Fashion porker - Coffee & drinks
Caffè: καφετέρια e κυλικεία
Ovunque, non ho mai avuto problemi ad adattarmi per quanto riguarda cibo e bevande, e anche qui devo dire che mi sto trovando decisamente bene. Sento solo ogni tanto la mancanza di un buon caffè italiano (ma quando tornerò dopo Pasqua porterò con me la moka, è sicuro!), e ogni tanto, quando vedo sui social foto di vere pizze napoletane, nello stomaco si apre una voragine senza fine, ma la buona compagnia allevia il fatto di doversi “arrangiare” con le alternative locali (non me ne vogliano i greci, ormai sanno bene quanto noi italiani siamo viziati su queste cose!).
Sin dalle prime settimane, ci siamo rese conto che quando in Grecia vi invitano a “prendere un caffè”, bisogna valutare bene l’offerta, domandandosi: abbiamo a disposizione la voglia e il tempo per passare 3-4 ore in una καφετέρια (caffetteria, come i nostri bar con tavolini e posti a sedere) in centro, oppure in uno dei numerosi κυλικεία (sempre una caffetteria, che offre però anche la possibilità di mangiare cose più sostanziose ed è inserita all’interno di scuole, università, ospedali…)?
Nel campus di Ioannina puoi trovare un κυλικείο quasi ovunque: uno in ogni dipartimento, uno vicino alla mensa, uno al segretariato, uno in biblioteca, uno (il mio preferito, a dirla tutta) anche vicino alle residenze degli Erasmus, che solitamente alloggiano nella struttura ΣΤ (sigma-tau, con pronuncia “sigma-taf"…Ci ho messo un po’ a capire quale fosse il nome del palazzo e cosa significasse!).
Studenti che giocano a un classico gioco da tavola seduti nel kylikeio vicino alle residenze
Nel κυλικείο vicino alle nostre residenze (da alcuni è indicato come Central Canteen), puoi usare il wifi libero senza obbligo di consumazione, giocare a biliardo e a biliardino, ad alcuni giochi da tavolo, a Tichu (il termine indica sia un gioco di carte sia il mazzo speciale che viene usato, con disegni ispirati alla cultura cinese; si è diffuso un sacco solo negli ultimi anni in Grecia).
Inoltre puoi mangiare pasta, pizza, souvlaki, pita gyros, tramezzini e insalate, volendo anche con consegna a domicilio, ordinandole con il telefono della stanza (ottima alternativa quando fuori fa freddo e la pigrizia ti impedisce di mettere fuori il naso dalla stanza per affrontare la camminata fino alla mensa o alla caffetteria!). Infine, puoi anche comprare alcuni dei beni di prima necessità per la camera che potrebbero finirti all’improvviso, senza il bisogno di scendere in città a far la spesa.
Pita gyros al kylikeio: 3 euro di pura goduria!
Quando abbiamo spiegato che “prendere un caffè”, in Italia, è una cosa che può prenderti anche solo 5 minuti, da fare magari in piedi, al bancone del bar, i ragazzi greci sono rimasti sorpresi. Questo perchè i vari tipi di caffè che si possono prendere qui sono di solito lunghi come quelli americani, e la maggior parte delle volte vengono consumati freddi: i greci possono impiegare un’intera giornata per finire il loro “Freddo Cappuccino”, “Freddo Espresso”, o il loro φραπές, che è la cosa con più alto contenuto di caffeina che puoi trovare qui, almeno secondo quanto mi è stato detto. Si tratta di un’invenzione greca, a base di caffè istantaneo, zucchero e acqua.
Lo stesso ελληνικός καφές, il tradizionale caffè greco, è caldo ma più lungo del nostro e preparato in maniera differente. Non ci si deve sorprendere, quindi, se anche la “pausa-caffè” è molto più lunga di quella a cui siamo abituati!
Ho assaggiato per voi, da brava cavia, tutti i tipi di caffè che è possibile ordinare in una caffetteria greca, ma devo dire con dispiacere che il mio gusto assuefatto al caffè italiano proprio non è riuscito a calarsi nello spirito greco... Il problema è che per noi è difficile avere la voglia di una lunga bevanda con ghiaccio dal vago gusto di caffè in pieno inverno, quando fuori da freddo e piove.
Freddo espresso al baileys, ordinato in una bellissima caffetteria situata presso il Παραλίμνιο (il lungolago) e chiamata Κυρά Φροσύνη
Il caffè greco tradizionale, invece, non è poi così male, ma al deposito di caffè amaro sul fondo devo fare ancora l’abitudine. È qualcosa di totalmente diverso dal nostro espresso, nella miscela, nella tostatura, nella preparazione. Si consuma sempre con un bicchiere di acqua fredda.
Forse, in estate, darò ai vari caffè un’altra chance, ma per il momento mi aggrappo, nei momenti di sonnolenza maggiori, a uno “short hot espresso in small cup”, che è la cosa più simile al caffè italiano che possiate chiedere qui (anche se risulta sempre allungato, rispetto all’originale).
Due note importanti prima di passare ad altro.
