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La perla nascosta dell'Est: Bucarest

Pubblicato da flag- Stefano Gioacchino — 7 anni fa

0 Tags: flag-ro Esperienze Erasmus Bucarest, Bucarest, Romania


#1 Spostarsi a Bucarest

Bucarest è una città di quasi due milioni di abitanti ma, solitamente, la parte viva della città (quella cioè più interessante) è molto piccola e ben organizzata dal punto di vista dei trasporti.

La metropolitana è in funzione dalle 5 del mattino alle 23:30  e gli autobus effettuano corse anche di notte, coprendo ampie aree della città, specie nel centro.  L’abbonamento mensile della metro per gli studenti è di 6 euro ed esistono consistenti sconti anche per autobus, tram e filobus.

Il centro cittadino, poi, brulica di taxi a tutte le ore del giorno e della notte. Per un modico prezzo (se siete in gruppo i prezzi a persona sono a dir poco ridicoli) vi accompagneranno a casa quando sarete troppo sbronzi per tornare a casa a piedi e i mezzi pubblici non sono in funzione.

Se invece volete spostarvi a piedi, Bucarest è  una città piena di vita, energica e sempre piena di gente di ogni tipo, soprattutto in centro. I quartieri periferici invece, soprattutto di notte, sono particolarmente solitari e non è raro incontrare cani randagi lungo il percorso. Si consiglia, in questo caso, di prendere un taxi: per pochi soldi vi porterà a destinazione velocemente e in sicurezza.

 

#2 Visitare Bucarest

Bucarest non è una città storicamente interessante.

I terremoti e le pianificazioni edilizie degli anni ’80 hanno raso al suolo gran parte della città vecchia. La città appare così meno interessante rispetto alle vicine Budapest e Belgrado.

 La città è infatti segnata da maestosi vialoni alberati che, per la maggior parte delle volte, si concludono in enormi rotonde. Il centro “antico” è stato invece lasciato in uno stato di degrado fino ai primi anni 2000 quando l’intera zona è stata bonificata, le famiglie che vi abitavano costrette a trasferirsi e le loro abitazioni trasformate in locali pacchiani, dando a tutta l’area un’atmosfera decisamente kitsch.  

Quindi, se venite a Bucarest per la sua storia, la sua cultura e monumenti che non siano palazzi dell’era sovietica con sopra le insegne del Mc Donald’s o della Coca Cola, vi consigliamo vivamente di cambiare città.

#3 Divertirsi a Bucarest

Se siete al contrario interessati al divertimento e alla vita notturna, siete arrivati nel posto giusto.

La città, regolata da un rigido coprifuoco fino ai primi anni ’90, sembra essere ansiosa di recuperare tutte le serate perdute: nella pacchiana Lipscani (il centro) i locali sono aperti dal pomeriggio fino alle prime luci dell’alba mentre la città nuova brulica di discoteche di tutti i gusti.

Molto forte è la presenza del sesso nella città. Vi troverete spesso di fronte ad ambigui centri massaggi, a insegne di sexy shop e night club. Pur tuttavia, data la facilità di rimorchio nelle discoteche, vi consigliamo di spendere i vostri soldi per altri svaghi.

#4 Mangiare a Bucarest

Trovare un locale tradizionale a Bucarest sembra essere un’impresa titanica: la città è infatti piena di locali internazionali: pub irlandesi, pizzerie, kebab e tanti fast food e sembra che i Rumeni si siano adattati a questo nuovo tipo di cucina, dimenticando quella tradizionale.

I prezzi delle locande sono conformi alla qualità della vita in Romania e, quindi, sono per la maggior parte economici.

Non sarà facile per i vegetariani e vegani, in quanto quasi ogni cosa da mangiare contiene carne; quindi, se appartenete ad una di queste due categorie o semplicemente siete schizzinosi per il cibo, consigliamo di cambiare località.

Un’altra nota dolente è quella delle mance: non pagando il coperto, i camerieri si aspettano un piccolo extra che, di solito, ammonta al 10% della somma da voi pagata. Pur tuttavia non dovete considerarlo un obbligo e loro non possono e non devono pretendere nulla: se non siete soddisfatti del trattamento, non lasciate mance e non curatevi dei borbottii dei camerieri.

#5 La gente a Bucarest

Gli anziani o le persone di mezza età non parlano inglese e quindi dovrete farvi capire con i segni. A volte gli abitanti, per quanto vogliano mostrarsi occidentali e cosmopoliti, si mostrano diffidenti verso gli stranieri. Pur tuttavia, se vi mostrate decisi e sicuri di voi stessi, dandogli l’impressione di non essere semplici polli da spennare, vi tratteranno con più rispetto e, a volte, gentilezza.

I giovani, invece, l’inglese lo conoscono bene e saranno disposti ad aiutarvi elargendo sorrisi e timidezza. In nessun paese dei molti in cui siamo stati abbiamo avvertito tanta differenza tra vecchi e giovani, segno evidente del cambiamento storico di questo paese avvenuto nel 1989 quando la Romania passò dall’essere uno stato con economia socialista e sostanzialmente chiuso al mondo a uno con economia di mercato che guarda all’Occidente, nel bene e nel male.


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