamo provviste dentro gli zaini (sempre fuori dalla tenda) come biscotti o patatine. Molti giorni abbiamo cenato vicino alla tenda ed alcune volte i vicini ci hanno prestato il loro tavolo.

Molti pomeriggi facevamo merenda in spiaggia, anche un giorno in cui non c'è stato bel tempo. Il cielo era grigio, pieno di nuvole enormi e il mare era molto agitato, c'era bandiera rossa ed era proibito farsi il bagno. Ci eravamo messe in una zona della spiaggia in disparte e molto tranquilla, ne abbiamo approfittato per riposare e chiudere un po' gli occhi.

Tutte e quattro eravamo sdraiate in una grande coperta di elefanti che avevo comprato ad un venditore ambulante. Ad un certo punto una ha notato che l'acqua le aveva toccato un piede e ci ha avvisato che un onda era arrivata fino a noi. Rapidamente abbiamo dovuto prendere tutto e sistemarci più indietro, altre persone, invece, non si erano scomposte. Ci siamo sdraiate di nuovo nel nostro nuovo posto. Non era passato nemmeno un secondo, che un'altra onda ha inondato tutto. Siamo state le uniche che sono riuscite a salvare ciò che avevamo portato in spiaggia e a salire su una duna che c'era nella parte dietro a noi.

Come dormire

È un festival. Non si dorme.

Come lavarsi

I bagni erano terrificanti. Consistevano in alcune latrine e non c'era luce, quindi se la notte dovevi fare la pipì eri fregata. I lavandini erano molto semplici, una cosa metallica con tre getti di acqua fresca per lato. Dimenticatevi degli specchi, se lo volete, portatevi il vostro.

Le docce non erano male. Erano tutte vicine e all'aria aperta, alla fine l'ora della doccia, al tramonto, era figo. Nel poco spazio che occupavano c'era un sacco di gente giovane che si faceva la doccia, insaponandosi, risciacquandosi... (individualmente ovviamente, anche se non si sa mai) la situazione era simpatica. Soprattutto perché l'acqua era ghiacciata e perfino i più forti lanciavano delle grida assurde.

Nonostante queste meravigliose docce, tornando dal viaggio e vedendoci in uno specchio dei bagni pubblici di una stazione di servizio, abbiamo visto che non eravamo molto pulite. Guardate, siamo super abbronzate! Si passa un asciugamano sulla faccia ed il povero asciugamano ne esce completamente marrone. Si può dire che non era abbronzatura, era più che altro terra. Nei festival, nell'area dei concerti se ne alza molta di terra ed aderisce alla pelle, facendovi sembrare più abbronzati. Inoltre, la respirate, quindi, se andate all'Arenal e vi esce del moccio marrone scuro, non spaventatevi, è solo polvere e sabbia che, grazie a Dio, non vi ha impregnato i polmoni.

Come andare ai concerti

Il nostro campeggio era quello che stava vicino alla spiaggia e di fianco ad essa si trovava il Beach Club con piscina, una piccola cala e il proprio spazio per i concerti. Approfittavamo del fatto che eravamo sistemate praticamente là di fianco e del fatto che eravamo solite andare lì, soprattutto la sera, nonostante a quell'ora ci fosse un bell'ambiente anche nei chioschi della spiaggia.

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La notte andavamo ai concerti che facevano a Malvarrosa. Noi eravamo in quattro, quindi tanto andare quanto tornare in taxi era abbastanza economico, ma, nonostante ciò, qualche giorno siamo andate a piedi visto che il campeggio Arenal non è così lontano da Malvarrosa. Ovviamente si poteva anche prendere un bus che ti avvicinava di più alla città, però era sempre pieno di gente e molte volte non ci stavano tutti.

La zona di Malvarrosa era dove andavano i gruppi importanti. Generalmente la gente beveva prima di entrare nelle zone vicine.

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Abbiamo visto qualsiasi tipo di cantante da Alaska fino a Steve Aoki. Nella zona dei concerti di Malvarrosa c'erano molti palchi, c'erano il principale e poi altri per gruppi meno importanti. Inoltre, c'erano dei posti in cui si potevano cambiare gli euro in una moneta che si usava per pagare all'interno del festival. Ovviamente era fornito anche di posticini per mangiare qualsiasi cosa, io ricordo che mangiavo soprattutto pasta.

Durante il concerto gli spettatori sollevavano tanta polvere, ci circondava una grande nuvola di polvere. Sentivamo come se respirassimo una massa densa, in generale annaffiavano il terreno, in modo che non succedesse, però gli ultimi giorni era davvero insopportabile. Si attaccava alla pelle e non ti lasciava respirare. Avevamo trovato come risolvere il problema, usavamo come mascherina i fazzoletti che portavamo al polso e continuavamo ad usarli per tutto il concerto.

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L'ultimo giorno siamo rimaste fino alla fine, fino al silenzio. Eravamo molto stanche ma volevamo sfruttare fino all'ultimo l'ultima notte al festival. Non avevamo mai rischiato di passare per una scorciatoia che c'era lungo la spiaggia, però, visto che era l'ultimo giorno, non ce ne fregava più nulla. Seguivamo un sacco di gente che andava verso il campeggio della spiaggia.

Dopo ore e ore di musica a tutto volume c'era un silenzio perfetto mentre attraversavamo campi coltivati passando per fossati e stradine. E nel mentre, il sole sorgeva. In un certo modo è stato molto bello finire così. Quando siamo arrivate alla spiaggia il cielo aveva colori caldi e si vedevano gli uccelli lontani. Non ci restava che dormire qualche ora, smontare la tenda e andare via.

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