S01E11 - "Le mie note musicali"

Pubblicato da flag-it Andrea Metafuni — 8 anni fa

Blog: Erasmuxelles
Tags: Suggerimenti Erasmus

il mese di ottobre mi fece un bel regalo. Che poi non fu il mese, ma una persona. Ovvero, Kevin dell'Erasmus Student Network. 
Nei giorni precedenti, dopo aver allacciato maggiori rapporti con i nuovi studenti e persone locali, scrissi su facebook se qualcuno conosceva un posto dove poter noleggiare chitarre a prezzi bassi o, meglio ,se qualcuno ne avesse una da prestarmi per la durata del mio erasmus. Ebbene, dopo poco più di un mese dalla mia partenza riuscii ad avere di nuovo tra le mani una chitarra!A quel mio messaggio su facebook rispose appunto Kevin, dicendomi "io ne ho una che non uso praticamente mai, posso prestartela e vuoi!". Appena l'ho letto non ci credevo! Avevo già messo in conto di dover spendere dei soldi per noleggiarne una, magari brutta anche e sinceramente quando Kevin mi disse che me ne avrebbe prestata una pensavo ne avesse una vecchia, classica, con le corde di nylon difficili anche da accordare. Invece no! Era una chitarra acustica, con tanto di accordatore integrato e jack per l'amplificatore! Ovviamente non ho mai usato un amplificatore, anche se Pierre, il mio coinquilino francese, ne aveva trovato uno per strada (non è raro trovare cose per strada a Bruxelles. Tornando a casa da un bar una sera io portai a casa dello comode bacinelle per trasportare il bucato lavato o asciutto in giro per la casa), o magari mi sbaglio e glielo aveva dato un suo amico. Sta di fatto che non lo abbiamo mai usato anche perché non avevamo il jack e poi, sinceramente, andava bene anche così.

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Mi trovai con Kevin all'università per ritirare la chitarra e, come ho detto prima, ci rimasi stupito della qualità della chitarra! Se anche voi suonate uno strumento e siete all'estero, provate a fare come me: dopo aver stretto in maniera naturale un po' di amicizie con altre persone, provate a chiedere se qualcuna di loro ha qualche strumento che suonate che possa prestarvi per un po'. Magari sarete fortunati come me e potete ricambiare il favore con qualche birretta in giro per la città! 
Prima di tornare a casa, con ancora la chitarra in spalla, andai al Keymusic, uno dei negozi si strumenti musicali più forniti di Bruxelles. Qui hanno praticamente di tutto, dalle batterie agli ukulele, dai sintetizzatori ai banjo, davvero una grande gamma di prodotti. Un altro negozio in cui sono andato quando ho cambiato le corde per la seconda volta si chiama Adagio Music. Qui purtroppo non ho avuto modo di girovagare tra gli strumenti musicali perché ero di fretta, ma mi sembrava un ottimo negozio e dalla vetrina notai che qui rivendevano anche armoniche a bocca, cosa che non ho visto da Keymusic. Quindi, se suonate uno strumento musicale e siete a Bruxelles vi consiglio questi due negozi nel caso in cui abbiate visogno di qualcosa! Io da Keymusic acquistai una muta di corde nuova e un capotasto mobile. Potevo così cominciare a suonare un po' nei momenti di pausa studio o nei miei momenti relax in camera.

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Che poi la chitarra divenne anche un modo per intrattenerci tra noi coinquilini, durante le serate infrasettimanali. Mi veniva chiesto di andare a prendere la chitarra così da canticchiare un po' tutti insieme. "Andrea, es el momento de un poquito de Manu Chao!". Così andavo in camera, prendevo la chitarra e salivo per cantare tutti insieme e passare belle serate insieme 

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Devo proprio ammettere che quelle erano bellissime serate. C'era un senso di unione e un profumo di quasi famiglia che rendeva la mia permanenza in quella casa ancora più piacevole di quanto non lo fosse già con quelle persone con cui condividevo pasti, curiosità, serate, difficoltà, gioie, paure, lezioni, ansie, soddisfazioni ed emozioni. Di gran lunga uno dei periodi della mia vita più belli che abbia mai vissuto. E fu anche merito loro. Senza tralasciare la grande amicizia che è nata anche con Giacomo, perché anche se non abitava con noi era comunque sempre presente.

