S01E03 - "Il mio momento"
Sigla.
Titoli iniziali.
Apertura.
E fu così che, in una tiepida mattina del 7 settembre 2014, mi trovai all'aeroporto di Bologna con Giacomo per prendere l'aereo che ci avrebbe portati a Bruxelles. Entrambi eravamo carichi di bagagli, borse e zaini vari. Ricordo di essere stato attrezzato di:
- Valigia da 25 kg
- Valigia da 15 kg
- Zaino in spalla
- Tracolla del pc
D'altronde le temperature del Belgio richiedevano una bella scorta di maglioni e vestiti pesanti. Insomma, da settembre a febbraio non è che faccia proprio caldissimo nel nord Europa.
Scoccata l'ora dell'imbarco ci siamo diretti verso il rispettivo gate, dove l'aereo della Ryanair ci stava aspettando. Ci siamo seduti in due posti assegnati casualmente e ci siamo ritrovati un paio di ore dopo direttamente all'aeroporto di Charleroi.
Arrivati a Charleroi ci siamo guardati e... "e adesso??". Adesso bisognava prendere il bus che ci avrebbe portati in città!
E' facilissimo, si chiama Brussels City Shuttle e ti porta dall'aeroportio direttamente alla stazione di Gare du Midi (Zuid, in fiammingo). Il biglietto, se ricordo bene, non costa più di 17 euro, ma se si prenota online lo si può pagare anche 14, 10 o addirittura 4 euro se si prenota per tempo. L'autobus è riconoscibile visti i suoi colori bianco e azzurro e la scritta del servizio direttamente sulla fiancata. In circa tre quarti d'ora si arriva alla stazione citata precedentemente. Una volta arrivati dovevamo capire che biglietto della metro fare e che direzione prendere. Il tutto sempre con una valigia da 25kg, una da 15kg, uno zaino in spalla ed una tracolla per pc. Io sembravo un profugo, ma la cosa mi divertiva tantissimo (tranne quando mi si è incastrata la tracolla nei tornelli automatici della metropolitana!). In attesa di avere informazioni maggiori sulla possibilità di fare un abbonamento per i trasporti, decidemmo di fare il biglietto Jump 10 journeys da 14 euro della compagnia dei trasporti di Bxl, la STIB, direttamente tramite una macchina automatica presente in tutte le stazioni della metropolitana. Questo biglietto ti da la possibilità di obliterare 10 corse in totale, ognuna con validità di un'ora per qualsiasi mezzo di trasporto della STIB (quindi è possibile saltare di metro in tram, di tram, in bus e poi di nuovo in metro entro un'ora dall'utilizzo di una corsa. Ogni volta che si utilizza vengono conteggiate le corse rimanenti sul retro del biglietto).
Da Gare du Midi dovevamo raggiungere il comune di Ixelles, nello specifico: il quartiere Porte de Namur. Giacomo avrebbe vissuto lì, mentre io mi sarei trovato con il proprietario di casa che mi avrebbe portato alla mia destinazione. Arrivati a Porte de Namur rimanemmo folgorati! Eravamo in una vera metropoli europea! Una di quelle con le stradone, le banche, i fast food, i negozi dei grandi marchi lungo la strada e centinaia di persone di culture e razze diverse che si intrecciavano per strada come fili di un bellissimo maglione colorato. La sensazione, almeno per me, fu elettrizzante! Appena riconobbi il signore spagnolo che mi abrebbe portato a casa salutai Giacomo e ci dirigemmo verso direzioni diverse, seppur vicine. Il proprietario era spagnolo, parlava spagnolo, francese ed un minimo di inglese. E meno male, perché io non sapevo parlare spagnolo e le uniche conoscenze di francese che avevo risalivano ai 3 anni delle medie. Potete immaginare la freschezza della mia memoria. Io abitavo a Rue Goffart 82, via appartenente anch'essa, come il quartiere Porte de Namur, al comune di Ixelles. Arrivato a destinazione, il proprietario mi diede le chiavi e in inglese mi spiegò un po' come funzionava la casa: bagni, caldaia, immondizia, pulizie, ecc. Mi accompagnò verso la mia stanza, sotto terra, piano successivamente nominato "inferno" per via del caldo e del confronto con la mansarda, che era il "paradiso": Subito ebbi modo di conoscere il coinquilino belga, Kevin, il quale abitava già lì da un po' di tempo. Successivamente conobbi Braulio, un portoghese che "abitava" lì (storia lunga, fatta di fughe, illegalità, generosa ospitalità, genialità e sregolatezza. Magari ve ne parlerò in un'altra puntata). Poi conobbi Lucia e Lorenzo, gli altri italiani che avrebbero studiato all'ICHEC. Di conseguenza tutti gli altri: Federica, una studentessa di architettura presso la ULB di Bruxelles, anche lei in erasmus; Valentine, una ragazza belga che studiava giurisprudenza; Antoine e Laurent, due francesi che abitavano nella dépendance; Juncal, una spagnola che sarebbe partita da lì a poco. Questo fa intendere quindi che la squadra non era ancora nè quella definitiva, nè quella al completo. Ad ogni modo mi trovai bene fin da subito.
Dopo essermi ambientato un po' e aver fatto conoscenza con i coinquilini, uscii. Era già pomeriggio inoltrato e mi sarei trovato con Giacomo per mangiare qualcosa da lui, così da farci compagnia fin da subito. Mi raccontò che da lui non c'era ancora praticamente nessuno e che sentiva solo passi lungo le scale ma non vedeva mai nessuna. Una specie di casa infestata dai fantasmi praticamente, ma la situazione, nei mesi successivi, migliorò. Ad ogni modo ci facemmo una pasta veloce (eh oh, siamo italiani) e verso le 22:30 tornai a casa per andare a dormire. Il primo giorno era andato, molto bene anche! L'indomani avrei avuto la prima lezione all'ICHEC: un corso di francese intensivo di una settimana, 8 ore al giorno.
(fonte: Google Maps)
Stay tuned!
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