SIM polacca

Credo che già dai vecchi post si può capire come il fatto di avere il telefono senza Internet determinava alcuni problemi, soprattutto perché vado praticamente ovunque grazie a Google Maps.

Senza, sono persa.

Già avevo visto varie cose della Polonia: avevo visitato Manufaktura, avevo mangiato in un paio di posti, ero salita su bus e treni, avevo conosciuto la mia scuola, ma quello era il giorno in cui dovevo mettermi alla ricerca di una buona SIM telefonica.

Quando sono arrivata lì, la prima cosa che ho fatto era andare in un negozio, tipo Media Markt, di cui non ricordo il nome; mi avevano consigliato una compagnia chiamata Heyah, ma una volta arrivata mi hanno detto che le SIM erano terminate. Quindi sono andata al centro commerciale principale, ho chiesto a diverse persone e l'ultima di queste era una gentilissima donna polacca, che si era offerta di accompagnarmi al negozio e di aiutarmi nella mia scelta.

Le ho raccontato la situazione, ovvero che volevo una scheda telefonica, in cui ciò che mi importava di più era Internet, dal momento che utilizzavo a malapena il cellulare per chiamare o inviare messaggi.

La ragazza aveva iniziato a parlare con l'impiegata, un'altra polacca, che aveva la faccia di una con pochi amici e che detestava il suo lavoro. Mi fece un po' di pena, perché sembrava le pesasse spiegarmelo, come se non le importasse minimamente il fatto che avessi bisogno di risolvere il problema di Internet (e ti capisco, ne hai tutto il diritto, ma stai lavorando a contatto con i clienti, perciò resisti, metti da parte il tuo cattivo umore e mi ascolti, perché fino a quando non avrò capito perfettamente le condizioni di tutte le schede, non me ne andrò da qui), pensai.

Ho ringraziato la ragazza che mi aveva accompagnato per poi entrare in azione. Mi sono interessata direttamente a quelle che comprendevano internet. Avevo capito come Heya fosse abbastanza buona, ma occorreva pagare in più per avere anche Internet: 1GB costa 10 zl (2, 5 euro) e dura un mese.

I prezzi senza offerte aggiuntive come Internet o minuti extra, sono i seguenti :

  • 5-9 zl per 5 giorni.
  • 10 - 19 zl per 10 giorni.
  • 20 - 49 zl per 1 mese.
  • 50-500 zl per 100 giorni.

L'opzione successiva che ho visto era la PLAY. La procedura è la stessa di Heyah, solo che comprende anche Internet. Ho pagato la SIM 5 zl e sarebbe dovuta durare 5 giorni, sebbene almeno io, l’abbia usata per 9 o 10 giorni, fino a quando non mi sono resa conto che non potevo né fare né ricevere chiamate, che era quando sono dovuta ritornare al negozio e ricaricare la scheda con 50 zl.

SIM polacca

Non vi credete che sia stato facile capire tutto ciò che mi hanno spiegato, ma, in breve, quei 50 zl tu li puoi spendere per tutto ciò che vuoi, chiamate, messaggi o Internet. Quando finiscono, bisogna tornare al negozio e ricaricare.

Per ora non mi ha creato problemi, e la copertura è buona, quindi credo che sia un'ottima opzione visto che per meno di 13 euro ti può durare fino a 3 mesi e questo mi fa maledire ancora di più tutte le altre compagnie telefoniche più famose, come Orange, Movistar o Vodafone, per farvi alcuni esempi, perché sono tutte uguali.

È un argomento che davvero mi pone su tutte le furie. Ci facciamo davvero di manipolare così tanto dalle compagnie telefoniche? Siamo ancora un gregge di pecore, nonostante possiamo sembrare tanto categorici in altre cose?

Conosco persone che pagano fatture di 100 euro al mese per il loro cellulare. Questo equivale ad un totale di 1200 euro all'anno, 1200 euro che buttiamo, perché, in realtà, queste fatture le stai pagando per niente.

Oggi abbiamo a nostra disposizione vari programmi per poter chiamare gratis, come ad esempio Skype, però, signori miei, tutto dovrebbe essere così. Non riesco a farmi capace di come sia possibile aver raggiunto una situazione tale, in cui ogni giorno vediamo annunci di: nuova tariffa scoiattolo, delfino, balena, orca, ippopotamo e koala, tariffe nuove che promettono di adattarsi ai tuoi bisogni e al tuo portafogli.