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A proposito di Giacomo: sia io che lui siamo appassionati di Basket. Ci piace seguirlo, ci piace giocarlo e per tanti anni lo avevamo praticato nelle nostre rispettive città. Beh, sfruttando ancora la bella stagione che fortunatamente non voleva lasciare Bruxelles tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, decidemmo, un giorno, di andare a fare una partitina in qualche campetto della città. Mi chiamò lui e mi disse: 
- "Bella Andre! Un mio coinquilino ha una palla da basket, ti va di andare a fare 2 tiri da qualche parte?"
- "E me lo chiedi?? Però c'è un problema, io ho le scarep da running e posso usare quelle, ma non ho i pantaloncini!"
- "Véz, te li presto io!"
- "Bomba!"
Così ci trovammo un giorno, io, Giacomo e Xavier, il coinquilino che aveva la palla (ma che scoprimmo poi che non sapeva giocare a basket, ahah), per andare a gonfiare la palla in un negozio di articoli sportivi a Porte de Namur e poi dirigerci verso i campetti che si trovano proprio dietro al Parlamento Europeo, al Leopold Park, un parco con tanto di laghetti e percorsi per poter fare un po' di jogging o rilassarsi leggendo un libro. Xavier, che è uno sportivo incallito, c'è andato di corsa così da scaldarsi un po'. Io e Giacomo, in totale tranquillità, ci dirigevamo in pantaloncini e maglietta verso il Parlamento Europeo e una volta arrivati nel piazzale di questo grande palazzo di vetro era possibile notare due ragazzi che si passavano una palla da basket e palleggiavano in mezzo agli incravattati e ai business men. Per me era una sensazione bellissima: stavo andando a giocare in un cametto di Bruxelles. Era tutto così "grande", così "intenso". Non ero al solito campetto del mio paese, ormai logorato dal tempo e dai pochi investimenti per preservarlo, ma stavo andando al Leopold park per giocare con persone che venivano da chissà dove con quale storia alle spalle. Per me era tutto estremamente affascinante ed eccitante! Così raggiungemmo il parco. Xavier era già lì, sudato e pronto. Eravamo in 3 e trovammo altri 3 ragazzi che volevano giocare: due francesi e uno spagnolo. Benissimissimo! Così iniziammo a giocare. Tiro da 3 per decidere il possesso. Palla loro e via. Scivola, difendi, rimbalzo, recupera, passa, attacca, tira. Tutto filava liscio fino a che Xavier cercò di prendere una palla vagante e, in un movimento abbastanza scoordinato, urtò contro il francese di quasi 2 metri che giocava nell'altra squadra.

*STOK*

"Cos'è stato?".
Un lago di sangue! Xavier si era rotto il naso! Così dopo solo 20 minuti di gioco, io e Giacomo siamo andati con Xavier all'ospedale più vicino in modo che potesse ricevere le giuste cure mediche. Purtroppo la partita di basket finì lì, ma cosa potevamo fare? La palla era sua!!! No va beh, a parte gli schezi. non potevamo fare altro ed è stato giusto così. Si fecero quindi quasi le 19 di sera e tornammo tutti a casa. Anche se durò poco apprezzai davvero molto quella partita a basket con gente proveniente da tutto il mondo. 

Verso la metà di ottobre, l'ESN aveva organizzato una "international dinner", una cena internazionale che viene organizzata in tante università che ospitano studenti erasmus. Chi partecipava doveva farsi trovare a ora di cena in un'aula dell'ICHEC portando qualcosa di tipico del proprio paese. Noi italiani cucinammo della pasta fredda, anche perché tenere le cose in caldo da casa nostra fino all'università era praticamente impossibile. Lorenzo preparò anche un po' di torta al mars: ormai era un maestro nel farla. Alcune settimane prima avevamo organizzato una "festa italiana" in casa nostra dove abbiamo cucinato pasta, piadine, verdure e varidolci e all quale avevamo invitato tutti (no seriamente, praticamente tutti! o quantomento tutti quelli con cui avevamo legato) gli studenti erasmus ed eravamo tutti spiaccicati in casa. Ma è stato tutto bellissimo. Beh, stavo dicendo. A questa cena internazionale c'era la possibilità di assaggiare un po' le diverse cucine dei vari paesi di origine degli studenti partecipanti. Qui ho assaggiato un poì di salumi e formaggi francesi, dolcetti tipici croati, arepas colombiane, paella spagnola, zuppe cinesi, dolci svedesi, salsicce tedesche, piatti olandesi... insomma, un po' di tutto da tutta europa!

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Era tutto così bello che la vita era diventata di colpo colorata come le bandiere del mondo!


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