Primo: quando sedete in un caffè, vi portano sempre bicchieri d’acqua o addirittura bottiglie di vetro con acqua fredda, che vengono cambiate di volta in volta quando finiscono, senza pagare nulla e senza che venga richiesto. Se le bottiglie sono di plastica e non sono state consumate del tutto, puoi anche portarle a casa. Ho già detto quanto adoro queste piccole gentilezze tutte greche?
Secondo: per quanto riguarda lo zucchero, quando ordini il caffè ti viene sempre chiesta la quantità di zucchero che vuoi, diversamente da quanto accade nei nostri bar, dove ognuno se lo zucchera da solo servendosi delle bustine monodose a disposizione sul bancone. Puoi ordinare un caffè in vari modi:
- sketos (nero, senza zucchero)
- metrios (mediamente zuccherato, è quello che ordino sempre io)
- glykys/glykos (dolce, equivale a due/tre cucchiaini di zucchero)
- variglykos/vrastos glykys (cioè con doppia dose di caffè e parecchio zucchero).
Alcolici
Bevande tipiche
Ragazzi, qui i giovani vanno davvero matti per i liquori locali. Se gli chiedete il perchè, vi risponderanno che sono molto più economici di vino e birra e, inoltre, bisogna considerare che in taverna si riceve il Μεζές gratuito solo ordinando questo tipo di bevande. Potete (e dovete!) provare:
- l’Ούζο (distillato secco ad alta gradazione alcolica di mosto d’uva e anice, somiglia un po’ alla Sambuca)
- lo τσίπουρο (classica e tradizionale grappa bianca greca ad alta gradazione alcolica, ottenuta dalla distillazione di vinaccia e aromatizzata all’anice o con altri frutti), alcune volte detto Ρακί (quello originale turco è un’acquavite a base di mais, patate, uva o prugne, con anice e menta, mentre in Grecia con questo nome viene indicata, da quanto ho potuto capire, una grappa bianca che è un distillato puro di vinaccia, come lo tsipouro, ma senza anice)
- il Ρακόμελο (tra tutti quelli che ho provato, è il drink che ha il sapore che mi piace di più: servito caldo, in piccole bottigliette di vetro, si tratta raki o tsipouro con miele e spezie varie, in genere cannella, ma anche chiodi di garofano e cardamomo)
- l’οινόμελο (è simile al rakòmelo, ma al posto del raki c’è un buon vino rosso, caldo, che si sposa perfettamente con il miele e la cannella)
- la Ρετσίνα (ve lo consiglio solo per il gusto di provare cose nuove, perchè trovo che il sapore non sia dei migliori…Gli studenti di storia e archeologia forse sapranno che già nell’antica Grecia si consumava una specie di vino dall’aroma resinato dovuto alla sostanza con cui erano ricoperte le pareti delle anfore in cui veniva conservato; oggi, si tratta di un vino bianco o rosato, aromatizzato con il mosto di resina di pino d’Aleppo).
Una normale serata alla tradizionalissima Taverna Μιχάλης, amatissima dai nonni greci che vengono a vedere qui le partite, ma anche dagli studenti (1,50 euro per ogni bottiglietta di tsipouro accompagnata da un buonissimo e ricco mezès, preparato dalla moglie del proprietario)
Non è molto facile ubriacarsi bevendo questi alcolici, sia per via dell’aperitivo abbondante che viene disposto al centro della tavola, soprattutto nelle taverne più tradizionali, frequentate da persone anziane, che al riguardo la sanno lunga (questi tipi di locali sono detti καφενεια), sia perchè spesso vengono consumati allungandoli con acqua (l’ouzo diventa bianco quando viene diluito, è un effetto che adoro!), oppure, nel caso della retsina, con la cola (è l’unico modo in cui io sono riuscita a berla, sinceramente).
Una nota: non aspettatevi il mezès ovunque in Grecia; pare che questa tradizione si sia mantenuta in città universitarie come Ioannina o realtà più piccole come Vòlos, ma ad Atene o a Saloniccco è quasi impossibile trovare locali dove ancora ve lo portino.
Birre
Per quanto riguarda le birre, non esco proprio pazza per quelle locali. Amo le rosse, e devo dire che se in un locale trovo la Dark Fix prendo sempre quella, perchè so di andare sul sicuro. La Fix è tipicamente greca, ed esiste anche la versione chiara.
Altre birre greche sono la Mythos, una bionda leggera, e la Vergina, che potete trovare sia bionda che rossa (non mi dispiace quest’ultima).
Dark Fix, bottiglia di oinòmelo (quella al centro è la stecca che contiene le spezie e dà quel buon saporino d'ambrosia al vino!) e mezès a base di carne, patatine, senape e l'immancabile cipolla
In ogni caso non sentirete la mancanza delle birre italiane, credo. Potete trovare senza problemi anche la Guinness e la Heineken, mentre ahimè, non sono ancora riuscita a trovare da nessuna parte la Tennent's.
Di solito, ci siamo trovate a bere birra solo nei locali meno tipici, che somigliano di più ai nostri pub e soprattutto a quelli inglesi, con musica internazionale, spesso rock.
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