Ma tutto apposto? Siamo seri?

Mi soffermo su uno slogan di Movistar, e ripeto, che ho scelto questo perché è il primo che mi viene in mente: "Se condivisa, la vita vale di più": si basano sul concetto di come, con Movistar, le persone non solo possano comunicare, ma anche condividere le loro esperienze, le loro emozioni e, nel fare ciò, ottenere una maggiore rilevanza, arricchendosi con la visione, il contributo, la complicità altrui; parole come solidarietà, amicizia, compagnia, tra molte altre, assumono in questo modo un significato più grande. La visione di questa compagnia è che la vita è caratterizzata da milioni di momenti straordinari e la loro condivisione li rende ancora più magnifici.

Che stronzata, non ho altro da aggiungere.

Sono uscita dal negozio e mi sono incamminata verso casa. Era sera, quindi la cosa era più complicata.

Ho preso il tram 3, come avevo fatto la prima volta, e sono scesa ad una delle fermate, anche se non mi era davvero chiaro quale fosse; mentirei se dovessi dire che la ricordassi.

La prima persona a cui ho chiesto indicazioni per l'Ostello Molo era la tipica anziana polacca: minuta, dall'aspetto delicato, un volto che rifletteva il passare del tempo e il segno considerevole lasciato dal freddo, occhi piccoli e vitrei, un viso abbastanza coperto da un cappello, un lungo cappotto abbinato ad una sciarpa, una gonna lunga che rivelava in parte le caviglie, calze e scarpe dai tacchi larghi e bassi, neri.

Onestamente, non sono sicura del perché avevo chiesto a lei visto che ero consapevole di come il 99% degli anziani non conoscesse l'inglese, però, probabilmente lo avevo fatto perché era l'unica persona che avevo visto per strada. Ha iniziato a sparare un incredibile, veloce e potente discorso in polacco, accompagnandosi dai movimenti delle braccia. Una volta fermatasi per poter riprendere fiato, le ho detto rapidamente: No polacco, No polacco! (per la cronaca: Nie mówię po polski, io non parlo polacco) ed ovviamente la donna non mi aveva capito, e ha continuato con la sua sonata.

Alla fine, le ho sorriso, ho fatto il gesto dell'Ok sollevando il pollice e ho iniziato a camminare attraverso il bosco. Ho intravisto in lontananza alcuni campi da tennis (in realtà, più tardi ho scoperto come quella fosse la strada giusta) e mi chiedevo dove diavolo mi trovassi. Ho continuato a camminare, senza una direzione, alla ricerca di altre persone. Avevo notato che mi stavo allontanando molto dal punto di partenza e perciò mi sono voltata verso il luogo in cui mi aveva lasciato la metro.

Vicino la porta di un ristorante che faceva angolo ho visto una coppia, piuttosto giovane, con un passeggino. Non ci ho pensato due volte, ho accelerato il passo e ho chiesto a loro. Non avevano la minima idea di che cosa stavo parlando.

  • In quale strada si trova?
  • Okopowa 70, risposi.

Ha tirato fuori il suo telefono cellulare, ha aperto Google Maps (sììììììììì) per poi dire: Ufff, beh sei abbastanza lontano.

(Mamma, se mai ti capita di leggere ciò che sto scrivendo, salta il paragrafo successivo)

Sì, sei a circa 15 minuti, più o meno, ma con il freddo che fa e per l'ora che si è fatta... Si rivolge a sua moglie, dice qualcosa in polacco, mi guarda e dice: Andiamo, ti ci porto in auto.

Una volta ho percorso quel sentiero un paio di volte e avevo capito come arrivare all'ostello senza problemi da lì, ma comunque bisogna fare un paio di giri, quindi in quel momento, non avrei avuto assolutamente modo di arrivarci.

Mi ha lasciato vicino la porta dell'ostello, passando di nuovo per l'ingresso infernale caratterizzato da quell'asfalto che aveva delle buche che raggiungevano facilmente un metro di diametro e 25 di profondità, che tutte le auto cercavano di evitare per quanto fosse possibile. Persino quel tipo mi chiese come fossi arrivata là.

L'ho ringraziato e gli ho detto di dare un bacio a sua moglie e al suo bambino da parte mia (mi era venuto direttamente dal cuore). Ho aperto la portiera, mi ha sorriso ed addolcito con un: Buona fortuna per tutto!


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